Se vi trovate a Firenze, un passaggio imprescindibile per ogni visitatore è sicuramente l’ammirazione di Palazzo Vecchio, gioiello costruito nella seconda metà del XIII secolo, attribuito con molta probabilità a Arnolfo di Cambio.
Sorge sulle rovine del Palazzo dei Fanti e del Palazzo dell’Esecutore di Giustizia,
appartenenti alla famiglia ghibellina degli Uberti.
Arnolfo di Cambio incorporò l’antica torre della Vacca, integrandola nella parte inferiore della torre medesima, sulla facciata.
Una particolarità affascinante è che la torre è in posizione decentrata proprio per questo motivo.
Tuttavia, vorrei che fissaste la vostra attenzione su un’altra curiosità che si può ammirare
all’esterno del palazzo: Il cosiddetto “Importuno” di Michelangelo.
Sulla destra del portone d’ingresso di Palazzo Vecchio, scrutando attentamente le pietre
della muratura, si svela un volto umano inciso. Secondo la leggenda, questo ritratto appena
abbozzato sulla facciata è opera di Michelangelo Buonarroti. La storia narra che si tratti del
volto di un uomo che infastidiva il celebre artista. Michelangelo, noto per la sua abilità
artistica e il temperamento irascibile, un giorno, armato di scalpello, decise di immortalare il volto dell’uomo sulla facciata del palazzo fiorentino.
Un’altra versione racconta che Michelangelo, assistendo alla esecuzione di un condannato a
morte, decise di fissarne il volto sulla facciata. A causa della fretta, Buonarroti scelse di
scolpirlo sulla pietra alle sue spalle.
Questa misteriosa incisione svela il lato più umano e forse vendicativo del grande
Michelangelo, regalando a Palazzo Vecchio un enigma intrigante che continua a catturare
l’attenzione dei visitatori. Un affascinante capitolo nella storia dell’arte, dove l’abilità tecnica
si mescola con sfumature di emozioni e aneddoti personali di un genio.