Il crollo del ballatoio alla Vela Celeste di Scampia, avvenuto nel 2024, resta un simbolo tragico dell’incuria istituzionale. La consulenza tecnica depositata ha confermato quanto i residenti denunciavano da anni: la struttura era insicura a causa della mancata manutenzione. Un disastro annunciato, che ha strappato vite innocenti e ha messo in ginocchio un’intera comunità.
Le case popolari di Napoli, spesso dimenticate, sono lo specchio di una gestione politica incapace di garantire dignità e sicurezza. Chi vive nelle periferie, come gli abitanti delle Vele, non ha “santi in Paradiso” per far valere i propri diritti. È tempo che si smetta di ignorare questi cittadini, vittime di un sistema che li abbandona.
Il crollo di Scampia non è solo un evento drammatico, ma un grido d’allarme che non può più essere soffocato. La dignità di chi vive nelle periferie deve tornare al centro dell’agenda politica.