Non poteva finire peggio per la nostra città : Il Prefetto di Napoli diffida il Sindaco De Magistris, i componenti della Sua Giunta e i suoi ex Consiglieri comunali di maggioranza e opposizione ( si, proprio quelli “squagliati” via e riparati sotto l’ala protettrice dei nuovi candidati a Sindaco della città, nel trionfo più assoluto del trasformismo del nuovo millennio!) affinché sia convocato il Consiglio Comunale, entro il termine perentorio di 20 giorni, per approvare il Bilancio di Previsione e il Rendiconto di Gestione 2021/2023. Adempimenti contabili assolutamente necessari per la programmazione delle complesse attività amministrativo-contabili dell’Ente Locale e lo svolgimento delle funzioni di Istituto proprie del Comune. Documenti contabili che avrebbero dovuto essere discussi e approvati dal Consiglio Comunale di Napoli entro il termine di legge del 31 Maggio scorso.
Una vera doccia fredda per l’ex Sindaco arancione, poiché la mancata approvazione entro il 21 Settembre può costringere il Prefetto a sciogliere il Consiglio Comunale e l’intera (o se volete, i pezzi rimasti) Amministrazione de Magistris con qualche giorno di anticipo rispetto ai tempi dello scioglimento ordinario per le nuove elezioni. E procedere alla nomina di un Commissario ad acta per ottemperare a questi adempimenti di Legge. Tutto ciò nella paradossale e forse unica condizione di trovarsi già in piena campagna elettorale per eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale. Una figuraccia che farebbe impallidire persino il Sindaco del più disastrato e indebitato comune del terzo mondo. E tutto questo avviene mentre fuggono (quasi di notte) ancora due Assessori della Giunta dell’ex Magistrato. Per la cronaca gli Assessori Borrelli (Sport) e Menna (pari opportunità), che correranno ancora per un seggio in Consiglio Comunale nelle liste dei 5 Stelle. Alla faccia delle dichiarazioni di Fico e Di Maio, in ordine alla circostanza che il Movimento non avrebbe mai “imbarcato reduci” della disastrosa giunta De Magistris!! Ma ormai, chi si meraviglia più???
Così come sembra che nessuno in città abbia ben compreso la gravità dell’ultima “trovata” del leader arancione, di farsi carico di smaltire (con i potenti ed efficaci mezzi di cui dispongono SAPNA e ASIA) un quantitativo giornaliero di oltre 150 tonnellate di rifiuti solidi urbani della Capitale. Con ciò venendo incontro alle difficoltà della Sindaca Raggi alle prese con una gravissima “crisi di sistema” che attanaglia il servizio di rimozione dei rifiuti di Roma e della sua area metropolitana. Un intervento di “solidarietà” davvero encomiabile se solo la nostra città e i comuni della provincia di Napoli potessero rallegrarsi e andar fieri di un servizio di rimozione e smaltimento dei propri rifiuti adeguato ed efficiente. Al passo con i tempi e dotati di tutte le tecnologie più avanzate e moderne di cui si possa disporre. Elemento che a chi scrive proprio non risulta. Anzi risulta, piuttosto, che negli ultimi dieci anni nessun investimento in nuovi impianti di compostaggio o nelle attrezzature per la differenziazione dei rifiuti sia stato effettuato o tanto meno programmato dall’Amministrazione comunale di Napoli. E ci risulta anche che l’unico inceneritore presente nella intera provincia di Napoli, quello di Acerra, per l’esattezza, si trova ai limiti estremi di capacità di produzione per quantitativi di rifiuti inceneriti. E che basta la chiusura solo di pochi giorni di questo impianto, per motivi di ordinaria e programmata manutenzione, per determinare la mancata rimozione dalle strade di Napoli e dai comuni della provincia che conferiscono i propri rifiuti urbani nell’ impianto di Acerra. Con problemi inenarrabili che non sfuggono certamente ai cittadini napoletani e del suo hinterland. Così che anche il Vescovo di Acerra ha elevato il suo biasimo contro la decisione improvvida e inopportuna del Sindaco De Magistris che si ritorce su una popolazione (quella di Acerra) che convive con la presenza di migliaia di compattatori di rifiuti in marcia verso l’inceneritore, attraversando in lungo e in largo le strade cittadine ininterrottamente nelle 24 ore.
E che dire del dramma sempre crescente e incontrollato dei roghi di rifiuti nelle campagne del napoletano e del casertano. La tristemente nota “Terra dei Fuochi” che miete vittime senza “badare” a grandi e bambini. Che nonostante gli sforzi delle forze dell’Ordine, Magistratura e Autorità Sanitarie non sembra affatto un fenomeno sotto controllo. Anche per la cronica assenza di impianti di incenerimento dei rifiuti e siti di stoccaggio per i rifiuti tossici. Che poi ritroviamo puntualmente e criminosamente interrati nelle campagne. Tra il raccolto dei campi di quella che un tempo era considerata la Campania felix.
Questa triste realtà dei nostri territori, assurta agli onori della cronaca anche nazionali ripetutamente in questi ultimi anni, che testimonia una “debolezza di sistema” del ciclo dei rifiuti con criticità mai risolte in maniera strutturale e definitiva, non può non essere ben conosciuta anche dal Sindaco de Magistris. Ed é per questo che la sua decisione di farsi carico anche dei rifiuti della capitale, sia pure limitatamente ai mesi di ottobre, novembre e dicembre di questo anno in corso, non può essere liquidata esclusivamente con sarcasmo e incredulità quasi divertita dai napoletani. Si tratta piuttosto di un fatto molto grave. Si mette in discussione la salute e la vivibilità di popolazioni intere, già duramente colpite da una politica miope e strafottente, per lanciare una proposta improbabile che potrà essere magari assunta dalla prossima Amministrazione Comunale. Qualora quest’ultima si ritrovasse pervasa dalla medesima schizofrenia e dalla distorta visione solidaristica dell’uomo in arancione.
Nel frattempo non ci rimane che sperare nella nomina a breve di un Commissario Prefettizio per l’approvazione del Bilancio e lo scioglimento ancor più rapido di questa sciagurata Giunta De Magistris. Tanto per metterci al più presto al riparo da altre possibili iniziative elettoralistiche del “nostro” candidato in trasferta nella terra dei Bruzi.