Terminata la terribile fase 2, con la progressiva ripresa delle attività e il ritorno alla sostanziale normalità, si é prodotto quasi all’unisono nelle città italiane, una sorta di “grande impazzimento”che ha letteralmente investito soprattutto le giovani generazioni, con pericolosi atteggiamenti di rifiuto delle normative anti contagio emanate dal Governo centrale o dagli Enti Locali attraverso il gran numero di Ordinanze prodotte, spesso contraddittorie o sovrapponibili.
Era del resto prevedibile questa voglia irrefrenabile di ritorno alle consuete e tradizionali abitudini “socializzanti,” soprattutto nei giovani e dopo circa tre mesi di “clausura” forzata.
Tuttavia il buonsenso é prevalso un pò ovunque e i comportamenti troppo rilassati, gli assembramenti sconsiderati e senza senso, soprattutto nei fine settimana e sino alle prime luci del nuovo giorno, sono rientrati nell’alveo del comprensibile e necessario rispetto delle norme e dei comportamenti di contrasto del contagio da coronavirus.
Notevole e oltremodo delicato, in questa fase, il dispendio di energie profuso dalle Forze dell’Ordine chiamate a far rispettare le norme di sicurezza igienico-sanitarie e gli orari di chiusura degli esercizi pubblici (bar, pub e locali notturni) nonché i divieti di assembramento e gli atteggiamenti di promiscuità e contatti ravvicinati tra gli appassionati della “movida” notturna.
Questa sostanziale condivisione (magari con qualche mugugno) e la consapevole osservanza delle norme di comportamento anti covid 19 si é registrata un pò ovunque nel nostro Paese, tranne che a Napoli. Città nella quale l’improvvisa euforia del dopo “Lockdown” sembra non essere affatto rientrata o mitigata adeguatamente. Anzi, al contrario. Crescono in maniera esponenziale le manifestazioni di rifiuto delle Ordinanze con le scrupolose norme di comportamento da seguire tassativamente nel corso dei fine settimana e nel tempo libero. Si é addirittura arrivati allo scontro corpo a corpo con le Forze di Polizia in diverse zone della città, con i centri sociali impegnati in manifestazioni plateali di insofferenza e contrasto attivo delle normative vigenti. E con il netto rifiuto di ottemperare alle contestazioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, così come accaduto Domenica scorsa in Piazza Bellini, ove si è passati rapidamente dalle ingiurie alle minacce e quindi all’aggressione fisica nei confronti degli Agenti di Polizia. Con la difesa ad oltranza di tre esagitati che avevano rifiutato di fornire le proprie generalità, nonostante fossero stati individuati come i maggiori responsabili degli illeciti comportamenti. Risultato della zuffa: 11 Agenti di Polizia contusi con traumi significativi e prognosi di guarigione dai 3 ai 20 giorni. Oltre a cinque autovetture del 113 seriamente e visibilmente danneggiate dai manifestanti dei centri sociali.
il grave accadimento può esser fatto risalire ad un episodio isolato? Si è trattato di un caso fortuito e sperabilmente prodotto da una voglia irrefrenabile di trasgressione? A detta dei cittadini residenti in Piazza Bellini e zone limitrofe, certamente no! E’ purtroppo prassi comune e abitudine antica quella di prendere letteralmente “in ostaggio”e occupare manu-militari quelle aree del Centro Storico di Napoli, con tutti i malcapitati che vi abitano, e sottrarre loro ogni minima garanzia di libertà individuale, con intere notti passate necessariamente insonni o prudentemente tappati nelle proprie abitazioni. E’ questa una vecchia storia di disagio e di sopruso vissuta dai residenti che, in periodo di post emergenza sanitaria, con un virus ancora non completamente debellato, riveste un carattere ancora più inquietante e drammatico. Per tutti!
Ma é altrettanto pericolosa la piega autoritaria e violenta di questi centri sociali che agiscono nel più completo disinteresse delle norme di civile convivenza. Protetti irresponsabilmente da una Amministrazione Civica compiacente e silente. Come dimostra eloquentemente la presenza di personaggi politici di primo piano dell’Amministrazione Comunale, postisi ineffabilmente al capo dei cortei dei centri sociali e protestando contro il presunto atteggiamento ostile e prevaricatore delle Forze di Polizia.
A Napoli diremmo: “Cornuti e mazziati”. Ma nel frattempo la città é in agonia. Ed é sempre ostaggio della delinquenza più aggressiva. Come dimostrano altre gravi situazioni ormai non più sotto controllo delle Forze dell’Ordine. Dal Centro Storico alla casba di Piazza Garibaldi; dal Vasto al centro del Vomero; da via Aniello Falcone ai baretti di Chiaia; a Mergellina.