venerdì, Novembre 22, 2024
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Il quarto potere alla guerra contro i valori della Cristianità !!

Alla fine il mainstream assoldato e prezzolato ha funzionato ancora. Il quarto potere continua a prendere parte a  quella missione che è la formazione nell’informazione. Mentre ci propina le immagini della chiesa di Nantes avvolta dalle fiamme, a partire dall’organo fino al rosone, (immagini che ci riportano alla memoria il “corto circuito” della chiesa di Notre Dame) e per il cui incendio è stato fermato ma subito lasciato, perché sospettato ma con prove ritenute insufficienti un ruandese con permesso di soggiorno non rinnovato – quasi fosse questo un buon motivo e costituisse pure l’alibi – soggetto perfettamente inserito socialmente, tanto da detenere le chiavi del luogo sacro ed esserne addetto alla chiusura. L’informazione si dimenticava di dirci che in Sicilia, non in Bretagna, a Favara, in provincia di Agrigento quindi molto più vicino a noi rispetto a Nantes e addirittura in Italia e negli stessi giorni, la chiesa madre, luogo di culto e devozione dell’intera provincia, è stata interessata da un “misterioso” incendio.
A partire dall’organo e fino al rosone.
Indovinate un po’? Pare essere colpa di un cortocircuito.
Che se non ha compromesso la struttura, ha danneggiato, sembra irrimediabilmente, i dipinti sacri. Quasi verrebbe da rimpiangere i momenti, seppur recenti e chissà se mai tramontati, in cui certi simboli “avvers(ar)i” venivano imbrattati e bastava una pulita per cancellare le tracce di tanta barbara ignoranza.
Si è passati poi alla decapitazione delle statue – fa ridere ma evidentemente la guerra iconoclasta questo prevede – per giungere all’obiettivo finale ovvero la sostituzione.
Se qualcuno avanzasse ancora dubbi riguardo la riconversione della basilica di Santa Sophia di Istanbul in moschea, potrà smentirsi non compiacendosi che proprio in quella stessa basilica i simboli cristiani saranno coperti. Con silente benedizione del Papa, vicario di Cristo e massima incarnazione della Sua testimonianza sulla terra che si limita a far sapere che “se ne dispiace”. Punto.
Però si potrà far visita, eccetto che negli orari di preghiera ovvero 5 volte al giorno, al monumento in cui saranno nascosti, azzarderei rimossi, i simboli cristiani e che è, dunque, una moschea a tutti gli effetti.
Una visita propedeutica all’evangelizzazione coranica in attesa della conversione.
E la sostituzione è compiuta.
Un po’ come l’omaggio cartonato a ricoprire le statue dei musei capitolini dell’ancora ministro Franceschini all’islamico Rohani.
La sostituzione è già in atto e pure in stato avanzato e passa per la cancellazione (a quando la pubblica abiura?) dei nostri valori, delle nostre radici: sarà un caso, ma il Covid-19 si è portato via gran parte di persone anziane per cui abbiamo perso la nostra memoria che è di fatto le nostre radici.
Se questa è una guerra, una nuova guerra “santa” ed è giusto che ognuno scelga da che parte stare, è ugualmente giusto chiedersi come e perché tutto ciò sia potuto arrivare a questo punto. Che, forse, DIO, PATRIA e FAMIGLIA andavano difesi o difesi meglio, se a questa gente è ancora possibile affidare la difesa delle nostre identità. Che non è più possibile né concepibile delegare la difesa di ciò che noi siamo, la difesa di noi stessi. E non è questione di credo religioso: le Madonne, al di là della potenza taumaturgica e miracolosa che se ne potrebbe riconoscere, rappresentano un tributo ed un valore all’arte. Lo stesso può dirsi per i rosoni. Idem per gli organi e le chiese in generale.
Si deve informare per formare e, se ciò non avviene, è opportuno informarsi per formarsi perché magari la prossima volta – che può essere adesso – potrebbe toccare veramente a noi. Perché, magari, la volta prossima potremmo non essere più in tempo. Perché magari la prossima volta potremmo non esserci già più.

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