In queste ore é arrivata nella Redazione del nostro giornale una lettera-appello di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, il Giudice Palermitano che é, e rimarrà sempre nel cuore e nelle menti di ogni Italiano degno di questo nome.
Il fratello del Giudice, supportato dalla Associazione “Change.org” pone una questione molto seria che investe la sensibilità di tutti noi e che non può lasciarci indifferenti.
Campo Sud propone ai suoi lettori parte del testo della lettera-appello di Salvatore:
“……voglio lanciare un appello a tutti i cittadini di buona volontà perché venga posto finalmente rimedio a quel mancato divieto di sosta che, ormai quasi trent’uno anni fa, facilitò il compito a chi doveva preparare quell’attentato che spezzò la vita di Paolo e dei cinque agenti della sua scorta. In quel luogo, che quell’esplosione aveva trasformato in un inferno, in quella terra bagnata dal sangue mescolato insieme di Paolo e dei suoi ragazzi in divisa, in quella terra dove erano disseminati i pezzi dei loro corpi smembrati, mia madre ha voluto che fosse piantato un ulivo, che fece venire da Betlemme, perché perché quel luogo diventasse un simbolo di Pace e di Speranza, piuttosto che di violenza e di morte. Quell’ulivo oggi é meta di pellegrinaggio di tante persone che da ogni parte d’Italia e del mondo si recano e si raccolgono in meditazione. Ma oggi come allora la strada é sempre ingombra di autovetture che circondano e soffocano quell’ulivo………….. e ogni mattina mi torna in mente quel 19 Luglio e quel divieto di sosta che quel giorno non c’era e che oggi é come se non ci fosse perché continua a non essere rispettato”.
La lettera-appello di Salvatore Borsellino continua poi con una richiesta ai cittadini di sottoscrivere la sua proposta da avanzare alle Autorità :
“Mi é nato allora dentro un sogno: che quello che oggi é solo un parcheggio per auto possa diventare finalmente un Giardino della Memoria dove la gente possa sostare in raccoglimento, magari sedendosi a riposare su delle panchine, senza doversi districare tra auto in sosta. Facendo divenire quel luogo Sacro, con altri alberi che ricordino le vittime di quell’eccidio e il sacrificio di tanti uomini dello Stato. Firmerai anche tu questa petizione per creare il Giardino della Memoria in Via D’Amelio a Palermo?”
La Redazione di Campo Sud accoglie con entusiasmo la proposta di Salvatore Borsellino e invita, da subito, i lettori del Quotidiano napoletano a sottoscrivere la petizione predisposta dalla Associazione “Change.Org” per la creazione del Giardino della Memoria in Via D’Amelio, nel capoluogo Siciliano. Sarebbe un gesto di civiltà e di riconoscenza per il sacrificio di Paolo Borsellino e dei componenti della sua scorta così barbaramente trucidati dalla violenza mafiosa. Istituire un Parco Pubblico in Memoria di quegli eroi sarebbe, tra l’altro, la testimonianza più forte e sempre viva del ricordo di quei martiri da tramandare alle nuove generazioni di Italiani, proprio nel luogo del sacrificio di quei Servitori dello Stato. Per non dimenticare. Per non dimenticarli!
Per rispetto dell’informazione, tuttavia, dobbiamo precisare che abbiamo omesso dalla introduzione della lettera predisposta da Giovanni Borsellino (che tuttavia i nostri lettori possono leggere integralmente dal sito “Change.org”) il richiamo ad una iniziativa parallela che si intende perseguire nella città di Milano, di intitolare un aeroporto cittadino ad un personaggio pubblico recentemente scomparso (e mai citato esplicitamente). Nell’appello di Salvatore Borsellino si parla, infatti, di una iniziativa quanto meno “discutibile” che dovrebbe riguardare un personaggio che (a parere dell’autore della nota) non meriterebbe neanche la intitolazione di un vicolo, stante la “necessità ” di attendere ancora talune risultanze processuali a carico di questa persona ormai defunta…… e quant’altro!
Per quanto ci riguarda questo parallelismo non ha nessun elemento che unisca le due iniziative. Quella di Borsellino deve rimanere, a nostro avviso, una spontanea manifestazione di intenti di tanti cittadini italiani che chiedono a gran voce, pur soltanto con una firma di adesione, la creazione di un giardino pubblico in memoria del Giudice Palermitano e i giovani componenti della sua scorta. Una adesione spontanea, libera, scevra da qualsivoglia intento politico o di parte.
L’altra, se mai sarà attuata, riguarda la possibilità che i gestori privati di uno scalo aeroportuale possano intitolare quell’impianto ad un’altra persona. Al di la dei meriti o demeriti di questa persona, della sua storia personale, dei suoi percorsi di vita.
Non sono in competizione le due iniziative. Non decidono le medesime persone o gli stessi Organismi Istituzionali quale realizzare e quale no.
Piuttosto, va detto correttamente che la scelta di realizzare un Parco della Memoria in Via D’Amelio attiene esclusivamente al Comune di Palermo, al Sindaco e alla Sua Giunta, oltre al Consiglio Comunale del Capoluogo Siciliano. Sentiti i legittimi proprietari del suolo, se privato. E senza nessun altro interlocutore se, al contrario e auspicabilmente, il suolo dovesse risultare pubblico.
Mischiare o mettere al confronto iniziative così diverse e diversamente sentite, può soltanto distogliere dall’obiettivo. Non certamente raggiungerlo e possibilmente in fretta.
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