DALL’AMICO GIORNALISTA ROSARIO LAVORGNA, RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO, “QUESTO PEZZO” DI GRANDE ATTUALITA’ PER LE POLEMICHE PRETESTUOSE INNESCATE DALLA CGIL A SEGUITO DEI PROVVEDIMENTI ASSUNTI DAL GOVERNO LO SORSO 1° MAGGIO PER LA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE ED ALTRE MISURE A SOSTEGNO DEI LAVORATORI.“Ormai senza ritegno, senza memoria storica, ma solo il dente avvelenato per procura di una sinistra senza idee e ulteriormente svuotata dal pressappochismo dei suoi vertici”; questa la fotografia di quello che sta avvenendo oggi nella CGIL di Maurizio Landini che sembra aver dichiarato ‘guerra’ al governo Meloni con una sorta di procura affidata da una sinistra in balia del nulla. Avvelenato dall’odio viscerale nei confronti del risultato elettorale, Landini si è scagliato senza ritegno, educazione e senso dello Stato nei confronti dell’esecutivo che si riunisce il primo giorno di maggio. Una sorta di lesa maestà nei confronti del giorno dedicato ai lavoratori, quegli stessi lavoratori abbandonati dai sindacati prima che dai vari governi di sinistra. Ma questo Landini non lo può e non lo deve ricordare, il fumo della propaganda è denso, spettrale. “Il governo mette toppe – urla Landini – non ha una strategia, e poi su 365 giorni dell’anno, doveva convocare il Consiglio dei ministri proprio oggi? Oggi è la festa del lavoro, non è la festa del governo. Rivendico il valore di questa giornata. Il governo deve pensare al lavoro tutti i giorni dell’anno, non solo il primo maggio”. Ogni commento è superfluo, ma chissà perché tutto questo Landini non se lo è fatto uscire quando i lavoratori italiani stavano peggio, con il governo Letta, con i vari esecutivi Conte, con Draghi. No, adesso è maturo il tempo per combattere con le bandiere rosse, che tutto hanno rappresentato nella storia dell’uomo, tranne i diritti.