giovedì, Dicembre 26, 2024
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SI CHIUDE IL CERCHIO DEL “QATARGATE” : ARRESTATO DALLA GUARDIA DI FINANZA L’EURODEPUTATO DEL PD ANDREA COZZOLINO !

Non ne abbiamo mai voluto parlare in tutto questo tempo in cui é nata e si é via via sviluppata questa ennesima e sciagurata (per il buon nome del nostro Paese) indagine sulla corruzione di personaggi politici. Questa volta implodendo addirittura nei palazzi ovattati e dorati della politica europea.

Non ci piaceva il fatto che, ancora una volta, gli “indagati eccellenti” più numerosi e sostanzialmente centrali, nella attribuzione delle responsabilità e nella individuazione dei comportamenti illeciti, fossero italiani.

Una sorta di “orgoglio nazionale alla rovescia” ci aveva colto sperando, sino agli ultimi accadimenti di queste ore, che il caso divenisse più esteso e che, magari, tanti altri parlamentari europei di altri paesi cadessero nelle maglie fitte della giustizia belga. Così, tanto per alleggerire la vergogna di una indagine internazionale per corruzione che investiva prevalentemente dei nostri connazionali.  E invece no! Con Andrea Cozzolino, a meno che quest’ultimo non abbia a fare altri nomi e non voglia raccontare fatti riconducibili a comportamenti illeciti di taluni altri personaggi ancora oscuri, la partita sembra chiusa e circoscritta ai “Gentiluomini” e “Damine” che ormai conosciamo. Tutti appartenenti alla stessa famiglia, o se volete, alla solita congrega della sinistra europea. Partendo da quella italica.

Proviamo a ricordare gli “interpreti” della Tragedia Qatargate indicandoli in ordine di apparizione:

Antonio Panzeri, 67 anni ex Segretario della Camera del Lavoro di Milano in quota cgil, ex Parlamentare Europeo dei DS, poi PD e, infine confluito in art. 1 (il gruppettino politico dell’ex Ministro Speranza). Panzeri é stato continuativamente Parlamentare Europeo dal 2004 sino alle ultime elezioni. Poi ha fondato nel 2019 una ONG denominata “FIGHT IMPUNITY” con la “nobile finalità” di promuovere la lotta contro l’impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità, avendo il principio di responsabilità come pilastro centrale dell’architettura della Giustizia Internazionale. L’ex Parlamentare Europeo del PD é stato arrestato il 9 Dicembre del 2022.

Continuiamo l’elenco con EVA KAILI , 44 anni, Deputata Europea del Pasok, il partito della sinistra greca e Vice Presidente del Parlamento Europeo, sino all’arresto per il caso Qatargate. La Magistratura Belga, nel corso di perquisizioni nei suoi Uffici ospitati nella sede del Parlamento Europeo e nella sua abitazione privata, sequestrava 150 mila euro in contanti. Mentre il padre della Kaili (Alexandros) veniva intercettato dalla Polizia in procinto di occultare o “riciclare” una valigia contenente altri 600mila euro presumibilmente nella disponibilità della parlamentare Greca e del suo compagno:

FRANCESCO GIORGI, Assistente Parlamentare presso il Parlamento di Straburgo e legato da una relazione con la parlamentare Greca. Giorgi era stato, nelle precedenti legislature, Assistente parlamentare di Antonio Panzeri. Attualmente prestava servizio presso la Segreteria politica di Andrea Cozzolino sempre nel ruolo di Assistente Parlamentare. In questa indagine ha un ruolo chiave per i collegamenti e i rapporti consolidati con gli altri inquisiti e con il panorama vasto e variegato della sinistra europea. Di cui é stato ed é tutt’ora “profondo conoscitore”.

MARC TARABELLA, 59 anni Parlamentare Belga di origini Italiane, appartenente alla sinistra del S&D e iscritto anche al partito italiano Art. 1 (costola del PD guidato dall’ex Ministro alla Salute, Andrea Speranza). Sulla base delle dichiarazioni rese agli inquirenti da Antonio Panzeri, Tarabella é entrato a pieno titolo nell’indagine Qatargate, anche in ragione del suo ruolo di Vice Presidente della delegazione del Parlamento Europeo per i rapporti con i Paesi della Penisola Araba. Tarabella, come gli altri indagati, avrebbe intascato tangenti per ammorbidire le valutazioni tutt’altro che favorevoli del Parlamento Europeo nei confronti di questi paesi, in ordine alle violazioni continue dei diritti umani e dei crimini perpetrati a danno soprattutto delle donne, degli oppositori o cittadini di diverse confessioni religiose, nei Paesi Arabi posti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti.

LUCA VISENTINI, 53 anni  Segretario della Confederazione Internazionale dei Sindacati. Arrestato e poi rilasciato. Resta in attesa di giudizio per i reati a lui attribuiti. In particolare si contesta a Visentini un congruo finanziamento per la sua campagna elettorale che lo ha  di recente “consacrato” nel ruolo di Segretario Generale della Confederazione del Sindacato Internazionale. La cifra ricevuta non é nota. Ma quel che é certo é che questo “contributo” in danaro sia stato recapitato a Visentini per il tramite di bonifico emesso dalla ONG di Panzeri, in cambio di ampie e “dettagliate” relazioni del Sindacato Internazionale sui presunti  “lusinghieri passi in avanti di taluni Paesi Arabi in ordine alle libertà individuali, ai progressi compiuti nelle condizioni complessive di lavoro e quant’altro riconducibile alle violazioni dei diritti umani”.

NICCOLO’ FIGA’ TALAMANCA, cittadino Italiano Segretario Generale della ONG “NO PEACE WITHOUT JUSTICE” fondata nel 1994 da Emma Bonino (che si é dichiarata estranea ai fatti). Talamanca é stato arrestato e la Procura Belga ha rifiutato anche gli arresti domiciliari. Successivamente il Talamanca é stato rilasciato previa dichiarazione di impegno alla collaborazione nell’indagine dei giudici di Bruxelles.

MARIE ARENA, 56 anni Eurodeputata del S&D Belga (stesso gruppo della sinistra di Tarabella) viene indirettamente coinvolta nelle indagini in quanto ad un suo Assistente Parlamentare sono stati sigillati gli uffici presso la sede del Parlamento Europeo, avendo quest’ultimo collaborato con Panzeri nelle attività opache della ONG Fight Impunity.             

PIETRO BARTOLO, 66 anni Europarlamentare italiano del Partito Democratico, come per Marie Arena, il Parlamentare del PD è stato coinvolto nelle indagini indirettamente, in virtù del coinvolgimento del proprio Assistente Parlamentare che aveva legami con Panzeri e la sua ONG,  fino al punto di essersi visto sequestrare il proprio ufficio nel palazzo del Parlamento. Che poi sono gli Uffici di Bartolo, in quanto parlamentare Europeo.

A questi nomi di “illustri politici della Sinistra Europea” c’é da aggiungere: 

ANDREA COZZOLINO,  60 anni, napoletano, da giovanissimo nella FGCI (il movimento giovanile comunista) e nel PCI, ove compie la scalata sino al ruolo di Segretario della Federazione Provinciale di Napoli (1994/2000). Passa poi in Consiglio Regionale della Campania nella prima Legislatura di Antonio Bassolino, che lo fa crescere enormemente alla sua ombra. Con le elezioni successive diventa Assessore alle Attività Produttive della Regione Campania e raggiunge l’apice della sua ascesa politica e la consacrazione quale successore proprio del suo indiscusso leader, Don Antonio Bassolino. Nel frattempo diventa Parlamentare Europeo per il PD. Carica che ricoprirà continuativamente per altre tre Legislature, con quella in corso decisamente turbolenta.  Tuttavia non riesce nel suo intento di candidarsi quale Presidente della Giunta Regionale e, peggio ancora, non riesce a coronare il suo sogno di poter fare il Sindaco di Napoli. Ricorderete che Cozzolino, nel 2011, fu candidato alle primarie del PD per la scelta del Sindaco e vinse anche questa competizione tutta interna al partito. Ma quelle “Primarie” del PD furono macchiate da brogli elettorali, (ricorderete anche le centinaia di cinesi ammessi al voto) tanto che anche la Commissione Antimafia del Parlamento italiano si interessò di indagare soprattutto per le infiltrazioni di ambienti malavitosi nella gestione e nell’orientamento del voto. Cozzolino, suo malgrado, fu costretto a desistere dall’ intento di candidarsi a Sindaco della sua città. Gli ultimi smacchi politici lo costrinsero ad una sorta di splendido isolamento a Strasburgo, ove lo ritroviamo indagato e con un mandato di Arresto Europeo spiccato dai Magistrati del Belgio, per il caso Qatargate.

Ma non solo politici o presunti tali finiscono nelle maglie della Magistratura di Bruxelles. Non dimentichiamoci Alexander Kaili, padre della Vice Presidente del Parlamento Europeo, indagato per favoreggiamento aggravato per la fuga da casa con il borsone della “ignara”  figliola, rigonfio di contanti; e poi la commercialista milanese Monica Rossana Bellini. Un passato da amministratrice locale del PD in diverse cittadine della Lombardia ma, soprattutto, commercialista della famiglia Panzeri e Revisore contabile presso numerosissimi Enti pubblici e Amministrazioni locali nel nord d’Italia. La Bellini viene accusata dalla Magistratura fiamminga di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro illecito proveniente dalle mazzette del Qatar per ripulire l’immagine del Paese Arabo in vista dei recenti Campionati mondiali di Calcio disputatisi proprio in quel paese. A far luce sull’attività illecita della Bellini e sul suo ruolo fondamentale di riciclaggio delle mazzette in contanti da veicolare, é proprio Antonio Panzeri che l’aveva “arruolata” in questa missione illecita di natura economico-finanziaria per le sue “evidenti e riconosciute” competenze professionali e fedeltà politica collaudata con il PD lombardo. Anche la Bellini é stata arrestata dalla Guardia di Finanza di Milano su mandato della Magistratura belga. Per ultime, pur se risultate tra le prime persone ad essere arrestate nel contesto dell’indagine sulle mazzette del parlamento Europeo, inseriamo nel nostro resoconto:

MARIA COLLEONI E SILVIA PANZERI, moglie e figlia di Antonio Panzeri, coinvolte nell’indagine Qatargate per una serie di intercettazioni telefoniche nelle quali le due donne parlavano liberamente con il congiunto di danaro da nascondere e poi di viaggi del valore di oltre 100 mila euro offerti da un diplomatico marocchino alla famiglia Panzeri. Le due donne sono state arrestate su ordine della Magistratura belga e la moglie di Panzeri trasferita in Belgio a disposizione degli inquirenti locali.

A questo punto della triste vicenda noi pensiamo di aver reso per bene l’idea di tutto quanto accaduto. La risolutezza e sfrontatezza dei nostri “eroi” e le loro storie personali e politiche all’interno del mondo e delle esperienze di militanti della sinistra europea. Quella sinistra che si é elevata a vanto di una antica tradizione internazionale a vantaggio dei soggetti più svantaggiati, delle categorie deboli, degli ultimi……..e che proprio  questi ultimi ha pensato di tradire, utilizzandoli e facendone merce di scambio per le finalità che conosciamo. Cambiare radicalmente e artatamente posizione politica sulla negazione dei diritti umani in taluni Paesi e addomesticare o condizionare il voto del parlamento europeo per determinare un clima più favorevole nei confronti del Qatar o altri Paesi Arabi in occasione dei Mondiali di calcio, é semplicemente criminale. Così come assolutamente falso. E poco importa se le loro pressioni sul Parlamento di Strasburgo abbiano  fatto poca breccia nella maggioranza dei Parlamentari Europei. Rimangono agli atti gli interventi inequivocabili degli inquisiti in aula e nelle Commissioni. Così come rimangono gli innumerevoli video con le loro scandalose dichiarazioni a favore dei presunti cambiamenti delle politiche sociali in quella parte di mondo, riscontrati, guarda caso, personalmente da questi paladini della libertà.

Peccato che, mentre si agitavano in aula e altrove, soprattutto per raccogliere e smistare mazzette, con l’ausilio fondamentale delle ONG che agivano da copertura ai traffici illeciti,  i poveri diavoli di operai di quei Paesi, impegnati nei lavori “forzati” per realizzare gli impianti sportivi dei mondiali, morivano come gli animali da macello, raggiungendo il numero (molto) per difetto di 7000  “svantaggiati” praticamente e brutalmente abbattuti  da un regime a dir poco criminale.

Con buona pace della sinistra e della sua collaudata, datata e proverbiale ipocrisia.

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