L’economista Gianni Lepre, “ cresce anche il turismo di fascia alta”
Napoli si scopre sempre di più calamita turistica globale, dato che favorisce anche gli investimenti.
I dati parlano chiaro: è stato giá annunciato l’investimento nei prossimi anni del gruppo internazionale di Rocco Forte, che trasformerà Palazzo Sirignano, alla Riviera di Chiaia, in un grande hotel cinque stelle, come anche il progetto del Crazy Pizza di Flavio Briatore sul lungomare che dovrebbe essere inaugurato a giugno. Proseguono spediti anche i lavori alla Galleria Umberto per l’apertura di Starbucks, altra catena internazionale che va ad aggiungersi alla giá variegata offerta della cittá all’ombra del Vesuvio.
“Cresce il turismo di fascia alta – commenta l’economista Gianni Lepre, consigliere del ministro della Cultura – e questa é una notizia importante per la cittá e per l’intera regione. Il turismo di massa va bene, ma c’é sempre la questione del mordi e fuggi che limita le velleità di incremento economico”. Il noto economista che tra l’altro è presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli, ha poi continuato: “ la grande tradizione enogastronomica, universalmente riconosciuta, i percorsi di arte, cultura e artigianato d’eccellenza, le esperienze immersive di una cittá, del suo mare, garantiscono uno sviluppo lineare dell’economia territoriale, sempre che politica e istituzioni capiscano l’importanza di rendere questo progetto spendibile e svincolato da logiche elettorali”.
Il prof. Lepre ha poi evidenziato: “A Napoli, che che se ne dica, il turismo è ormai una realtà. La fase di crescita non si è ancora esaurita. La tendenza è a qualificare le strutture, a creare un’offerta per fasce medio alte, anche per vip, come nel caso di Briatore e del grande hotel di Rocco Forte. Ovviamente, senza nulla togliere al turismo di massa che ha rappresentato il primo step di questa rinascita, l’auspicio è che questo boom non si limiti al turismo ma, su scala metropolitana e regionale, riguardi anche il potenziamento dell’offerta turistica regionale, in modo tale da rendere fruibili anche le altre province campane con le loro tipicità, sapori e colori inimitabili. Non solo mare, quindi, ma anche monti, valli, fiumi e le grandi tradizioni popolari dei tanti e spettacolari borghi medievali disseminati nelle 5 province della Campania”.