Se i “nemici” del Conte pandemico erano rappresentati da ristoratori, gestori di discoteche e parrucchieri e quelli del Draghi “sanitario” continuano ad essere parrucchieri e gestori di discoteche, Vincenzino De Luca è sicuramente un uomo di ben più ampie vedute. Certamente inclusivo – come dicono loro – e, dopo i runner, i laureati, la gioventù e quanto di più vario offra la sua folle immaginazione, nel nuovo anno pandemico la sua biliosa ostilità miete altre vittime: stavolta l’obiettivo prescelto per la guerra è il mondo della scuola.
Senza troppi tentennamenti, infischiandosene di CTS, riunioni e cabina di regia, di monitoraggi e studi, del parere di Ministri (in)competenti e delle attuali norme all’uopo emanate, Vincenzaccio, dopo averci fatto dono del suo turpe eloquio contro “i cafoni che mangiano per strada” ( occorre, per inciso, tanto delucidatore quanto politically correct volto a rassicurare Pd e affini che il Governat(t)tore non ce l’aveva certo con gli immigrati clandestini che bivaccano ormai in ogni dove ) non ci pensa due volte e chiude la scuola! Quella dell’infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. Rettifico: “servizi educativi”, così viene definita la scuola nell’ordinanza delucheska. A breve diverranno : strutture per la rieducazione!
Immantinente la replica del Governo centrale che, repentino, adisce le vie legali, in quanto Delucadonossor, come è stato ribattezzato nel best seller Terronia Felix, infrange il regolamento – leggi, norme, sentenze e ogni fondamento giuridico, diventano solo un vecchio amarcord dei tempi ormai andati – che consente la discrezionalità della decisione solo in zona rossa. Tradotto: quando la situazione è di allerta massima, il Governo centrale si defila e rimette ogni responsabilità.
Però, sono favolosi Mariolino e Cenzino: l’uno che infrange un regolamento in nome del potere onnipotente e l’altro che ricorre legalmente contro le decisioni di un “sottoposto” (si può dire? Ma sì!), di un (suo) attendente, quando il Presidentissimo stesso ha infranto leggi, convenzioni, trattati, contratti, diritti acquisiti, battaglie democratiche e, non ultima, la Costituzione!
Il meglio del peggio della sceneggiatura di Scemo & più scemo!
È passato appena un anno da quando il govenator campano, con soldi pubblici, lanciò la sua propiska: la tessera “sanitaria” che dava il via libera ( una iperbole che sconfina nell’ossimoro riferito alla parabola della curva epidemica) alla socialità e alle attività di svago: mai nessuno avrebbe immaginato che la follia del Presidente col lanciafiamme sarebbe divenuta una solida realtà di governo ribattezzata “green pass”. Una misura sanitaria, dalla scontatissima fine igienica, che nulla ha a che vedere con quelle che dovrebbero essere, se non soluzioni, quantomeno efficaci palliativi.
De Luca con il covid è stato prorogato, divenendone macchietta e ora lui vuole prorogare il Covid, ma non fa ridere, se mai c’è riuscito. Che non era quello il mandato conferitogli. Prorogatio ad libidum. Ad finem. In saecula saeculorum.
La chiusura delle scuole equivale ad ammettere che ancora una volta la gestione è stata fallimentare, che non si è saputo organizzare quella che più che un’emergenza sembra debba essere considerata ormai una consuetudine. A cosa sono serviti, dunque, i green pass finanche per andare a ritirare i propri figlia a scuola? E l’obbligo di mascherina dal compimento dei sei anni? E il distanziamento? E l’asocialità? E il divieto di scambio di materiale tra alunni? E l’obbligo di vaccino per personale docente e non docente? La scuola, così come hanno gridato a chiare lettere le associazioni dei Presidi e degli Insegnanti, sono luoghi sicuri e protetti. Una decisione incompresa e incomprensibile finanche per gli addetti ai lavori, umiliati nel dover chiedere spiegazioni al governo e che va a penalizzare quella fascia di età che ha registrato bassissime percentuali di contagio, con una letalità che rasenta lo zero per un virus ormai endemico e che dà gli stessi sintomi di un’influenza stagionale. Sarà la sua vendetta contro i bambini allevati col plutonio! O sarà il modo per convincere, leggi costringere, gli infanti ad assembrarsi presso i centri vaccinali? Così come possono assembrarsi al cinema, al centro commerciale, ovunque tranne che nella palestra per la mente perché la proibizione riguarda solo la scuola.
Chissà se De Luca ha contezza della situazione della Fagianeria del Bosco di Capodimonte, piuttosto che a San Giovanni che a Bagnoli: file che arrivano alle dodici ore, gente esasperata, litigi… per un servizio che non funziona e che da Palazzo Santa Lucia pensano di organizzare, collaudare e far funzionare nell’immediato per poi dare il nulla osta per l’apertura delle scuole a fine gennaio. Chissà in quale anno.
Chiudere anche le scuole superiori significava ammettere l’esistenza di (più di) una falla nel trasporto pubblico locale, regionale, ma anche cittadino (che sempre De Luca è) che avrebbe spostato il problema anche ai non studenti per cui, per loro, meglio vietare solo il consumo di bevande alcoliche dalle ore 22:00 alle ore 06:00. Popolo di alcolemici!
Non bastavano già due anni di DAD che hanno prodotto danni inenarrabili e lacune mai più colmabili. Non è solo il caso degli studenti virtuosi, ma anche dei più vivaci che non troveranno un luogo dove potersi “educare”, dove avrebbero dovuto imparare a socializzare, a familiarizzare, dove avrebbero dovuto approcciare alle prime esperienza di vita. In compenso, creeranno più generazioni asettiche da ogni spirito critico, analfabeti funzionali, conformisti e votati all’uniformità, alla tristezza del tutti uguali ad ogni costo. Perfetti soldatini obbedienti, insomma. “Più migliori assai” degli studenti che questi “servizi educativi” partoriscono in ligia ottemperanza ai test Invalsi che mamma Europa commissiona.
Ancora serve arrovellarsi sulla (loro) narrazione scientifica che porta “luminari” ingalluzziti fondamentalisti del vaccino e delle chiusure, terzadosati ricoverato e in cura con i monoclonali, a chiusure degli stadi per metà del pubblico che poteva accedere solo con mascherine e green pass, ottenuto previa conclusione del ciclo vaccinale, a libertà e diritti comparati in farmacia e rinnovati secondo la scadenza di governo e teorie degli esperti che fanno a botte tra di loro, come questa guerra fratricida che hanno scatenato?
Un crimine che non ha eguali, soprattutto se contrapposto ad una malattia che ha un tasso di natalità ormai pari allo zero, perpetrato da un mostro, creato al 70% dagli stessi cittadini.
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