La Montagna Spaccata di Gaeta: Tra Leggenda, Fede e Miracoli.
Nel comune di Gaeta, sorge una montagna spaccata a metà, che da tempo immemorabile
attira pellegrini e curiosi.
Composta da tre profonde fenditure nella roccia, secondo la tradizione cristiana, si
formarono al momento della morte di Cristo. La montagna è accessibile attraverso un
passaggio scavato nella fenditura centrale, composto da 35 gradini che conducono a un
punto panoramico unico, affacciato su uno strapiombo sul mare.
Salendo questi scalini, ci si imbatte in una particolare fenditura nella parete, nota come “La
mano del Turco”. Secondo la leggenda, questa si formò quando un marinaio turco
miscredente, dubitando che la montagna si fosse spaccata alla morte di Gesù, appoggiò la
sua mano alla roccia. Miracolosamente, la roccia si ammorbidì sotto la sua pressione,
lasciando l’impronta della mano. Una scritta latina sottostante riporta le parole: “Un incredulo si rifiutò di credere a ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita”
Secondo la leggenda, San Filippo Neri visse all’interno della Montagna Spaccata, dove si
trova ancora oggi un giaciglio in pietra noto come Il letto di San Filippo Neri.
Nel 1434, pare che un terribile terremoto causasse la caduta di un grosso macigno. Il pezzo di roccia si incastrò in una delle fenditure del monte, dove successivamente fu eretta una cappella.
Altro punto di interesse è il Santuario della SS. Trinità, costruito nell’ XI secolo, rinomato
per le preghiere di numerosi pontefici, sovrani, vescovi e santi, tra cui Bernardino da Siena,
Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio e San Filippo Neri.
Sulle pareti della roccia si possono ammirare i riquadri in maiolica delle stazioni della Via
Crucis, in parte restaurate e attribuite a S. Bernardino da Siena, che contengono i versi del
Metastasio.
Infine, la suggestiva Grotta del Turco, legata ad una antica tradizione religiosa secondo
cui venne alla luce al tempo della morte di Cristo. In quella stessa circostanza, si racconta, che il velo del tempio di Gerusalemme si squarciò all’improvviso tra lo stupore generale dei fedeli.