E’ questo il secondo appuntamento con le riflessioni dei nostri lettori sul mondo della scuola. Anche questa volta il tema prescelto sembra essere il Covid 19 e la preoccupazione che pervade un pò tutti per questa terribile e altrettanto sconosciuta malattia virale. Le modalità adottate nei nostri Istituti scolastici per difendersi dal contagio e come convivere nel migliore dei modi, in questa fase davvero difficile, con questa angosciante realtà di questo anno 2020, sembra essere l’argomento centrale nel dibattito sulla scuola.
E ancora, una volta, ad aderire al nostro invito a partecipare a questo SPAZIO APERTO SCUOLA é una ragazzina di una Scuola Media napoletana, che affiderà il suo attuale stato d’animo, le sue preoccupazioni e le sue esperienze dirette di alunna “in prima linea”, alle pagine del nostro quotidiano.
Leggiamo dunque con piacere ed interesse l’intervento di Benedetta Grimaldi (che ha firmato regolarmente il suo “pezzo”), della Scuola Media Gneo Nevio di Napoli.
Nicola Zanfagna.
IÂ Â Â RAGAZZIÂ Â Â EÂ Â Â ILÂ Â COVIDÂ Â 19
Salve a tutti, mi chiamo Benedetta e sono una studentessa della Scuola Secondaria. Oggi sono qui per raccontarvi la mia esperienza sul Covid, su come la penso io e quindi anche i miei coetanei. Il mio primo pensiero riguardo questa situazione é che non dobbiamo avere paura di questa malattia, altrimenti non ce ne potremmo mai liberare, la vita é una sorpresa ogni giorno e, come combattiamo le nostre sfide quotidiane, riusciremo anche a combattere questo piccolo, grande ostacolo che ha travolto le vite di tutti noi. E con questo voglio ribadire e pregarvi di rispettare le norme di sicurezza che lo Stato ci ha imposto e per una volta non essere egoisti e non pensare solo a se stessi, ma anche agli altri e alle conseguenze sul nostro Paese!
Io forse posso sembrare troppo piccola per affrontare discorsi così apparentemente grandi. Ma come ce la faccio io ce la farete anche voi .Dopo aver espresso il mio pensiero, vi racconterò come il Coronavirus ha stravolto la nostra vita scolastica completamente, anche se mi ritengo fortunata a stare in un ambito scolastico dove le precauzioni sono al primo posto e dove nello stesso tempo i professori sono la nostra seconda famiglia e ci insegnano i valori davvero fondamentali per raggiungere i nostri sogni. Il mio Istituto é la Nevio, Scuola di grado Secondario. Le precauzioni prese sono giuste, abbiamo due uscite e gli orari sono diversi in base alle varie sezioni. La nostra entrata a scuola, per come la penso io, é strutturata davvero bene e si vede che la Preside, gli operatori scolastici e i professori stanno facendo di tutto per farci vivere una sensazione di scuola diversa sì, ma allo stesso tempo normale, come dicono loro non davanti ad uno schermo, in semplici parole e senza lavorare con l’inserimento delle DAD.
La mattina entriamo a scuola e sulle scale vi sono delle croci distanziate e dopo aver sceso le scale abbiamo delle “bolle” gialle per misurare la febbre, sempre distanziati. Per entrare nelle classi c’e’ un percorso a fila indiana che é delimitato con dei colori di scotch diversi, il mio per esempio che sono la sezione G é il percorso giallo e così via. In questi primi giorni che sono andata a scuola i professori della nostra sezione sono molto cordiali con noi. Come prima cosa ci hanno chiesto cosa pensavamo di questo virus e di come abbiamo affrontato questa situazione. Devo dire che ci hanno anche tranquillizzato molto, ed é proprio quando ci hanno detto di stare tranquilli che mi sono sentita un pò a casa e a mio agio. Io mi ritengo molto fortunata e ringrazio veramente il cielo di aver incontrato dei professori così. Ma a parte questo, indossiamo sempre la mascherina, quando siamo al banco la togliamo, ci igienizziamo le mani con il gel presente sulla cattedra ,e nel caso che la mascherina chirurgica si rompe o cade a terra, la scuola ce ne fornisce altre.
Insomma é una scuola un pò nuova per tutti ma rispetto a Marzo va molto meglio. Anche a casa papà continua a prendersela con mio fratello e con quelli che non indossano la mascherina ( soprattutto con quei ragazzi che vanno a ballare, anche se lui non é vecchio!) e mamma va a lavorare in ospedale più tranquilla.
Anche se in questi giorni ci sarà un po’ di turbolenza, sono sicura che l’Italia ce la farà , abbiamo sempre combattuto a testa alta e senza timore, come dicono i miei genitori. Nella vita si cade spesso e quindi é sempre importante sapersi rialzare . Io sono sicura che con la forza di volontà da parte di tutti, ce la faremo!
Benedetta Grimaldi