LA REALIZZAZIONE DEL PARCO URBANO DELLA MARINELLA: UN ESEMPIO (ormai) STORICO E DURATURO DELL’INEFFICIENZA E DELLA INCONCLUDENZA DELLA SINISTRA CITTADINA!!

Il Parco della Marinella. Un’opera pubblica di risanamento e di riqualificazione urbanistica di un’area vasta e strategica della città (oltre 30.000 metri quadri),  posta tra le porte (bastioni) aragonesi  di via Marina, in prossimità di Piazza Mercato, corre parallelamente lungo via Vespucci proprio di fronte all’Ospedale Loreto Mare, sino al fabbricato del Ministero del Lavoro, quasi a ridosso della ex Caserma Bianchini, oggi sede ministeriale e, sempre in via Vespucci, si allarga in un’area incolta e abbandonata sino a raggiungere il piazzale dello storico edificio del Mercato Ittico, lungo il  confine del porto di Napoli, in prossimità dei Cantieri del Mediterraneo. Un fiore all’occhiello della cantieristica napoletana per la costruzione e manutenzione di imbarcazioni anche di notevoli dimensioni presente all’interno del porto di Napoli. Il Parco ricalca e ripropone quello che, poco più un secolo fa, era già la “Villa del Popolo”, tra il porto e le abitazioni malsane dell’attuale via Vespucci. Un parco urbano che lasciò ben presto spazio alle nuove funzioni portuali in forte crescita sul finire dell’ottocento.

Fu il Consiglio Comunale di Napoli, nella seconda consigliatura del Sindaco Bassolino, (1998) ad approvare una Delibera alla unanimità delle forze politiche presenti, che conferisse mandato ai tecnici del comune di redigere un progetto articolato di rigenerazione urbana per il nuovo Parco della Marinella (nome ricavato dalla stradina di accesso al vecchio parco che partiva dai bastioni di Piazza Mercato). Ma é solo nel 1994 che il progetto viene affidato al noto Architetto e Docente Universitario napoletano, Aldo Loris Rossi, profondo conoscitore della zona di intervento urbanistico e accanito sostenitore di quell’indispensabile recupero urbano.

Da quel momento il buio più totale. A parte la luce che d’incanto apparì nel corso della presentazione al pubblico del meraviglioso progetto di Aldo Loris Rossi. Volumi immensi dedicati al verde, fontane con giochi d’acqua, percorsi alberati e aree giochi per bambini, il recupero e la intelligente iniziativa di inglobare anche l’edificio razionalista di Luigi Cosenza. Quel meraviglioso edificio che ospitava il Mercato ittico, abbandonato dopo il trasferimento del cosiddetto mercato del pesce presso il CAAN di Volla. Un volume storico da recuperare fortemente, ove sembra, nelle scelte dell’Amministrazione comunale, si voglia trasformare in Teatro e scuola di Teatro.

E’ la saga delle belle intenzioni dal 1998 a tutt’oggi. Una storia infinita che ha visto “impegnati” allo spasimo prima Bassolino, poi la napoletanissima Rosa Russo Iervolino per 10 lunghi anni, e poi il giovane magistrato, anch’egli napoletanissimo e “pieno di energie e di volontà di grandi cambiamenti”. Quel Luigi de Magistris che non riuscì neppure a cambiare, nel suo decennale impegno civico alla guida della città, il corso sventurato di questa opera pubblica tanto attesa dalla cittadinanza e tanto sofferta. Quel che appare sin troppo evidente e lapalissiano é la comune appartenenza di questi illustri e citati personaggi alla famiglia della sinistra nostrana. Stesso blasone, medesima esperienza e provenienza politica, stesso fallimento politico-amministrativo. Malgrado gli annunci entusiastici di una inaugurazione imminente gridati ad alta voce più volte e invano da ciascuno di loro. Con tutta la Corte dei Miracoli dei componenti delle loro giunte evanescenti, stile Avvocato Azzeccacarbugli di Manzoniana memoria. Ed oggi, a misurarsi con questa opera pubblica che ancora non c’é, é salito in cattedra, anzi sullo scranno più alto della Città, il Nolano Professor Manfredi. Che di anni a disposizione per l’ennesimo fallimento, in ordine alla realizzazione del Parco della Marinella, ne ha ancora tanti. Certo che la medesima provenienza del Sindaco Manfredi dalla “nota e rinomata” casa della Sinistra napoletana, costituisce un “buon biglietto da visita” per le speranze residue dei napoletani di vedere realizzato il “grande incompiuto”, alias Parco urbano della Marinella.

Ma noi siamo “cape toste” e faremo di tutto per spingere questi scienziati della politica comunale ad adoperarsi seriamente e concretamente per avviare questo progetto di riqualificazione urbana tanto necessario ed atteso in città. Sperando che il Sindaco Manfredi  sia  costretto ad interrompere la “sana tradizione” degli ultimi sindaci napoletani in tema di progetti annunciati e mai definiti.