Il centro storico di Napoli, patrimonio dell’UNESCO e simbolo della storia e della cultura partenopea, è ormai vittima di una movida sfrenata che ha trasformato le sue strade in luoghi invivibili per i residenti. Le notti insonni causate da schiamazzi, musica ad alto volume e assembramenti incontrollati sono diventate la norma in zone come via Cisterna dell’Olio, dove i cittadini hanno denunciato ripetutamente il problema. Nonostante le numerose segnalazioni, il Comune sembra incapace di adottare misure efficaci per contenere il caos e proteggere la salute pubblica.
L’assenza di regole chiare e la mancanza di controlli adeguati hanno alimentato il malcontento, portando i residenti a ricorrere persino alle vie legali. Recentemente, il Tribunale di Napoli ha condannato il Comune a risarcire dieci residenti per un totale di 230.000 euro, riconoscendo l’inquinamento acustico come un danno grave e continuativo. Questa sentenza, pur essendo una vittoria simbolica per i cittadini, non ha ancora portato ad alcun cambiamento concreto nella gestione del problema.
L’amministrazione comunale si limita a misure sporadiche, come ordinanze sugli orari di chiusura dei locali, che però restano in gran parte disattese. La mancanza di una visione strategica per il centro storico sta causando un deterioramento non solo della qualità della vita, ma anche dell’immagine di Napoli. Il centro storico dovrebbe essere un luogo di aggregazione culturale e non una zona di anarchia notturna che priva i cittadini del diritto al riposo.
Napoli merita un’amministrazione capace di trovare un equilibrio tra il divertimento e il rispetto della comunità. Il centro storico non può essere sacrificato al solo beneficio economico di pochi locali. È necessaria una regolamentazione rigorosa e controlli puntuali per salvare il cuore della città dal caos e dall’abbandono. La movida deve essere gestita, non lasciata al caso, affinché Napoli possa tornare a essere una città vivibile per tutti.