Il Rappresentante italiano in seno al nuovo Esecutivo dell’U.E. é Raffaele Fitto, Ministro di Fratelli d’Italia del Governo Meloni. Premiata la coerenza del nostro Governo che aveva proposto il suo Ministro, punta di diamante della politica nazionale in ordine alle politiche di coesione e PNRR. A Fitto, nel nuovo ruolo di Vice Presidente esecutivo in seno alla Commissione Europea, sono state pure attribuite le strategie per l’accreditamento delle risorse finanziarie europee a sostegno dei paesi più colpiti dal dramma della pandemia di Covid, con la corretta gestione dei fondi del PNRR e relativa spesa certificata. Ed ancora, la delega alla Coesione e alle Riforme. Un riconoscimento molto importante per il nostro Paese che premia il duro lavoro e la particolare competenza del Ministro italiano e, nel contempo, certifica in maniera incontrovertibile il ruolo e il peso del nostro Paese nel contesto continentale che, come tutti sappiamo, é autorevolmente collocato tra i cosiddetti “Soci fondatori” dell’Unione Europea.
Superate dunque tutte le tempeste in un bicchiere d’acqua create ad arte e pretestuosamente dalla rappresentante socialista spagnola in seno alla Commissione Europea. Quest’ultima, infatti, poneva perplessità sul partito di provenienza di Fitto (i conservatori europei) che avevano votato contro la maggioranza attuale del Parlamento Europeo, fatta di Popolari Europei, Socialisti e riformisti, liberali e verdi. Cioè a dire, la vecchia nomenclatura della maggioranza che aveva guidato l’Unione Europea sino alle elezioni del Maggio scorso e che, al contrario, ha visto un “robusto” ridimensionamento proprio di questi gruppi politici. (in particolare: socialisti tedeschi, spagnoli, Belgi, etc, i partiti liberali di tutta Europa, Macron compreso, i Verdi-ecologisti e progressisti). Ed è proprio questa “débacle” dei citati partiti progressisti e liberali di mezza Europa che ha reso da subito complicata la composizione di una maggioranza speculare alla precedente Legislatura Europea. Soluzione questa molto imbarazzante sostenuta anche dal PD nostrano, che ha finto di non essersi accorto dei reali vincitori delle Elezioni Europee, in termini di voti raccolti, percentuali e seggi attribuiti. Cioè a dire la clamorosa cavalcata trionfante delle Destre Europee, dalla Francia alla Germania, dall’Austria alla Spagna, dai Paesi Bassi alla Finlandia, dalla Bulgaria alla Croazia e altri ancora.
Solo la tenuta, anzi l’incremento pur se modesto (almeno in Germania) dei voti dei Popolari Europei (partito della Ursula Von der Leiyen) ha evitato un crollo verticale della vecchia maggioranza di sinistra-centro che tanti danni ha prodotto all’Europa in questi ultimi anni.
Ma questo ormai fa parte del recente passato e si spera che la lezione sia stata sufficientemente valutata e compresa a partire dalla Von der Leyen e da tutti i partiti ossessionati dalle scelte ambientali estreme. Gruppi politici che si preoccupavano, con le loro scelte, solo di imporre veti e divieti a danno dell’economia dell’Europa, dei suoi livelli occupazionali in agricoltura come nell’industria e nelle diverse filiere produttive che sorreggono l’economia dei singoli stati europei.
Il futuro dell’Europa é davanti a noi e alle scelte che la politica saprà esprimere e mettere in campo. Occorre lavorare certamente per la tutela dell’ambiente, curando i mali prodotti dagli esseri umani. Ma senza distruggere il lavoro dell’uomo e il suo sostentamento. Occorrerà dare priorità alla creazione di zone boschive e di rimboschimento intensivo ovunque sia possibile e far diventare le città del nostro continente più verdi e vivibili. Occorrerà adottare politiche efficaci di smaltimento dei rifiuti che valgano per tutta l’Europa. Occorrerà abbandonare definitivamente l’uso delle discariche per i rifiuti, adottando politiche per l’impiego dei termovalorizzatori di nuovissima generazione in ogni paese europeo con criteri unici di gestione. Occorrerà implementare percorsi virtuosi di tutela delle acque marine e di disinquinamento dei mari dalle plastiche e dall’ancor più dannose microplastiche che inquinano in maniera irreversibile e uccidono flora e fauna marina. Occorrerà favorire politiche di incentivi e accordi di collaborazione tra aziende di produzione dell’energia e clienti privati per la installazione di pannelli fotovoltaici nei condomini, a costo zero per i residenti, i quali ultimi si avvantaggerebbero di tariffe molto agevolate, mentre le aziende potrebbero accumulare e vendere energia prodotta sui terrazzi condominiali. Occorrerà predisporre piani particolareggiati per difendere il territorio dagli eventi meteorici sempre più ricorrenti e minacciosi, costruendo argini più robusti e resistenti, ma anche grandi invasi che assorbono l’acqua piovana eccedente evitando si riversino nei fiumi, determinando tracimazione delle acque. Invasi che sono indispensabili anche nei periodi estivi di siccità per l’irrigazione dei campi. Occorre che si tuteli il territorio con opere di ingegneria naturalistica soprattutto in collina e montagna per mettere in sicurezza questi territori particolarmente vulnerabili……….se solo l’Unione Europea volesse impegnarsi concretamente su questi fronti……..
In tal caso avremmo sicuramente e a breve risultati più che apprezzabili sul versante della tutela del nostro ambiente. Evitando nel contempo di mettere in ginocchio l’economia del Vecchio Continente e produrre “guerre di religione” tra fautori di un progresso sostenibile e ultrà delle politiche green a tutti i costi.