Quotidiani e media italici celebrano la rinascita delle squadre italiane in Europa, tre squadre in finale, rispettivamente in Champions League, in Europa League e in Conference League.
Che l’oculatezza abbia preso il sopravvento sulle spese pazze? È innegabile che il trend sia cambiato e l’augurio è che anche nei prossimi anni i nostri presidenti riescano a mantenere i conti in ordine e festeggiare risultati inimmaginabili soltanto qualche anno fa.
Ma è innegabile che resti il rammarico per la prova del Napoli, condita di polemiche, infortuni e squalifiche nel momento topico della stagione europea.
La fortuna non è girata per il verso giusto, la speranza è che il prossimo anno la formazione partenopea possa almeno ripetere la performance di questa stagione, lasciando i sé e i ma ai soloni e agli esperti di calcio improvvisati.
Intanto si parla di squadra in disarmo, già in vacanza e già proiettata alla prossima sessione di mercato.
Le voci sono sempre le stesse, Kim al Manchester United; Osimhen al Paris Saint Germain; Lozano attirato dalle sirene della Premier e Zielinski che vorrebbe rinnovare ma che dovrebbe abbassarsi l’ingaggio per rientrare nei parametri imposti dalla dirigenza azzurra. E poi ancora Meret, maltrattato mediaticamente a inizio stagione; Kvaratskhelia che vorrebbe rivedere il suo contratto, commisurato alle sue prestazioni, ed infine Spalletti che si dice abbia intenzione di dimettersi mentre Giuntoli appare imprigionato da un altro anno di contratto mentre vorrebbe volare a Torino per rifondare la Juventus.
Credo e mi fido della dirigenza e delle scelte conseguenti. Credo che i risultati siano dalla parte del Presidente De Laurentiis. Saprà cacciare, come gli capita spesso, tanti altri conigli dal cilindro?
Una rinfrescata sarebbe auspicabile. Occorrono nuove leve e nuove forze in grado di risollevare ancora più brillantemente la squadra partenopea per le fatiche della prossima stagione e per poter efficacemente difendere quel terzo scudetto tanto agognato e tanto amato da una intera città e dalle centinaia di migliaia di napoletani sparsi nel mondo.