Sin ora la crisi politico-diplomatica e militare tra Russia ed Ucraina si era svolta in maniera preoccupante, ma esclusivamente sul confine tra i due stati dell’Europa orientale. I Paesi U.E., la Nato e gli Stati Uniti sino ad oggi hanno tentato, in vero piuttosto blandamente, la via diplomatica per “raffreddare” le tensioni, nate dalla preoccupazione della Russia per una presunta volontà di adesione dell’Ucraina alla alleanza militare della Nato. Lo stesso Premier italiano Mario Draghi, in queste ore, ha avuto un lungo colloquio telefonico con il Leader della Federazione Russa, Vladimir Putin, per analizzare gli sviluppi della crisi Ucraina e trovare soluzioni immediate per disinnescare le attuali tensioni e restituire un clima di fiducia e collaborazione durevole alla intera area orientale del nostro Vecchio Continente.
La verità é che, se anche il nostro Paese si é mosso con un intervento diretto di Draghi, le cose devono essersi davvero messe male. E lo spiegherebbe anche la presenza di sei navi militari della Flotta Russa lungo il mare Ionio, assolutamente visibili ad occhio nudo dalle spiagge di Catanzaro Lido, sino a Soverato, provenienti dal transito attraverso il Canale di Sicilia. Dunque in casa nostra! Monitorate continuamente da aerei della Nato che ne controllano ogni attività e percorso, le navi russe starebbero ufficialmente partecipando ad una esercitazione già programmata dallo Stato Maggiore della Marina di Mosca. Anche se non convince affatto questo risalire l’Adriatico e questa vicinanza così inquietante alle nostre coste meridionali. Anche di questa ingombrante presenza avrà discusso Draghi con il Presidente Putin? Noi speriamo proprio di si. Così come speriamo che queste navi, minacciose o amichevoli che siano, spariscano dalle nostre acque o per lo meno dalla nostra vista. E che le prove di forza la marina russa possa più propriamente andarle a fare in mare aperto. Magari nel Mar del Nord o nel Mar Baltico ove é probabilmente più apprezzata o comunque di casa. Auspicheremmo anche un balbettìo del “nostro” solerte Ministro degli Esteri a supporto del Premier Draghi e una sua ferma protesta con i Diplomatici Russi per questo “sconfinamento” non proprio consuetudinario ne rassicurante. Soprattutto in un momento così delicato come quello che si sta vivendo in queste ore nello scacchiere già particolarmente surriscaldato e preoccupante del Mar Mediterraneo e dei confini orientali dell’Europa.