mercoledì, Dicembre 4, 2024
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IL CENTRO-DESTRA ALL’ATTACCO DI DE LUCA: Basta con le false accuse. Lo sceriffo pensi a “risanare” la sanità in Campania!

L’opposizione di centro destra affila le armi contro De Luca e parte all’attacco contro le le infamie propagandate a destra e manca da un personaggio ormai più che patetico, diventato molto pericoloso per se e per i suoi. Oltre che per gli ignari concittadini campani. Dopo la bravata della “marcia su Roma” compiuta con diversi Sindaci della Campania e risolta con un flop spaventoso, non essendo stato ricevuto da nessuno e trovando tutti i palazzi romani di governo chiusi per impegni precedenti (Il Ministro Fitto e la Premier erano a Reggio Calabria proprio per siglare l’accordo istituzionale e la sottoscrizione del Fondo di Coesione e Sviluppo con la Regione Calabria) al nostro “Uomo Forte” non rimaneva che abbaiare alla luna e lasciarsi andare ad invettive e parolacce di dubbio gusto contro la Meloni, colpevole di aver preferito dialogare con il Governatore della Calabria, piuttosto che ricevere lui e i suoi Sindaci che erano comparsi senza aver fissato nessun appuntamento a Palazzo Chigi. Una giornata romana passata tra portoni sbattuti in faccia e crisi isteriche del “nostro” nei confronti dei servizi d’ordine della questura di Roma che provava a fargli capire l’impossibilità di discutere, in quel giorno, delle problematiche che gli stavano a cuore. Ma passiamo a valutare queste questioni ritenute da De Luca fondamentali e urgenti. Lo Sceriffo pretendeva che fossero immediatamente liquidate dal Governo centrale le risorse finanziarie previste per la Regione Campania in ordine al cosiddetto Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC). Cioè a dire il principale strumento finanziario che, congiuntamente ai Fondi Strutturali Europei, attua le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale, insieme alla rimozione degli squilibri economico-sociali in attuazione dell’Art. 119 comma 5 della Costituzione Italiana e dell’Art 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Tale fondo è gestito dal Presidente del Consiglio dei Ministri che si avvale del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione (DPCOE) presso Palazzo Chigi. Il Governo Meloni ha deliberato l’attivazione di un percorso virtuoso, con una cabina di regia che sovraintende alla stipula degli Accordi con le singole Regioni, previo condivisione di strategie univoche, con programmi ed obiettivi che dovranno essere necessariamente coerenti con la mission del Fondo di Sv. e Coesione che fa capo, tra l’altro, ai Ministeri dello Sviluppo Economico ed  Economia e Finanze.

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca non ha inteso, sin ora, concordare con Palazzo Chigi e gli altri interlocutori istituzionali le strategie  e la coerenza dei programmi nazionali con la tipologia di investimento regionali previsti dall’Ente Locale e, pertanto, in assenza di questo imprescindibile lavoro di sintesi e di programmazione negoziata, non si é ancora proceduto a calendarizzare la data della sottoscrizione del Fondo di Coesione con la Regione Campania e la relativa assegnazione delle risorse finanziarie previste. Di qui le manifestazioni di protesta, i ricorsi di De Luca al Tar Campania per lo sblocco dei fondi, il successivo Ricorso del Ministro Fitto in Consiglio di Stato e, per ultimo, la campagna pubblicitaria denigratoria in pieno stile elettorale condotta da De Luca contro il Governo Meloni con il falso problema delle “condizioni di salute precarie” della sanità campana attribuite, al contrario e impropriamente, all’Esecutivo nazionale. Nascondendo o spostando le reali responsabilità di quello che si profila come un vero e autentico disastro della sanità, prodotto in questi anni di (non) governo della Regione, da chi ha istituzionalmente la responsabilità legislativa e gestionale della materia.

Ed é a questo punto che le forze politiche di opposizione a De Luca scendono in campo per contrastare la vergognosa mistificazione dei manifesti e tabelloni pubblicitari affissi in ogni capoluogo di provincia, in città e cittadine della Campania, sugli assi viari più importanti, sui tetti dei palazzi, nelle stazioni ferroviarie, aeroporti e in ogni luogo. Manifesti che annunciano chiusure di ospedali e pronto soccorso, ritiro dei medici dai presidi sanitari campani, ed altre false amenità che sarebbero state prodotte dal Governo Meloni in questo anno di governo e non già dal Presidente De Luca che amministra la Regione Campania dal 2015 ininterrottamente e che dal 2920, anno del suo secondo mandato da Governatore, si é anche attribuito le deleghe di Assessore alla Sanità, completando lo sfascio già insopportabile.

Demagogia, ipocrisia, falsità allo stato puro. La denuncia unanime delle forze politiche campane, pervenute nell’ordine da, INDIPENDENZA, (ia nuova formazione politica fondata da Gianni Alemanno) con l’On. Marcello Taglialatela, storico avversario politico di Vincenzo De Luca, protagonista degli innumerevoli esposti alla Procura della Repubblica per il caso degli ospedali prefabbricati anti-covid mai aperti a Napoli, Caserta e Salerno e ospitati nei parcheggi di taluni nosocomi delle province campane. Procedimenti penali ancora in corso, non senza preoccupazioni per possibili prescrizioni.

L’On. Marcello Taglialatela annunciava nel corso di una apposita conferenza stampa la presentazione di un ennesimo esposto alla magistratura napoletana per ottenere il ritiro dei manifesti ordinati dalla Regione e il sequestro degli impianti pubblicitari per evitare la reiterazione dell’abuso, ipotizzando il reato di diffusione di informazioni false atte a turbare l’Ordine Pubblico (art.656 C.P.) e Peculato (art.314 C.P.) per l’utilizzo di fondi pubblici per una faziosa e falsa campagna di stampa.

A ruota si sono registrate le dichiarazioni dell’On Luciano Schifone, ex Consigliere Regionale della Campania di Alleanza Nazionale ed oggi Consigliere del Ministro dalla Cultura Gennaro Sangiuliano del Governo Meloni. Schifone si é soffermato sulla sconcertante decisione di affiggere manifesti contenenti affermazioni del tutto prive di fondamento. E’ di tutta evidenza infatti, che  la eventuale chiusura dei Pronto soccorso ospedalieri spetti esclusivamente alle Regioni, così come é stato fatto proprio da De Luca recentemente in alcuni nosocomi campani. Anzi c’é da dire che in altri casi De Luca ha proceduto addirittura alla chiusura di interi ospedali per motivi di bilancio, rientrando nelle sue dinamiche e competenze di natura istituzionali e costituzionali. Pertanto, contrabbandare una campagna pubblicitaria ( per altro diffamatoria) in pieno stile elettorale, per una comunicazione istituzionale dell’Ente Regione (si pensi a campagne di prevenzione contro l’uso di droghe, piuttosto che contro il tabagismo o l’uso di alcolici nei giovani…….) pagata con soldi pubblici, prefigura reati penali specifici e distrazione di danaro pubblico regolarmente sanzionabili dalla Corte dei Conti a carico di De Luca e dei Dirigenti Regionali responsabili dei procedimenti di affidamento della gara per l’affissione.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del neo Coordinatore Cittadino di Napoli di Fratelli d’Italia, Marco Nonno e del suo Vice Luigi Rispoli, che prontamente, hanno annunciato la presentazione di un esposto alla Magistratura Napoletana affidata all’Avvocato napoletano Danila De Novellis che mira a contrastare e vanificare l’iniziativa vergognosa e menzognera del Presidente De Luca, chiedendo il sequestro probatorio degli atti deliberativi che hanno prodotto la stampa e l’affissione dei manifesti contestati. Nonno e Rispoli hanno sottolineato la realtà della Sanità Campana che proprio de Luca, nella doppia veste di Governatore ed Assessore alla Sanità della stessa Regione, ha contribuito a sfasciare e rendere deficitaria, diventando la cenerentola delle regioni meridionali già di per se fortemente inefficienti. Sull’argomento si é intrattenuto anche il Consigliere Regionale della Lega Severino Nappi che ha stigmatizzato il comportamento schizofrenico di De Luca, ormai abbandonato anche dai vertici del suo partito e contestata l’iniziativa fuorviante e pericolosa  che desta forte preoccupazione nei cittadini per il contenuto falsificato dell’informazione resa in maniera spregiudicata, con sperpero di pubblico denaro.

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