La chiusura del Cinema Metropolitan di via Chiaia segna un momento critico per la cultura napoletana. Questo storico multisala, attivo dagli anni ’50, ha chiuso i battenti a gennaio 2025. La proprietà dell’immobile, Intesa Sanpaolo, non ha rinnovato il contratto d’affitto, decretando la fine di un luogo simbolo della città e il licenziamento dei dipendenti.
Nonostante le rassicurazioni che l’edificio non sarà trasformato in un supermercato o in una sala bingo, il silenzio del Comune e delle istituzioni lascia spazio a incertezze. La mancanza di un piano concreto per riqualificare l’immobile alimenta la frustrazione di cittadini e operatori culturali, che chiedono un intervento deciso per preservare la funzione culturale dello spazio.
Per il 26 gennaio è prevista una protesta in via Chiaia, dove artisti e cittadini si riuniranno per chiedere che il Metropolitan diventi un polo culturale dedicato a musica, tradizione e arti visive. Tra le proposte più significative, emerge l’idea di destinare una parte dell’edificio alla creazione di un Museo della Canzone Napoletana, un luogo che celebri e conservi la ricchissima tradizione musicale della città, rendendola accessibile a cittadini e turisti.
La chiusura del Metropolitan non è solo la fine di una sala cinematografica, ma la perdita di un luogo di aggregazione e identità culturale. Napoli non può permettersi di spegnere un pezzo del suo cuore artistico. Le istituzioni devono agire per garantire un futuro al Metropolitan, magari trasformandolo in un simbolo della tradizione e della cultura partenopea, con un’attenzione particolare alla sua eredità musicale.
