giovedì, Novembre 21, 2024
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La “svolta” green del Conte bis: tassa sulle merendine e sui voli aerei

Non è ancora trascorso un mese dall’insediamento del Governo Conte II° e già gli sbandierati  buoni propositi di “discontinuità” e  nuovi percorsi nell’esclusivo interesse del Paese, sembrano dissolti nel nulla, o anche solo, accantonati in attesa di tempi migliori. Ed è così che il PD, attraverso i suoi uomini di governo, torna al passato e avanza propositi bellicosi e consueti di applicazione di nuove tasse. Pur se fatte passare o giustificate quali necessarie,  al fine di individuare risorse economiche fresche  per fronteggiare la “svolta ambientalista” o, come la hanno definita, la “rivoluzione verde” del nuovo Esecutivo.

Impauriti dalla espressione truce della sedicenne Greta Thunberg,  che al Summit per l’Azione Climatica di New York non ha lesinato accuse precise contro l’indifferenza e il disimpegno dei governi di tutto il mondo nei confronti dei temi non più differibili del surriscaldamento della terra e delle ripercussioni sul cambiamento del clima, il Presidente del Consiglio Italiano e il suo Ministro degli Esteri, presenti per l’Italia alla Assemblea Generale dell’ONU, hanno illustrato il “poderoso” pacchetto di misure per la rivoluzionaria “Svolta Ambientalista”  voluta e  programmata  dal Governo Italiano.

Ma di quale svolta si parla? Cosa contiene di innovativo il “pacchetto verde” del nostro Esecutivo?

In primis la pagliacciata della annunciata tassa sulle merendine e sulle bibite gassate. Una misura che, solo per inciso, non sarà mai  varata e per due motivi essenziali: il primo perché demenziale! Il secondo perché, verosimilmente, avrebbe trovato un flebile motivo di applicazione solo se immaginata e varata come tassa di scopo di natura sanitaria. Cioè a dire, a tutela della salute dei bambini e degli adolescenti, sovente  in sovrappeso o addirittura obesi. Fenomeno, tra l’altro, presente in molti paesi Occidentali e  dunque plausibile,  per esclusivi  motivi di prevenzione, anche in ambito Comunitario.  Ma non certo giustificata quale tassa di scopo  per il contrasto al surriscaldamento del globo terrestre!!

Ma quel che più ci preoccupa, tornando in particolare al PD, è che costoro, quando si ritrovano al Governo del Paese, non affrontano mai alcun tipo di problema ne immaginano di risolvere tematiche di gestione della “cosa pubblica” o di natura squisitamente politica, se non ricorrono all’incremento delle tasse o la creazione ex novo di ulteriori  gabelle. Una sorta di ossessione o, per dirla alla napoletana, di “fissazione” atavica. Una “consuetudine operandi” quella degli amministratori del PD, che affonda le radici nella storia stessa della sinistra italiana e dei suoi metodi centralisti e dirigisti e che manifesta in tutta evidenza la cosiddetta “coazione a ripetere” di Freudiana memoria, che consiste nel ripetere  inconsciamente gli errori già commessi e le scelte sperimentate negativamente. Con l’aggravante, nel caso di specie, di non avere assolutamente altre opzioni percorribili (in ragione del proprio bagaglio politico-culturale  e amministrativo) se non quelle dell’aumento della pressione fiscale.

Per quanto attiene alle altre misure da adottare per rendere più corposo il cosiddetto “pacchetto verde”, c’è da dire che  risultano ancor più dannose e sciagurate delle precedenti. Facciamo riferimento alle proposte avanzate di aumento del costo del diesel agricolo attraverso la eliminazione degli attuali sgravi sulle accise previste per il carburante delle macchine agricole. Una follia pura che determinerà, se applicate, l’aumento automatico dei prezzi delle produzioni agricole nostrane.  A tutto vantaggio dei prodotti agricoli di importazione che potranno mantenere  invariati i prezzi al dettaglio e alla faccia del made in Italy e della promozione delle  produzioni di eccellenza dell’agroalimentare  italiano, che il governo italiano a chiacchiere dichiara di sostenere, nel nostro Paese  e anche all’estero.

E per finire, passiamo poi alla proposta di predisposizione di una nuova tassa (sul tipo della tassa di soggiorno) sui voli delle Compagnie aeree. Probabilmente un Euro o forse più che saranno applicati al costo attuale di ciascun  biglietto aereo.  Tanto semplicemente per far cassa o per indirizzare questi proventi al contrasto dei cambiamenti climatici.  Ma quale contrasto si intende adottare?  Quali proposte innovative, strutturali ed efficaci il nostro governo ha in animo di mettere in campo per rendere plausibile e consistente questa “stagione” di impegno ecologico che dovrà caratterizzare l’azione del nuovo esecutivo nei prossimi mesi??

Al momento nessuna!!!

O almeno nessuno degli autorevoli rappresentanti di governo si è preoccupato, sin ora,  di definire nel dettaglio le attività che andranno poste in essere e gli obiettivi che si intendono perseguire. Ne pare siano noti i report di medio e lungo termine da raggiungere e gli ambiti di intervento ; gli eventuali settori produttivi  coinvolti;  gli altri Enti Pubblici o Organismi Istituzionali chiamati a contribuire alle attività  da intraprendere, laddove previsto.

E’ sempre la solita storia. Vista e rivista. Una storia che si ripete con i medesimi protagonisti, le stesse lacune e la consueta incapacità, lo stesso incorreggibile pressapochismo e, non ultima, la solita preoccupante e disarmante improvvisazione.

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