UN PADRE; UN COMICO; UN EX LEADER DI UN MOVIMENTO POLITICO ACEFALO E IN DECOMPOSIZIONE !!
Non abbiamo inteso parlare, sin ora, di questa vicenda così delicata e oltremodo raccapricciante, solo per rispetto del dolore di una giovane ragazza poco più che adolescente e dei suoi familiari. Tutti vittime, loro malgrado, di un accadimento spregevole e violento che lascerà, purtroppo, ferite indelebili nella sfera psicologica della studentessa milanese.
Il nostro intento non é quello di analizzare i fatti di cronaca di una notte di follia e di brutalità tra adolescenti ma, piuttosto, biasimare l’episodio altrettanto violento e grave compiuto recentemente dal vecchio “guitto” genovese nel tentativo goffo e mal riuscito di difendere il proprio “virgulto” ventenne e ultimogenito Ciro, indagato per violenza sessuale di gruppo (in concorso con altri 3 giovani amici).
Violenza verbale, quella del comico, espressa nei toni accesi e nelle accuse sessiste apostrofate con enfasi da Santa Inquisizione, dal sapore oscurantista e tardo medioevale. Violenza gratuita nella insinuazione di un ritardo inspiegabile e, a suo dire, probabilmente doloso, nella presentazione della denunzia dello stupro ai Carabinieri da parte della vittima della violenza. Tralasciando un particolare noto a tutti e cioè che il termine massimo per presentare una denunzia per violenza a sfondo sessuale nel nostro Paese é di 6 mesi dall’accadimento. E c’é di più: questo limite é stato imposto da una recente Legge cui il suo Movimento si é molto speso in parlamento. E’ la Legge n° 69 del 19.7.2019, nota come Codice Rosso, il cui presentatore é stato proprio un esponente dei 5 Stelle, l’allora Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
E allora perché essere così acceso, brutale e violento nei confronti di una giovanissima studentessa? Perché insinuare sospetti su presunti ritardi nella denunzia alla Autorità Giudiziaria? Perché urlare nel suo video che la giovane milanese fosse volontariamente ubriaca e certamente consenziente alle avances dei 4 giovani, consumate all’interno di un appartamento di proprietà proprio di Beppe Grillo, in Sardegna, d’estate e durate una intera nottata, sino alle ore 16 del pomeriggio successivo?
Quale l’intento “primordiale” del nostro astuto comunicatore se non quello di minare la credibilità della giovane studentessa? Provare artatamente a ribaltare la presunta responsabilità degli accadimenti (per altro tutt’ora in corso di accertamento) : dai carnefici, alla vittima dello stupro! Un tentativo criminale e raccapricciante che si é, per fortuna, ritorto contro se stesso, malgrado la sua maestria nell’arte dell’affabulazione e nella finzione scenica.
Non abbiamo mai apprezzato Beppe Grillo. Neanche come comico. Come politico poi, registriamo il suo più completo fallimento. E anche recentemente c’é da dire che non é riuscito o non ha inteso ricomporre la frattura con il proprietario della cosiddetta Piattaforma Rousseau. Quel Davide Casaleggio, figliolo del suo amico Gianroberto che fu cofondatore del Movimento 5 Stelle. Cedendo di fatto su tutto il fronte e senza riuscire in alcun modo a far mantenere gli impegni assunti dai parlamentari eletti nelle liste del Movimento di versare una quota dei propri emolumenti da parlamentari nelle casse della società proprietaria della Piattaforma Rousseau. La qual cosa ha rotto il giocattolo e mandato all’aria uno strumento che, comunque, aveva rappresentato la novità dei 5 Stelle nel panorama della politica italiana di questi ultimi anni: la democrazia partecipata e la cittadinanza attiva.
Grillo ha poi investito gli ultimi mesi della sua presunta attività politica nell’abbraccio mortale con il PD. Sacrificando e non sostenendo sino in fondo l’Avvocato del Popolo Conte nella recente vicenda della crisi di governo giallo-rosso. Per poi affidargli, dopo l’uscita di scena, la guida del Movimento nel momento peggiore della storia dei 5 Stelle. Dilaniati come sono da polemiche interne, rancori, contestazioni sulla linea politica e le future alleanze. Oltre alla necessità, per molti degli attuali e riottosi parlamentari 5 Stelle, di accasarsi altrove e garantirsi nuove candidature.
Ma quello che non ci saremmo mai aspettati di assistere, pur da spettatori disinteressati, é la caduta di stile (se stile il nostro ha mai avuto!), la volgarità, l’atteggiamento pusillanime e la violenza gratuita dell’uomo, esercitata con freddezza e premeditazione contro una giovane donna e il suo futuro. Senza alcuna esitazione o preoccupazione sull’ulteriore e inconcepibile dolore inferto a quella giovane vittima e alla sua famiglia.