I cittadini campani ormai sono abituati alle “intemperanze verbali” del loro Governatore.
E pian piano hanno imparato a conoscere i modi bruschi e sin troppo schietti di Vincenzo De Luca anche gli “addetti ai lavori” della politica nazionale e gran parte della stampa accreditata e degli opinionisti di “tendenza”. Ma nessuno avrebbe immaginato che in un pomeriggio di Venerdi di metà Novembre, nel corso della sua tradizionale e inusuale conferenza stampa (senza giornalisti) di fine settimana, collegato in video dalla “postazione di comando” di Palazzo Santa Lucia, il nostro Sceriffo dedicasse, quasi per intero, il suo soliloquio al vetriolo nientemeno che al Governo centrale. Reo, a suo dire, (ma se così fosse significherebbe che se ne é accorto con grave ritardo!) d’essere affetto da improvvisazione colpevole; diffusa incompetenza; cinica presunzione e manifesta inconcludenza, relativamente alla gestione dell’emergenza sanitaria, alle misure di contenimento anti-covid, all’assunzione di provvedimenti efficaci, univoci e soprattutto tempestivi per il contrasto della pandemia da Coronavirus.
Un autentico “mal rovescio” in pieno volto all’intero Governo, cui De Luca salva dalle sue bordate non più di tre Ministri, senza però citarli! Di cosa si sarebbero macchiati costoro? Quale l’accusa più forte e senza appello a parere del Governatore Campano? : Il grave ritardo e la colpevole esitazione dell’Esecutivo nel decretare la Zona Rossa in Campania e in diverse altre regioni italiane ove i contagi andavano incrementandosi di ora in ora senza che si intervenisse adeguatamente e sollecitamente. Così come dallo stesso De Luca suggerito e richiesto a gran voce e ripetutamente al Governo Centrale non più tardi di una ventina di giorni or sono. Circostanza questa che, ricorderanno i nostri lettori, scatenò dapprima a Napoli e poi a macchia d’olio in tutta Italia, manifestazioni spontanee di protesta di operatori commerciali, ristoratori, operatori turistici e albergatori, disoccupati e partite iva e tanti altri lavoratori autonomi preoccupati di ritrovarsi invischiati in un nuovo “lockdown” che li avrebbe definitivamente azzoppati economicamente e professionalmente. E questa volta irrimediabilmente!
Il Governo, tuttavia, disattendeva gli appelli di De Luca di fine Ottobre. Forse per colpa delle eccessive esitazioni o dell’inconcludenza dei suoi Ministri o, peggio ancora, della loro incompetenza manifesta. Così come affermato dal De Luca nella sua ultima apparizione video. Ma Lei, Signor Governatore, perché si é uniformato a quella banda di improvvisatori e parvenu della politica nostrana? Se Lei era così fortemente e intimamente convinto della necessità di provvedimenti restrittivi e limitativi delle libertà individuali dei suoi concittadini campani, perché non ha proseguito sulla strada da Lei stesso annunciata quel venerdi 23 Ottobre, nel corso del suo consueto “soliloquio” televisivo? Perché non ha decretato la Zona Rossa in Campania, affiancando regioni italiane già individuate e riconosciute tali come il Piemonte e la Lombardia? E si che ne avrebbe avuto titolo e competenza istituzionale per farlo, anche in autonomia rispetto alle valutazioni “esitanti” del Governo Centrale!
Quali i motivi dei suoi tentennamenti? Forse la preoccupazione per quelle reazioni troppo forti, inaspettate e spontanee dei suoi corregionali esasperati ? Forse il dilagare troppo veemente e repentino di quelle manifestazioni di protesta in tutto lo stivale? Avrà capito troppo tardi che non erano ne camorristi, ne fascisti e ne estremisti rossi o dei centri sociali a capeggiare quelle manifestazioni di protesta. Ma piuttosto la parte meno garantita dei lavoratori italiani, dei suoi concittadini della ex Campania felix. Anche i Salernitani Le avevano organizzato una manifestazione fin sotto la Sua abitazione per rappresentarle il disagio e la sofferenza di un ” popolo” di non garantiti. Erano così “contenti” di farle visita che la Polizia in tenuta anti-sommossa li ha dovuti disperdere non senza difficoltà . Ma se non é la pur legittima preoccupazione per le folle inferocite, Signor Governatore, quale può essere un altro motivo che Le ha suggerito di desistere dall’assumere provvedimenti di chiusura forzosa o lockdown, che dir si voglia, per la Regione da lei amministrata?
Conoscendo il suo comportamento fiero e intransigente non vorremmo proprio pensare, come dicono molti maligni, che Lei si sia volutamente nascosto dietro i tentennamenti e l’incompetenza del Governo. Della serie: se calano i contagi mi risparmio critiche ed accuse di catastrofismo. E magari anche qualche napoletanissima pernacchia. Se i contagi aumentano e l’emergenza sanitaria si fa più drammatica posso dire di essere l’unico politico in esercizio che capisce qualcosa. E con quella “genìa” di rappresentanti governativi che Lei stesso ha descritto nello scorso pomeriggio, ci sarebbe stato veramente poco da rallegrarsi, o peggio ancora da vantarsi!
Discorso a parte dobbiamo pur fare, per esclusivo dovere di cronaca, relativamente alle esternazioni che Ella, Signor Governatore, ha voluto riservare al Sindaco di Napoli, senza mai nominarlo direttamente, nel corso del suo lungo monologo televisivo di fine settimana.
Che il buon De Magistris, come accade anche ai migliori cavalli di razza, abbia, per così dire, “rotto” e che ormai navighi a vista e trotterella sulla pista in direzione delle scuderie per il meritato riposo dopo una gara sfortunata (per Napoli lo é stato certamente!) é cosa palese e incontrovertibile. Che sia davvero incomprensibile questa polemica a distanza che ormai é stata ingaggiata dal Presidente della Regione con il Sindaco della città Metropolitana (e viceversa) su ogni argomento di discussione politica o di modello di gestione della cosa pubblica, é cosa altrettanto stucchevole e oltremodo inutile. E soprattutto per Lei, Signor Governatore, può divenire anche dannosa. Ribadire in ogni occasione la irresponsabilità del Sindaco di Napoli per i mancati interventi di contrasto degli assembramenti in città con un uso più efficace e mirato della Polizia Municipale; criticare le sue continue apparizioni in tv (tra l’altro al termine della sua avventura da Sindaco di Napoli) mentre Lei stesso brilla per presenze televisive con frequenza da sovraesposizione mediatica, denota un aspetto della sua personalità piuttosto inquietante, se é vero come é vero che Lei ha sempre bisogno di un “nemico” con cui confrontarsi e polemizzare anche duramente. Usando spesso toni sprezzanti e irridenti. E, in buona sostanza, utilizzando appieno il tradizionale canovaccio della polemica politica velenosa in uso alla sinistra nostrana, normalmente adoperata contro i Salvini di turno. Così come fu per lungo tempo con Berlusconi. Ma che, in periodi di calma apparente, può essere rivolta anche contro se stessi (intesi come parte politica. E De Magistris é farina del suo stesso sacco!). Di qui gli attacchi all’ex Magistrato che ormai a Napoli non pensa più nessuno o tutti vedono già fuori da qualunque ipotesi politica futura.
Da napoletani non vorremmo che i suoi attacchi inutili al buon Giggino possano far “passare” il nostro quale “vittima innocente” della Sua fame di protagonismo. E che magari proprio il partito nel quale milita possa tentare un recupero, o per meglio dire, un ripescaggio del Sindaco e delle sue truppe residue per le prossime elezioni amministrative in città . Magari solo per farle dispetto. Come accade da sempre nella migliore tradizione della sinistra italiana. Purché il PD ritorni a Palazzo San Giacomo……. costi quel che costi!