mercoledì, Dicembre 4, 2024
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Quando a contare per la politica non è la sostanza ma l’apparenza

Sono appena atterrato a Parigi con Air France. All’aeroporto di Capodichino a Napoli mi ha incuriosito un percorso riservato alle famiglie per l’accesso al gate assegnato al proprio volo.
La chiamano ‘Family lane’ ed è appunto una corsia per l’imbarco dei nuclei familiari e l’hanno contrassegnata con il simbolo della famiglia naturale, quella cioè composta da un papà una mamma e i figli.
E non solo: l’hanno pure colorata con i colori di Pro Vita e Famiglia e addirittura hanno inserito nell’iconografia un passeggino.
Orrore allo stato puro per cotanta barbarie, oserei dire, roba da Medioevo!
Ci tengo a precisare che non sono un assiduo viaggiatore. Prendo più spesso il treno, l’ultima volta sull’aereo non la ricordo nemmeno.
Può darsi, quindi, che abbia fatto la ‘scoperta dell’acqua calda’!
Mi ha però colpito questa disattenzione da parte della Direzione dell’aeroporto napoletano, l’aeroporto della mia città, alle cosiddette politiche di genere tanto care agli appassionati dell’asterisco come forma di rispetto nei confronti di chi non si sente identificato nelle categorie stereotipate di uomo e donna, quelli del genere fluido, per capirci, quelli che ‘noi soltanto genderfluid’ e isterismi simili. E allora mi chiedo: come mai i tanti politici progressisti, così attenti al politically correct, che prendono spesso l’aereo da Napoli – penso agli europarlamentari provenienti dalla Campania e dal Sud dell’Italia, ma non solo a quelli – non se ne sono mai accorti?
E come mai nessuna delle associazioni del variopinto mondo arcobaleno ha ancora sollevato il polverone?
Beh, allora, se non ci ha pensato nessuno, in nome dell’arcobaleno del raggio solare di Daitarn III e del potere delle sette stelle di Hokuto ci penso io: faccio quindi appello all’Arcigay, al clan lgbtqrstuvz ect ect, al sottosegretario cinque stelle Spadafora, alla US Airforce, a Pippo Pluto e Paperino, a Lady Oscar, a Scalfarotto, alla Bonino, a Fiano e Cirinnà, al Mago di Oz, a Greta Thunberg e ai friday for future, alla Befana e pure a Babbo Natale affinché questo scempio veterofassista sessista maschilista e tutto quello che vi viene a mente che finisca con ‘ista’ venga immediatamente rimosso e sia fatta giustizia.
Napoli, la città dell’accoglienza, la città della solidarietà e ovviamente la città ‘dell’ammmore’ non può tollerare oltre questo affronto al buon senso e alla dignità di chi non si sente per la famiglia naturale e vuole che i pro family si facciano da parte, per aprirsi culturalmente al nuovo mondo fatto di genitore 1 2 3 e quanti ne vogliamo noi, di utero in affitto, di gay pride con Luxuria e Asia Argento che si slinguettano amorevolmente e dei carri allegorici che sfilano davanti alla Madonna del Santo Rosario di Pompei con tanto di gesucristi love&peace e madonne stile Marilyn Manson, magari anche col plauso di tanti vescovi annichiliti dal bergoglismo militante di Santa Romana Chiesa.
Perciò, fate presto: rimuovete immediatamente l’AD dell’aeroporto di Capodichino con tanto di reprimenda pubblica e accuse di essere un cattobigotto medievale e pure un po’ fassista e piazzate al suo posto un progressista vero, dallo spirito democratico che sia veramente per i diritti civili e per le libertà culturali!
Ah, come dite? L’amministratore delegato dell’aeroporto internazionale di Capodichino è un ex deputato e senatore del Partito democratico? Come come, addirittura dei Democratici di Sinistra? Ed è stato pure assessore al comune di Napoli con Bassolino?
Contrordine, allora, compagni arcobaleni, non può essere stato uno di noi.
Sapete che c’è? #Hastato Salvini! Quel brutto ceffo d’un legaiolo antimeridionale e antinapoletano, mo che è venuto a Castel Volturno, passando per Capodichino avrà obbligato il management dell’aeroporto napoletano – tanto lui è un fassista – e avrà dato ordine di sabotare il democratico e progressista scalo aeroportuale partenopeo.
Si, sarà sicuramente andata così. Oh, mi raccomando, diramate il dispaccio alla stampa amica. In questo modo salveremo la faccia e la dignità del Partito (democratico, ndr) e avremo fatto l’ennesimo assist alla comunità lgbtqrstuvz ect ect. Che poi alle elezioni manco ci vota, questo è un particolare di poco conto.
E così, all’italiana maniera, avremo salvato ancora una volta capre e cavoli in barba alla politica che fa i fatti concreti utili alla collettiva, ed in nome della politica fluida dell’apparenza e non della sostanza.
Post scriptum: non fate leggere queste mie considerazioni a qualche cugino d’oltralpe. Già che sono in Francia in vacanza con la famiglia e qui il buon Macròn è ub gayfriendly sfegatato, non vorrei che mi trattenessero alla frontiera per dichiarata omofobia. Scalfarotto docet!

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