Approvato in via definitiva a larga maggioranza il disegno di legge voluto
dal ministro Valditara.
La legge riguarda principalmente la reintroduzione del voto in condotta, ma tanti altri
sono gli elementi che la caratterizzano con novità che cambieranno, crediamo in
meglio, il volto della scuola.
In primo luogo viene stabilito che lo studente con 5 in condotta deve
essere bocciato. Nel caso delle scuole superiori con il sei in condotta si
avrà un debito formativo e lo studente dovrà presentare agli esami di riparazione di
settembre un elaborato di educazione civica.
Il voto in condotta sarà determinante anche nell’ambito della attribuzione
della fascia di merito del credito scolastico che potrà essere attribuito
solo se il voto relativo al comportamento non sarà inferiore ai nove
decimi.
Ma il disegno di legge non si limita a questo.
Significativo è il fatto che lo studente sospeso per più di due giorni per
comportamenti violenti non dovrà comodamente restare a casa ma dovrà
essere coinvolto in attività di “cittadinanza solidale” presso ospedali, case
di riposo, centri per portatori di handicap, centri di servizi sociali appositamente convenzionati con l’Istituto scolastico.
Sanzioni pecuniarie pesanti saranno comminate in caso di aggressioni
fisiche a docenti e personale scolastico ed a danneggiamenti di locali e
suppellettili..
Il concetto base della legge è, dichiara il ministro, quello di restituire
dignità ed autorevolezza al corpo docente responsabilizzando i giovani studenti e le loro famiglie.
Il discorso, infatti, riguarderà anche il comportamento dei genitori.
Chi ha qualche anno in più ricorda che se tornavi a casa con un cattivo
voto o con una nota in condotta il genitore ti puniva severamente ed accettava in toto la
decisione della scuola.
Cronache recenti vedono invece come i genitori non facciano altro che
precipitarsi a scuola aggredendo docenti e personale, laddove il proprio figlio sia incappato in una nota o sospensione dello studente.
Concordiamo quindi con la nuova legge riportando questa dichiarazione
del ministro : “ La scuola rimane il perno di una educazione attraverso la
quale si può costruire una società migliore”