La Terra dei Fuochi continua a essere una vergogna senza fine. Promesse, annunci, finanziamenti sbandierati e mai concretizzati: il copione è sempre lo stesso, ma intanto i cittadini continuano a pagare sulla propria pelle l’assenza di interventi reali. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha nuovamente puntato il dito contro la Regione Campania per i suoi ritardi nella pubblicazione del registro tumori, uno strumento essenziale per comprendere l’impatto devastante dell’inquinamento sulla salute pubblica.
L’inerzia della giunta De Luca è ormai cronica, e i ritardi sulle bonifiche si accumulano senza alcun piano concreto di risanamento. La recente condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per la cattiva gestione della crisi ambientale in Campania conferma l’immobilismo istituzionale: l’Italia ha ignorato il problema per anni, senza adottare misure adeguate prima del 2013.
Mentre il governo valuta un commissario straordinario per accelerare le operazioni, la Regione Campania si trincera dietro dichiarazioni vaghe e difese d’ufficio. I dati epidemiologici sulle malattie legate all’inquinamento restano un mistero, mentre i cittadini continuano a vivere in un ambiente saturo di veleni. Il problema non è solo tecnico, ma politico: la gestione della Terra dei Fuochi è un fallimento della classe dirigente, che insegue la propaganda ma non offre soluzioni concrete.
Napoli e la Campania meritano risposte, non le solite chiacchiere e distintivo. L’inquinamento e le malattie non aspettano i tempi della burocrazia, e ogni giorno perso è una condanna per i cittadini. Senza un’azione immediata e incisiva, questa tragedia ambientale resterà una ferita aperta e un simbolo dell’incapacità amministrativa.