Ottimamente ha scritto la saggista Marina SALVADORE nel suo recente volume “TERRONIA FELIX”, ribattezzandolo DELUCADONOSSOR. Niente, Vincenzo De Luca a fare la persona seria proprio non ce la fa: ha fatto ridere quando si doveva piangere, si è fatto “pupazzo” quando nessuno voleva più reggergli le fila. E’ passato ad essere un govern-attore diventando la caricatura di se stesso ed oggi, ancora smanioso e rampicante, far finta di essere il capo della classe quando le scuole sono chiuse. Senza alcun pudore né dignità si presta a fare la propria parte in un altro, ennesimo “esperimento” di ingegneria sociale, prova “in primis” per lui stesso, in quanto ad affidabilità di mero esecutore di ordini.
L’ultima ordinanza emessa dal Presidente col lanciafiamme è, a tutti gli effetti, un attestato di discriminazione nell’epoca (dell’abuso) del politically correct, che c’è ovunque tranne che dove dovrebbe esserci. “Omnia munda mundis” evoluto in “La legge è uguale per tutti ma qualcuno è più uguale degli altri”, per intenderci.
Lo aveva annunciato e nessuno è riuscito a farlo ragionare, a partire dall’opposizione per finire al fu commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri: De Luca, che pure ha una sua giunta, inaugura la Covid Card, un certificato di avvenuta vaccinazione che è a tutti gli effetti un “passepartout”, una chiave del pensiero unico e uniformato. O formattato.
Nell’ordinanza n. 17 si legge, infatti, che l’Unità (!) di Crisi regionale predisporrà, “di concerto con le associazioni di categoria” protocolli con adeguate misure per assicurare la fruizione in sicurezza di diversi servizi – turistici, alberghieri, wedding, trasporti, spettacoli eccetera – anche attraverso facilitazioni e deroghe alle misure di sicurezza più restrittive, per cittadini in possesso di certificazione/Smart card di completamento della vaccinazione. Fermo l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e di osservanza delle altre misure di prevenzione di base. Ovviamente solo a chi è stato bravo ed ubbidiente da farsi inoculare entrambe le dosi del vaccino. Tra un po’ ce le spaccerà addirittura come il bis di un succulento pranzo luculliano, un’ingordigia di senso di responsabilità. Vuoi sposarti? Serve la tessera! Vuoi prendere l’R2? Serve la tessera! Vuoi andare a far visita con la tua macchina alla mamma relegata in un ospizio, eufemisticamente RSA? Serve la tessera! Mi raccomando, però, di indossare sempre e correttamente la mascherina, di detergere continuamente le mani, di osservare la distanza di sicurezza anche sei in corpo hai il siero, doppia pozione, dell’immunità.
Una vera e propria azione discriminatoria che poco o nulla a che fare con la Medicina. Questa è (im)pura campagna elettorale, di riserva, una seconda dose a elezioni finite. Il signor Presidente si è inventato la green card e sta facendo volantinaggio così, tentando di cavalcare l’onda – o l’onta – finché dura e si prodiga per farla durare più a lungo possibile.
Una intera regione, la regione più importante dell’intero Mezzogiorno, ostaggio di un impanicato fobico che ha arrabattato la propria fortuna elettorale, con la resurrezione, vivaddio solo politica – o meglio – elettorale e che adesso impartisce e dispensa anche l’imprimatur. Urbi et orbi, secondo la sua volontà.
E con il (religioso) silenzio assenso di chi dovrebbe contrastarlo, dall’opposizione in Consiglio regionale, sino alla signorina Lamorgese che dovrebbe leggere gli atti che arrivano sulla sua scrivania. Sono degni di considerazione anche quelli, seppur non arrivino con i barconi, passando anche da mr. chiusura Speranza Robertino, scrittore per ripiego, ministro della salute, ma non sa manco lui il perché. o il come!
E chi se ne frega se il Garante della privacy in audizione al Parlamento ha detto che questa cosa della green card non si può fare, che è anticostituzionale in quel Paese, non più Nazione, dove finora si mangiava e si respirava Costituzione e che ora,”all’intrasatta”, diventa carta da cesso. Non più sicuro rifugio di quegli antifà da stra-pazzo che vedono ancora il Fascismo ovunque, ancora dopo un secolo, tranne che in quella Costituzione a loro tanto cara che contiene conquiste sociali e diritti del lavoro nati nel Ventennio. Eppure finora cuscino intonso per i loro utopici sogni.
Vicienzo continua a fare e a disfare a suo piacimento – duecentoquarantamila card di suo parto sono bloccate per il solito intoppo burocratico perché non si sa chi le debba distribuire…………. Ma continua a fare ‘o gallo ‘ngopp’ ‘a munnezza nel suo “regio lagno”. Quando invece, con una sana e responsabile opposizione, garantista di quel popolo che si sente continuamente colpevolizzato e la cui esistenza è finalizzata all’esclusivo raggiungimento dell’immunità di gregge,(sfiorando di diventare dei piecuri) , potrebbe inchiodarlo alla proprie responsabilità, anche pregresse. Per dirla con una locuzione attuale e congeniale a lorsignori – per essere stato il principale distruttore della Sanità campana.
Carta canta… e in Campania se vuoi avere il semaforo verde devi tesserarti, omologarti, accettare i loro diktat in nome delle libertà (?) e della democrazia, garantita dal Pd e dai suoi rappresentanti che dettano usi e costumi della nuova Italia, del nuovo umanesimo, del trans-umanesimo che è nuova civiltà. Zan zan! Lo hanno detto chiaramente! E loro (il PD e i suoi cani al guinzaglio) sono candidati ad essere gli esclusivi forieri e gli unici diffusori del “nuovo” pensiero. E sì che tutto questo si sarebbe potuto risolvere con 15 euro in via Sant’Andrea delle Fratte…