Un nuovo circostanziato esposto al Procuratore Generale della Repubblica di Napoli sarà presentato nella giornata di domani dal Presidente dell’Associazione Campo Sud, On. Marcello Taglialatela, per evidenziare le procedure illegittime adottate dalla Giunta Comunale e dal Sindaco di Napoli nella predisposizione del Bilancio di Previsione 2020/2022. In particolare, l’autore dell’esposto fa riferimento esplicito alla Relazione di Accompagnamento al Bilancio di Previsione redatta dal Collegio dei Revisori dei Conti, nella quale si legge, tra l’atro, che “nonostante gli interventi a sostegno attuati dalla normativa emergenziale, l’Ente (Comune di Napoli) rimane esposto a forti squilibri di bilancio che richiedono interventi correttivi tempestivi ed adeguati”.
Il Collegio dei Revisori fa dunque riferimento esplicito alle inadempienze croniche dell’Amministrazione comunale relativamente alle numerose e argomentate prescrizioni imposte all’Ente nella formulazione del Bilancio di Previsione. Raccomandazioni disattese in più occasioni e in maniera scellerata soprattutto per quanto attiene alla mancata o insufficiente vendita del patrimonio immobiliare ERP e del patrimonio immobiliare cosiddetto “disponibile” del Comune di Napoli. La qual cosa non é sistematicamente avvenuta o quanto meno realizzata in misura fortemente insufficiente a sanare gli squilibri di bilancio evidenziati e le sofferenze finanziarie certificate dell’Ente Locale.
Criticità ormai palesi e riconosciute anche negli atti di bilancio di numerosi esercizi finanziari degli anni precedenti. Ma che, tuttavia, non hanno “consigliato” adeguatamente e prontamente manovre correttive e azioni politico-amministrative proporzionate al disequilibrio prodotto negli anni di gestione di questa Amministrazione De Magistris.
Una situazione davvero inquietante e senza via d’uscita per L’Ente locale Partenopeo se é vero come é vero che la Legge vigente (art. 166 del Testo Unico degli Enti Locali) prescrive accorgimenti e manovre correttive entro la fine di ciascun anno solare. E, ad oggi, non ci sono ne i tempi ne gli spazi per immaginare la introduzione di quei correttivi, pur se numerose volte sollecitate alla Giunta Comunale e, in primis, al suo primo cittadino. Quest’ultimo mostratosi oltremodo inconcludente e irresponsabile agli occhi della città e degli Organi dello Stato preposti per Legge al controllo dei bilanci degli Enti Locali.
Una iniziativa forte quella assunta dal titolare dell’Esposto, che chiede all’Autorità giudiziaria di valutare l’ipotesi di reato di falso ideologico e falso materiale per gli estensori del bilancio (Sindaco e Giunta Comunale). Una posizione politico-giudiziaria che mira a restituire credibilità alle forze di opposizione apparse disorientate tra la eventuale cessazione anticipata dell’esperienza (intraducibile e dannosa) dell’Amministrazione De Magistris e il presunto risultato politico che potrebbe trarne da questa vicenda il Presidente della Regione De Luca, storico avversario del Sindaco di Napoli.
Una necessità improcrastinabile, al contrario, quella di chiudere al più presto la troppo lunga, estenuante ed evanescente esperienza politico-amministrativa di De Magistris a Napoli. Una città mai così agonizzante, ingovernabile e insicura dai tempi del dopoguerra.
Una metropoli che ha assoluto bisogno di liberarsi al più presto del peso insopportabile dell’immobilismo, della retorica sterile e dei falsi proclami del suo primo cittadino. Anche se al suo posto sarà chiamato, per il tempo necessario, un Commissario Prefettizio che sappia mettere a nudo le alchimie di bilancio di questi anni e avviare un risanamento dei conti profondo, accertando manchevolezze e “voragini” finanziarie inesauribili, responsabilità e connivenze scellerate. Solo così Napoli potrà sperare di rivedere la luce e di tornare a votare, forse in primavera, per consentire a chi amministrerà in futuro la città, di operare senza il fardello insopportabile dei debiti accumulati dalle passate amministrazioni fortemente caratterizzate dalla sinistra più ortodossa e fallimentare: da Bassolino alla Iervolino, all’ex Sindaco Arancione, ormai abbandonato anche dai suoi sostenitori più accesi.