giovedì, Novembre 21, 2024
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OGGI IL VOTO PER L’ASSEMBLEA REGIONALE DELLA SARDEGNA: Attese e speranze dei residenti e delle forze politiche in campo.

Seggi aperti in Sardegna per le operazioni di voto alle regionali.

Sono chiamati alle urne 1.447.761 sardi: 709.840 sono uomini e 737.921 sono donne. Nel dato complessivo sono compresi anche i 112.221 elettori residenti fuori Sardegna (iscritti all’Aire) di cui 59.476 uomini e 52.745. Sono 1844 le sezioni elettorali nelle quali è suddivisa l’Isola. Si vota nella sola giornata di oggi e sino alle 22. Lo spoglio delle schede, invece, inizierà lunedì alle 7 e andrà avanti sino alle 19.

A sfidarsi per la carica di presidente della Regione sono quattro: in ordine alfabetico Lucia Chessa con la lista autonomista Sardigna R-esiste, Renato Soru con la Coalizione sarda formata da cinque liste, Alessandra Todde per il campo largo a trazione Pd-M5s che raggruppa 10 liste e Paolo Truzzu del centrodestra con nove liste.

Si tratta di un turno elettorale molto atteso dalle forze politiche, dai cittadini dell’isola e dagli osservatori per motivi evidentemente diversi ma tutti pregnanti. Innanzitutto va sottolineato che le attese, per l’esito di queste elezioni, sono fondamentali per le forze politiche che sostengono il governo centrale per verificare, alla prova delle urne, questi ultimi mesi di azione politica governativa. Dalla politica estera alle iniziative di rilancio economico del Paese, passando per il contrasto della inflazione, all’aumento dell’occupazione in Italia, ai risultati sulla puntuale approvazione da parte dell’UE di tutte le scadenze previste dalle varie fasi di finanziamento all’Italia del PNRR e dei primi risultati di spesa coerenti e virtuosi che sono stati conseguiti. Con particolare riferimento alle opere  del PNRR attese per la Regione Sardegna e il suo necessario rilancio socio-economico.

Le forze politiche di centro sinistra attendono, al contrario, un segnale positivo da queste elezioni, sperando che siano comprese e sostenute dall’elettorato le scelte politiche che la sinistra ha messo in campo nel medesimo periodo, in termini di efficace (o meno) contrasto al Governo e le scelte politiche sin ora messe in campo per il Paese e per l’isola.

In questo scenario di incertezza sull’esito della competizione elettorale sarda non va trascurata la valutazione territoriale che esprimeranno i cittadini della Sardegna, a partire dalle scelte politiche adottate dalla precedente coalizione politica che ha governato l’isola nei 5 anni precedenti, e gli l’eventuali risultati registrati in questo arco di tempo. Inoltre avrà certamente un peso nelle scelte che compirà l’elettorato isolano, la valutazione complessiva delle alleanze messe in campo dai partiti che si candidano per il governo della Sardegna e le prospettive di un governo regionale all’altezza del compito, che gli attuali schieramenti politici sapranno e potranno esprimere compiutamente ed efficacemente per l’isola.

Al di la di queste considerazioni, tuttavia, non si può sottacere che il risultato delle urne non potrà assolutamente prescindere da scenari politici nazionali che inevitabilmente potranno essere condizionati, in un modo o nell’altro, dall’esito del voto in Sardegna

Bisognerà attendere ancora il pomeriggio di lunedi per i primi dati ufficiali di questa competizione elettorale, con la speranza che qualunque sia l’esito delle urne, esso sia accettato senza polemiche e recriminazioni postume e sterili e che la politica riparta spedita nella risoluzione delle problematiche politico-sociali tutt’ora in attesa di esser definite e risolte sul territorio isolano.

 

 

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