E con quest’ultimo siamo ormai giunti al nono esposto presentato alla Procura della Repubblica di Napoli dal Presidente dell’Associazione “Campo Sud”, On. Marcello Taglialatela, in ordine a presunte iniziative illegittime assunte dalla Giunta Regionale della Campania in questi mesi di Emergenza sanitaria per l’epidemia di Coronavirus.
Anche questa volta l’esposto-denuncia arriva puntuale su un aspetto davvero singolare ed oltremodo inquietante, che rischia di compromettere irrimediabilmente la salute di tantissimi cittadini campani: il divieto di ricoveri presso le strutture ospedaliere pubbliche e il contemporaneo divieto di effettuare visite mediche specialistiche ambulatoriali presso Ospedali o Distretti Sanitari Territoriali della Campania, in ragione della recrudescenza e della moltiplicazione dei contagi da Covid 19.
Ma leggiamo direttamente il testo della nota diffusa alla stampa dal Presidente dell’Associazione Campo Sud, a margine della presentazione del nono esposto all’Autorità Giudiziaria:
“Ho presentato stamane presso la Procura della Repubblica di Napoli un nuovo esposto per Interruzione di Pubblico Servizio, ai sensi dell’Art. 331 del Codice Penale, relativamente alla decisione adottata dal Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella Sua qualità di Presidente della Unità di Crisi in tema di Covid 19, di vietare le visite ambulatoriali sia ospedaliere e sia presso i Distretti Sanitari del territorio, in violazione palese del Diritto alla Salute dei cittadini”. “La Campania -aggiunge Taglialatela- é l’unica Regione in Italia a vietare contemporaneamente i ricoveri, se non per motivi di urgenza e le visite ambulatoriali presso strutture sanitarie pubbliche. Tutto ciò in palese violazione del diritto che hanno i cittadini di curare le proprie patologie ed in violazione del diritto alla prevenzione delle malattie”. “Una vergogna -conclude Taglialatela- che non ha eguali, un vero attentato alla salute di chi abita la nostra Regione”.
Cio’ che appare ancora più drammatico, in questa fase di disorientamento generale della popolazione (soprattutto della terza età) e di impazzimento complessivo di coloro che dovrebbero avere la responsabilità delle scelte all’interno della cosiddetta “Unità di Crisi,” é senz’altro la contemporanea comunicazione degli uffici regionali preposti, del superamento dei limiti di budget contabile per la spesa sanitaria dei Centri Medici Accreditati. E cioè, quegli ambulatori specialistici, Centri diagnostici, laboratori di analisi cliniche convenzionati con il Servizio Sanitario della nostra regione che, in virtù del blocco annunciato delle prestazioni in regime di accreditamento, hanno sospeso le prestazioni diagnostiche per i cittadini. Spargendo benzina sul fuoco di una situazione già esasperante che vede gli assistiti della regione Campania bisognevoli di cure, impossibilitati a rivolgersi al Servizio pubblico, in virtù delle ultime e contestuali decisioni assunte dalla regione di blocco dei ricoveri in ospedale o il divieto di effettuare visite specialistiche presso le strutture territoriali delle ASL (con la improbabile speranza di contenere i contagi da Covid 19). Circostanza davvero scellerata quest’ultima, che costringe gli ammalati a non avere altre alternative se non quella di pagare per intero le prestazioni sanitarie necessarie nei centri medici privati. Una situazione paradossale se si pensa che proprio in questo momento di emergenza sanitaria, le esigenze di tutela della salute pubblica dovrebbero consentire un approccio quanto meno facilitato, libero e meno traumatico verso i presidi sanitari, in specie pubblici.
Ed invece si gioca sulla pelle dei cittadini rendendo assolutamente impossibile un contatto anche solo informativo con la Sanità Pubblica. Come se ci si ammalasse solo di Covid e, d’un tratto, non esistessero più pazienti oncologici, nefropatici, cardiopatici e chi più ne ha più ne metta di soggetti con patologie gravi e bisognevoli di assistenza medica e infermieristica continuativa.
Una situazione ormai senza più controllo. Una sanità allo sfascio. Funzionari e Dirigenti Amministrativi sprovveduti e piegati alla volontà dei politici. Senza dignità e senza professionalità adeguata ai compiti delicatissimi che li attendono. Basterebbe ricordare gli argomenti sollevati dalle altre otto precedenti denunce-esposti presentati all’Autorità Giudiziaria su tematiche connesse all’emergenza sanitaria di questi mesi. Dall’acquisto dei tre ospedali prefabbricati Covid, piazzati nei parcheggi degli Ospedali di Napoli, Salerno e Caserta e ancora chiusi o parzialmente/diversamente utilizzati. Con risorse pubbliche andate in fumo e diversi funzionari e amministratori pubblici già inquisiti per procedure di gara ai limiti della decenza e della formale legittimità degli atti; per passare alle forniture di apparecchiature medicali per la rianimazione non rispondenti alle caratteristiche richieste e quindi non utilizzabili e tante altre questioni sollevate, di pessima gestione della sanità pubblica e di sperperi ripetuti di risorse finanziarie.
E tutto questo per assistere alla “Caduta degli Dei”. Coloro che si erano pavoneggiati dietro una “perfetta macchina da guerra” che aveva contrastato il peggior nemico della salute pubblica del nuovo millennio: Il Covid 19, rintuzzato, sbaragliato e messo in fuga dal territorio regionale, nella scorsa estate, con l’ausilio di un potente esercito campano di “illustri” scienziati e consulenti, guidato da uno sceriffo onnisciente e senza paura.
Lo stesso sceriffo che oggi, vinte la elezioni regionali ma in piena nuova esplosione della pandemia, (che ha portato la Campania tra le regioni più contagiate d’Italia) brancolando nel buio dell’inefficienza e del pressappochismo procede, nella sua azione testarda e dispotica, con provvedimenti sempre più discutibili ed inefficaci. Se non addirittura dannosi per la collettività. Proprio come nel caso del blocco dei ricoveri negli ospedali pubblici, piuttosto che la chiusura delle scuole primarie della regione.
Ed abbiamo ragione di temere che, a breve, altre Ordinanze emergenziali, ancora più odiose e penalizzanti saranno poste in essere con foga ossessionante e “riparatrice”. Provvedimenti che finiranno per danneggiare oltremodo le popolazioni campane. Le proprie abitudini, la vita sociale ed economica delle comunità.
Che il buon Dio ci aiuti !!