venerdì, Novembre 22, 2024
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IL CASO COSPITO, IL RISVEGLIO DEGLI ANARCHICI, IL 41 BIS e LA BAGARRE IN PARLAMENTO !! Resoconto più che plausibile di una vicenda che contrappone ipocrisia e contraddittorietà (della sinistra) alla improvvisazione e la smania di protagonismo (di taluni rappresentanti della destra).

Partiamo da lui. L’anarchico Alfredo Cospito, pescarese di 56 anni, ma residente a Torino. E’ proprio nel capoluogo piemontese che muove i primi passi nel mondo anarchico-insurrezionalista. La polizia inizia ad interessarsi a lui e ai suoi “compagni di merenda” dei gruppi antagonisti anti TAV dal 1996. Redattore di un giornale rivoluzionario dal nome emblematico KN03 (che é la formula chimica del nitrato di potassio, sostanza necessaria alla creazione di fumogeni!), crea un suo gruppo “anarchico ostile” unitamente alla compagna Anna Beniamino (attualmente detenuta nel carcere di massima sicurezza di Rebibbia RM). Cospito diventa ben presto figura di spicco del FAI (Federazione Anarchica Informale o Fronte Rivoluzionario Internazionale) con ramificazioni in tutta Italia e in diverse capitali europee, Mosca compresa. Organizzazione ritenuta dalla Magistratura una associazione a delinquere con finalità terroristica.

Ma Cospito é già noto alle Forze dell’Ordine sin dai primi anni 90 quando viene arrestato e condannato per DISERZIONE, collezionando 1 anno e 9 mesi di reclusione. In carcere decide di attuare uno sciopero della fame. Inizia un tambureggiante tam tam di sostegno al recluso negli ambienti della sinistra extra parlamentare e non soltanto, che ne chiedono la liberazione immediata, ritenendo, la sua, una condanna esagerata (come detto 1 anno e 9 mesi che tuttavia non espierà completamente) Infatti, presenta e ottiene la Grazia dal Presidente della Repubblica Cossiga nel 1991. Esce dal carcere e inizia subito la sua “carriera” di rivoluzionario tra le file degli Anarchici insurrezionalisti impegnati sul fronte del contrasto ai cantieri della TAV in Val di Susa.

Alfredo Cospito, al momento, é detenuto da oltre 10 anni per aver gambizzato nel 2012 L’ing. Roberto Adinolfi, Amministratore Delegato di “ANSALDO NUCLEARE”, coadiuvato dalla compagna Anna Beniamino. Nel corso di questa detenzione é stato raggiunto da altra condanna a 20 anni di ulteriore reclusione con l’accusa di tentata strage (16 anni e 6 mesi anche alla complice Beniamino) per aver compiuto un attentato dinamitardo contro una Caserma di Allievi Carabinieri a Fossone, in provincia di Cuneo il 2 giugno 2006.  Gli attentatori piazzano due ordigni in un cassonetto della spazzatura in prossimità dell’ingresso della Caserma con detonatore a tempo differenziato. L’intenzione era quella di far esplodere un primo ordigno e poi in sequenza stabilita il secondo, per raggiungere con certezza l’obiettivo criminale prefissato di colpire un numero “sufficiente e adeguato” di carabinieri o altre forze dell’Ordine che gli attentatori presumevano sarebbero accorsi sul luogo dell’attentato, dopo la prima esplosione. Non ci saranno, per fortuna, ne morti ne feriti ma solo danni alle strutture murarie della caserma. Nel 2005 ci sarà l’ultima azione criminale riconducibile ufficialmente al “nostro rivoluzionario” : l’ attentato alla sede del RIS dei Carabinieri a Parma il 24 Ottobre.  Ove é proprio il RIS che riscontra la presenza di DNA anche di Cospito sul materiale esplodente recuperato. E poi, a seguire, tre pacchi bomba confezionati per i Sindaci di Bologna e Torino e una azienda edile che stava realizzando un centro di accoglienza per immigrati. In questi 3 casi i pacchi bomba furono resi per tempo innocui dagli artificieri e la vicenda si concluse senza alcun danno per i destinatari.

Dal 2007, tuttavia, altri militanti del FAI, in segno di solidarietà al capo recluso, hanno seminato il terrore, collezionando oltre 50 azioni terroristiche su tutto il territorio nazionale.

Attualmente Cospito rimane in attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione per la rideterminazione della pena già inflitta, che dovrebbe essere ancor più dura (secondo la valutazione della Cassazione) in ragione dell’aggravante riconosciuto di strage contro la sicurezza dello Stato e non strage comune, come precedentemente valutata dai giudici della Corte d’Appello. Reato questo che prevede la pena dell’ergastolo.

Terminata la necessaria contestualizzazione dei fatti e compiuto un “profilo”  del personaggio di cui si dibatte (a vuoto) nei Palazzi delle Istituzioni romane, passiamo ad analizzare cronologicamente quel che é accaduto più recentemente in ordine al caso Cospito :

20 Ottobre 2022 :

Alfredo Cospito, recluso nel carcere di Sassari, inizia un nuovo sciopero della fame. Questa volta contro il regime carcerario del 41 Bis che lo costringe all’isolamento in cella, con un solo colloquio con parenti o avvocati per ciascun mese di detenzione. E’ proprio la caratteristica della misura del 41 bis quella di evitare ogni possibilità di rapporto con l’esterno, data la riscontrata pericolosità sociale del detenuto. Così come avviene anche per i detenuti di mafia o altre organizzazioni malavitose. Ed é proprio con questa tipologia di reclusi mafiosi che Cospito cerca sponde e solidarietà, arrivando a dichiarare che la sua é una lotta comune a tutti i detenuti al 41 bis di cui chiede complessivamente la liberazione dal “carcere duro” per motivi di umanità.

Novembre 2022 : 

Continua lo sciopero della fame di Alfredo Cospito nel carcere di Sassari. Inizia la mobilitazione degli anarchici sul territorio per sostenere la “battaglia” del terrorista detenuto. Anarchici che vengono raggiunti da diversi messaggi dal carcere con l’invito di Cospito a “continuare la lotta contro il dominio, particolarmente con mezzi violenti ritenuti più efficaci”. Nel frattempo cresce nel paese la mobilitazione di ambienti dell’ultra sinistra a favore di Cospito, così come cresce la tensione tra forze dell’ordine e Anarchici che compiono azioni dimostrative e cortei di protesta non autorizzati preventivamente. 

2 Dicembre 2022 :

Attentato degli Anarchici greci all’Ambasciata Italiana ad Atene con incendio doloso di una vettura parcheggiata nei pressi della sede diplomatica, sotto la quale viene ritrovata una bottiglia “Molotof” per fortuna inesplosa. E una seconda vettura di proprietà o in uso alla prima Consigliera dell’Ambasciata Italiana, Susanna Sclein, incendiata in prossimità dell’abitazione privata della diplomatica italiana. Gli atti terroristici sono condotti da un sedicente gruppo anarchico ellenico definitosi “Nucleo Carlo Giuliani Revenge”. Sul luogo degli attentati gli anarchici hanno  lasciato un documento di rivendicazione nel quale si legge: “Compagno Cospito, non importa quanto si sforzino di seppellirti. Noi non ti dimenticheremo mai”   

  7 Gennaio 2023 :

38 intellettuali e giuristi (ex magistrati) firmano un appello contro il regime carcerario del 41 bis per Alfredo Cospito. Tra i firmatari c’è il filosofo Massimo Cacciari,  il sacerdote Don Ciotti, i Magistrati Gherardo Colombo e Gian Domenico Caiazzo e tanti altri nomi meno noti della galassia progressista.

8 Gennaio 2023 : 

Viene recapitata una busta contenente un proiettile e un foglio con una stella e una A tipiche delle organizzazioni anarchiche, con tanto di rivendicazione, al Procuratore Generale della Repubblica di Torino, Francesco Saluzzo, che sostiene l’accusa nel processo in Corte d’Appello contro l’anarchico Alfredo Cospito, per il quale é stato richiesto l’ergastolo oltre a 12 mesi di isolamento diurno per l’attentato alla Scuola Carabinieri di Fossano nel 2005.

12 Gennaio 2023 :

Una delegazione di parlamentari del PD composta dall’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando, la capogruppo alla Camera Barbara Serracchiani, l’on. Silvio Lai e il Senatore Walter Verini, fa visita al detenuto Alfredo Cospito presso la casa circondariale di Sassari, ove l’anarchico sta scontando una pena che lo costringe al regime carcerario del 41 bis. I quattro rappresentanti del PD dichiarano che la loro visita é maturata dalla necessità di verificare lo stato di salute del detenuto a seguito dello sciopero della fame liberamente deciso dal Cospito per protestare contro la sua detenzione al carcere duro. I parlamentari dichiarano altresì che il loro interesse era cresciuto dopo la sottoscrizione di un documento/appello con tanto di firme di solidarietà a Cospito che taluni intellettuali avevano sottoscritto di recente. Dalle dichiarazioni rese successivamente dall’On. Silvio Lai che é sardo e Segretario Regionale della Sardegna del PD, si é appreso che non era la prima volta che esponenti del PD erano andati a far visita al Cospito ma anche ai detenuti mafiosi, come richiesto dallo stesso Cospito alla delegazione di parlamentari del PD, nel corso del loro colloquio in carcere del 12 gennaio.

27 Gennaio 2023 :

Attentato incendiario contro un traliccio/ripetitore di emittenti radiofoniche e televisive sulle colline di Torino. Torre Bert, come é chiamato l’impianto di trasmissione, é rimasto fortemente danneggiato. Sul luogo dell’attentato trovata la rivendicazione dei gruppi anarchici inneggiante a Cospito e alla sua lotta per la “umanità della pena”.

28 Gennaio 2023 : (CAGLIARI; BARCELLONA; BERLINO)

  1. Una donna dell’età apparente di 35/40 anni é stata arrestata dai Carabinieri a Cagliari mentre imbrattava con bombolette spray i muri della sede del Consiglio Regionale della Sardegna, con scritte di sostegno alla lotta dell’anarchico Alfredo Cospito. La scritta che recitava “FUORI ALFREDO DAL 41 BIS con ingiurie e minacce ai Ministri Nordio e Cartabia e al Presidente del Consiglio Meloni, é stata immediatamente rimossa.
  2. Attentato dinamitardo al Consolato Generale d’Italia a Barcellona. Infrante le vetrate dell’ingresso dell’edificio, imbrattato un bassorilievo nell’atrio del palazzo dell’artista catalano Josef Subirachs con le scritte “Libertat Cospito Amnestia Totale”, e ancora “Stato italiano omicida”. L’attacco é stato compiuto da 5 terroristi incappucciati, registrati dalle telecamere di sicurezza in strada e nell’atrio dello stabile. Si attendono altre risultanze dell’inchiesta immediatamente disposta dalle autorità catalane.
  3. Attentato dinamitardo alla Ambasciata Italiana a Berlino con incendio della vettura del Primo Consigliere di Ambasciata dott. Luigi Estero e la devastazione dell’ingresso dei locali della delegazione italiana. “No 41 bis free Alfredo” le scritte vergate sui muri dell’edificio in sostegno ad Alfredo Cospito. Indagano le autorità di polizia tedesche per la individuazione degli attentatori.

29 Gennaio 2023 :

Attentato incendiario alla villa dell’imprenditore Giorgio del Papa, con danneggiamenti dell’ingresso e lancio di carni infette nel giardino di casa (con l’intento di avvelenare eventuali cani da guardia). All’imprenditore del settore oleario nelle vicinanze di Spoleto, proprio presso la sua abitazione/stabilimento di Campello sul Clitunno, nel 2006 era accaduto uno spiacevole episodio, con la morte per soffocamento di 4 operai di una ditta esterna intervenuti per la pulitura di contenitori/silos per l’olio. Nessuna responsabilità dell’imprenditore fu evidenziata nel corso delle indagini. Nel documento-rivendicazione degli anarchici si legge: “E’ stato un piccolo gesto per denunciare la “coerenza classista” del sistema giudiziario italiano. Anna e Alfredo rischiano l’ergastolo per strage per due bombe contro una caserma degli allievi carabinieri di Fossano nel giugno del 2006. Bombe che purtroppo non hanno fatto ne morti ne feriti. Mentre gli stragisti veri, cioè gli industriali e i capitalisti se la spassano nelle loro ville”

30 Gennaio 2023 :

  1. ROMA, quartiere Monte Sacro. Attacco anarchico all’interno del parcheggio privato della azienda TIM in Via di Lanzo 139. Incendiate e distrutte 5 automobili di servizio della compagnia telefonica. Ritrovate varie scritte di rivendicazione quali : “NO 41 BIS; BLACK BLOCK contro il regime carcerario disumano; Cospito fuori dal 41 bis. La procura della Repubblica indaga negli ambienti degli insurrezionalisti con l’ipotesi di reato di danneggiamento e incendio doloso.
  2. MILANO,  contemporaneamente a quanto accade a Roma, vengono bruciate due autovetture della Polizia Municipale meneghina nella rimessa della Polizia Locale di viale Tibaldi nel territorio del Municipio 5. Il pool antiterrorismo é sulle tracce di coloro che hanno fatto recapitare documenti di rivendicazione di questo tenore: “Che lo Stato assassino e i padroni sappiano che questo é solo l’inizio”, con la A e la stella anarchica.

Fermiamoci qui, anche perchè rischieremmo di non chiudere mai l’elenco delle azioni criminose degli anarchici e in genere di tutti i gruppi e gruppetti di pseudo rivoluzionari impegnati a destabilizzare le Istituzioni di una Nazione già fortemente provata da eventi imprevedibili come la pandemia da Coronavirus, prima e dalla guerra in Ucraina in rapida sequenza. Con tutto ciò che sta significando in termini socio-economici per la popolazione e per la stessa economia del nostro Paese.

Tuttavia ci corre l’obbligo di terminare il nostro discorso con una analisi, per quanto possibile, asettica ed equidistante dalle posizioni contrapposte di Destra e Sinistra in questa vicenda inquietante del “nostro detenuto eccellente”.

Partiamo dalle posizioni e dalle scelte della Sinistra e segnatamente del PD:

Fatta salva la facoltà dei parlamentari di poter visitare i detenuti nelle carceri italiane per constatarne lo stato di salute, la salubrità degli ambienti di detenzione e condizioni abitative, il rispetto della dignità e dei diritti dei singoli detenuti e quant’altro necessario,   ci domandiamo: ma era proprio utile ed opportuno presentarsi in pompa magna e con una delegazione così ampia al cospetto di un detenuto sottoposto al regime carcerario del 41 bis? Un detenuto che non soffriva di una patologia grave e magari inguaribile, ma piuttosto si trattava di persona che per libera scelta aveva deciso di attuare uno sciopero della fame per motivi squisitamente politici e non certo per tenere a freno il colesterolo.

Era il caso di includere nella delegazione anche l’ex Ministro della Giustizia del precedente Governo, Andrea Orlando, che ha avuto modo di dichiarare ripetutamente e pubblicamente la sua PERSONALE CONTRARIETA’ al regime di 41 Bis per motivi di umanità verso i detenuti? Ciò quasi a voler rimarcare (anche se magari a solo titolo personale) la discontinuità delle posizioni tra vecchio e nuovo Governo sulla materia del 41 bis o, magari, solo una certa diversa sensibilità su un tema così controverso e sensibile tra Destra e Sinistra? E come se non bastasse in un momento così delicato per l’ordine pubblico con attentati a ripetizione degli anarchici in Italia e addirittura all’estero contro obiettivi sensibili a partire dall’Ambasciata Italiana ad Atene? E non é mai venuto in testa ai Parlamentari del PD che forse la visita in carcere a Cospito potesse essere interpretata dagli anarchici in cella e a quelli in libertà come l’apertura di una breccia nella valutazione (fino a quel punto unanime e granitica) di annullare il 41 bis per Cospito e magari anche per i detenuti di mafia? Giusto per fare contento Cospito, oltre ai motivi di umanità e perché no, di par condicio!

E’ di tutta evidenza che questo atteggiamento contraddittorio e queste scelte politiche ondivaghe producano inevitabilmente un indebolimento delle prerogative del Parlamento nella sua interezza ed esponga a pericoli evidenti  di inasprimento delle azioni terroristiche tutto il Paese e le sue Istituzioni. Noi riteniamo, al contrario, che sia giunto il momento di abbassare i toni della contrapposizione partitica e dimostrare inequivocabilmente responsabilità politica, nettezza delle posizioni e unità di intenti rispetto a tematiche che non possono lasciare dubbi e incertezze sul campo. Soprattutto quando é in discussione la salvaguardia delle Istituzioni Repubblicane e la sicurezza dei cittadini.

Nel contempo ci permettiamo di sottolineare che l’atteggiamento scomposto in aula di alcuni membri della maggioranza nei confronti del PD sia certamente da stigmatizzare. Così come é stato fatto abbondantemente e legittimamente in questi giorni da tutto lo schieramento di opposizione. Ma che, tuttavia, possano essere considerate positivamente le decisioni del Parlamento e del Ministro della Giustizia di valutare la liceità dell’operato e le dichiarazioni del On. Donzelli espresse in aula nella seduta del 31 Gennaio. Valutazioni e approfondimenti da parte del Ministero della Giustizia che hanno prontamente fugato ogni ipotesi di divulgazione di notizie riservate o addirittura segretate sul caso Cospito e la sua detenzione. Così come noi crediamo possa essere soddisfacente per la minoranza parlamentare la decisione di istituire un Giurì apposito presso la Camera dei Deputati, per valutare comportamento e dichiarazioni del Deputato Donzelli di Fratelli d’Italia, espresse in aula nei confronti del Partito Democratico. Tanto al fine di recuperare l’indispensabile  rispetto tra forze politiche e i singoli parlamentari in un clima di necessaria serenità e collaborazione istituzionale.

Per quanto attiene alle forze politiche di maggioranza e segnatamente ai Parlamentari di Fratelli d’Italia, non possiamo sottrarci da alcune considerazioni che sembrano pertinenti. E’ nostra impressione di cronisti che taluni deputati o Senatori del partito di Giorgia Meloni non si siano ancora accorti di essere maggioranza. Nel Paese e in Parlamento. I toni sono spesso troppo accesi e aggressivi nei dibattiti come nelle apparizioni televisive. Il bon ton latita, un pizzico di arroganza non giustificato si legge sui volti di molti di loro. Spesso non si capisce se questi uomini e donne di Fratelli d’Italia (che sono molti e qualcuno ancora sconosciuto dai media) siano effettivamente del partito del Presidente del Consiglio o del gruppo dei 5 Stelle. Tanto sono intercambiabili nei toni accesi e negli sguardi truci. Sembra che siano stati posti tutti su una graticola, pronti ad essere arrostiti. Ma da chi, ci piacerebbe sapere. Cosa temono? Forse é davvero consapevolezza di un rodaggio ancora incompleto che li frena e condiziona così tanto? L’insicurezza produce casi come quello in discussione (la polemica fra Donzelli e il PD) e bisogna fare in fretta ad uscire da questi imbarazzi paralizzanti. Giorgia Meloni deve incoraggiare di più i suoi parlamentari e non avere esitazioni a lanciarli nel bel mezzo della battaglia politica.

Discorso a parte va fatto per Donzelli: il giovane deputato é certamente brillante e affidabile. Si intuisce subito che il Presidente Meloni conti moltissimo sulla sua collaborazione in ragione delle qualità dell’uomo e del politico. Tuttavia il giovane parlamentare appare di recente troppo teso ed agitato. Forse anche stanco. Ricordiamo che Donzelli é anche Responsabile Nazionale dell’Organizzazione di FDI, Vice Presidente della Commissione speciale sui Servizi Segreti e da qualche settimana anche Commissario della Federazione Romana del partito. Ci manca solo che venga candidato alle prossime elezioni Regionali nel Lazio e in Lombardia e poi lo si ricovera sicuro. Senza parlare della presenza costante del nostro in tutte le trasmissioni televisive possibili. Questo appesantisce certamente il Deputato toscano, ma soprattutto mette un tappo alla crescita degli altri parlamentari, in particolare i più giovani (e sono fortunatamente tanti) che ancora non si son resi conto di essere stati eletti.

Ma Donzelli, nonostante gli impegni gravosi che sopporta, non può agire come un ragazzino nel Consiglio di Municipalità dell’EUR o Spinaceto. Deve avere un tono e un portamento adeguato al ruolo che ricopre e all’Assemblea in cui siede. Attaccare gli avversari su temi politici delicati si può fare con il coltello fra i denti o con il fioretto. Con ironia o con toni severi. Con compostezza o in preda a impeto dialettico accecante. Basta esprimersi con cognizione di causa, supportato da elementi certi e offrire la sensazione di sicurezza e padronanza della materia. Ciò nel rispetto dell’avversario politico e delle sue prerogative. Sempre. E a questo punto non possiamo che concludere dicendo che il buon Onorevole Donzelli avrebbe bisogno di un po’ di riposo. Tanto nel suo interesse, quanto del partito in cui milita, con le battaglie epocali che l’attendono.

 

 

 

 

 

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