giovedì, Gennaio 30, 2025
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TRASPORTO PUBBLICO A NAPOLI: 2,5 miliardi di promesse, ma Vesuviana e Cumana restano nel degrado

Napoli si presenta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con progetti per 2,5 miliardi di euro, puntando su nuove linee in superficie e sopraelevate. Ma mentre si parla di grandi piani e infrastrutture futuristiche, la realtà quotidiana è ben diversa: Vesuviana e Cumana sono tra le peggiori ferrovie d’Italia, con treni fatiscenti, ritardi cronici e un servizio che rasenta il collasso.

L’eterna contraddizione italiana si ripete: progettare o ristrutturare? Si annunciano nuove opere mentre le linee esistenti cadono letteralmente a pezzi. La Circumvesuviana, un tempo fiore all’occhiello della mobilità campana, è oggi un incubo per pendolari e turisti, tra guasti continui, carrozze in condizioni vergognose e stazioni che sembrano uscite da un film post-apocalittico. La Cumana non se la passa meglio: corse cancellate, convogli antiquati e tempi di percorrenza biblici.

L’annosa questione: perché si annunciano sempre nuovi progetti invece di mettere in sicurezza e modernizzare quello che già c’è? Un piano da 2,5 miliardi di euro dovrebbe partire dalla riqualificazione delle infrastrutture esistenti, perché è inutile costruire nuove tratte quando le attuali non garantiscono nemmeno la sicurezza minima ai passeggeri. Ma si sa, le grandi opere fanno più notizia dei lavori di manutenzione.

I tempi di realizzazione? Lunghissimi. Se la storia insegna qualcosa, Napoli rischia di ritrovarsi con cantieri infiniti e opere incompiute, mentre i pendolari continueranno a viaggiare su treni vecchi di decenni. I cittadini hanno bisogno di soluzioni concrete, non di altri disegni sulla carta. Se davvero il governo e la Regione Campania vogliono investire sul trasporto pubblico, il primo passo è salvare Vesuviana e Cumana dall’oblio. Altrimenti, resteranno solo promesse al vento.

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