La grave e al tempo stesso insopportabile vicenda dei 18 pescatori di Mazara del Vallo, sequestrati con le loro imbarcazioni dalle milizie libiche del Generale Haftar lo scorso I° Settembre, non registra novità di rilievo sul fronte diplomatico italiano, nonostante il Natale sia prossimo e la prigionia illegittima e piratesca inflitta a questi pescatori siciliani superi ormai i tre mesi e mezzo ininterrotti (106 giorni con oggi, per l’esattezza!)
Tace la Farnesina che non sa che pesci prendere (probabilmente perchè parliamo di imbarcazioni da pesca con gli interi equipaggi…….) mentre straparla solo il Ministro degli Affari Esteri, Luigi di Maio che arriva ad accusare i marittimi di aver infranto norme di Diritto della Navigazione e Trattati Internazionali sanciti e sottoscritti da Stati Sovrani, Italia compresa, che avrebbero riconosciuto lo specchio di mare ove é avvenuto il sequestro, come acque territoriali Libiche. E pertanto, secondo Di Maio, i nostri pescatori “se la sarebbero cercata” infrangendo quelle Disposizioni internazionalmente condivise. Nulla di più falso ed ipocrita!!! Quella assurda pretesa di estendere le acque territoriali libiche oltre il Golfo della Sirte fu un abuso unilaterale del dittatorello Gheddafi, che mai la Comunità internazionale ha ratificato o riconosciuto! A partire dall’ONU che in questi ultimi anni ha approvato diverse risoluzioni contro i governi libici per il ripristino della libera pesca in quelle acque ritenute e confermate internazionali. Circostanza ben nota alla Farnesina che non può non sapere che il sequestro dei marittimi siciliani rimane un gravissimo atto di pirateria marittima a danno di imbarcazioni battenti Bandiera Italiana e sequestro di persona ai danni di cittadini Italiani e di altre nazioni imbarcati su quei pescherecci.
La sorte di questi nostri connazionali e dei marittimi stranieri sequestrati dai libici dipende dunque dalle decisioni o, per meglio dire, dalle mancate decisioni di Di Maio e dalla sua scelleratezza, oltre che dalla evidente paura di affrontare il tenebroso Generale Haftar e imporgli il rilascio immediato dei nostri marittimi. Costasse pure una azione dissuasiva della Marina Militare Italiana con l’impiego di navi da guerra, per far ragionare adeguatamente e in tutta fretta questi predoni riconosciuti del Mar Mediterraneo. E ciò é divenuto oltremodo urgente proprio in queste ultime ore, a seguito della verosimile notizia che i libici sarebbero già pronti a processare i nostri connazionali, facendo ricorso ad un Tribunale Militare. Ed é gravissimo che, nel silenzio più totale delle Istituzioni Italiane, i libici decidano, incredibilmente e univocamente, di processare i nostri pescatori siciliani senza una indispensabile assistenza legale, alla stregua di criminali di guerra. Perpetrando un trattamento inumano sin qui assunto con i nostri marittimi, cui sono state fin ora negate anche telefonate dei congiunti o il recapito della posta.
Natale é alle porte e i nostri marittimi devono poter tornare alle proprie famiglie e al loro lavoro. Un lavoro per troppo tempo e violentemente interrotto e che, al contrario, costituisce l’unica fonte di sostentamento per le loro famiglie. Le sofferenze e le privazioni che hanno subito, senza averne alcuna colpa o responsabilità , devono cessare immediatamente!
Delle sciocchezze e le bugie di Di Maio e di tutto il suo silente, improvvido e strafottente governo, abbiamo tutti le tasche piene !!