Taglialatela: la destra sociale è esempio di buona cultura politica e capacità di governo dei territori

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Destra sociale e di governo è il titolo di un interessante convegno promosso dall’associazione identitaria Campo Sud guidata dall’onorevole Marcello Taglialatela che vedrà protagonisti esponenti della destra sociale provenienti da Alleanza Nazionale. Mercoledì 10 novembre a Napoli presso la sala convegni di Eccellenze Campane in Via Brin, 69, su cosa è stata e cosa è la destra sociale di governo, sui frutti che ha generato e sul suo futuro. Di seguito pubblichiamo l’ intervista rilasciata al “SOVRANISTA.info” da Marcello Taglialatela, storico esponente della destra sociale, nel Movimento Sociale Italiano prima, in Alleanza Nazionale, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, leader del movimento identitario Campo Sud.


1)che cosa è la destra sociale di governo?

Una esperienza che nel Mezzogiorno ha avuto la sua massima rappresentatività territoriale con la elezione nel lontano 1995 di Antonio Rastrelli Presidente della regione Campania ed ancora prima nel 1993 di Pasquale Viespoli sindaco di Benevento. Due figure politicamente molto caratterizzate che, per affermarsi in una elezione diretta, non hanno dovuto e voluto nascondere le proprie radici. Le esperienze delle quali vogliamo parlare durante il convegno sono un esempio di cultura e capacità di governo delle quali andare fieri

2) Che frutti ha dato quando Alleanza Nazionale era al governo, specie nel Meridione d’Italia?

Durante i governi Berlusconi ha avuto il merito di equilibrare la spinta nordista della Lega ed imporre una serie di misure a difesa dei ceti più poveri, quali ad esempio, Il raddoppio delle pensioni sociali. E poi politiche di fiscalità di vantaggio per le imprese meridionali, in particolare per i nuovi investimenti, passando poi per una maggiore tutela in ambito comunitario della nostra agricoltura.

3) è una formula ancora proponibile in questo contesto caratterizzato dal pensiero debole unico dominante?

La destra al governo ha cercato sempre di interpretare le istanze più popolari schierandosi contro la finanza internazionale che da sempre favorisce l’Europa continentale. Il Mediterraneo rappresenta per tutte le imprese italiane e quelle meridionali in particolare non solo un’area geografica, ma un bacino di sviluppo economico. Privilegiare gli scambi con i paesi della sponda africana e medio-orientale rimane una opzione per evitare di rimanere prigionieri esclusivamente di logiche finanziare che influenzano in modo negativo i mercati internazionali.
4) Quali sono le prossime sfide che la destra sociale di governo potrebbe portare avanti?

Le elezioni politiche sono una sfida fondamentale alla quale la destra sociale e popolare può dare un contributo determinante. La difesa del lavoro e della piccola e media imprenditoria devono essere il motivo conduttore delle nostre scelte economiche e sociali. Avere nel recente passato lasciato ai 5 Stelle le battaglie contro i cosiddetti poteri forti ci è costato moltissimo. Soprattutto in considerazione della crisi della sinistra in termini di credibilità popolare. In estrema sintesi occorre rilanciare la nostra idea di Stato Sociale a difesa del lavoro e dei ceti più deboli e parlare ai giovani di progetti credibili per il loro futuro.