venerdì, Novembre 22, 2024
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I PERICOLI DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

DALL’AMICO GENERALE AJMONE GENZARDI RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO.

L’intelligenza artificiale, ma anche l’auto a guida autonoma e la tecnologia di stampa in tre dimensioni, aprono la strada ad una grande fase di innovazione tecnologica di seconda generazione.
A differenza del precedente sviluppo tecnologico, il prossimo potrebbe portare la tecnologia ad uscire fuori controllo, prendendo il sopravvento sugli esseri umani.
Qualcuno catastroficamente ipotizza che raggiunta “l’intelligenza artificiale diffusa”, si otterrebbe il risultato che l’umanità perderebbe il controllo della tecnologia che sta sviluppando e dei relativi macchinari e che alla fine tutti sulla terra sparirebbero.
Senza voler essere così catastrofici è indubbio che il prossimo sviluppo di tale tecnologia, sarà sorprendente ed apporterà pesanti conseguenze sia sulla sicurezza degli esseri umani sia sul lavoro, in termini di qualità e quantità.
Paradossalmente il calo demografico nel mondo occidentale è in sintonia con la minore esigenza di lavoro conseguente ai macchinari sempre più evoluti da più parti si afferma che la metà della attuale forza lavoro del mondo industrializzato sia a rischio con l’avanzare della intelligenza artificiale, e che il 10% della popolazione globale perderà il posto di lavoro con l’auto a guida autonoma. Indubbiamente mantenere le nuove macchine sotto il controllo degli umani è la sfida della nostra epoca.
Un numero significativo di addetti ai lavori sull’intelligenza artificiale, sia negli USA sia in Cina, hanno sospeso i lavori di ricerca ritenendoli pericolosi per l’umanità.
Per prevenire ed evitare i pericoli adombrati da quei tecnici informatici è necessario che le Nazioni, in cui tale sviluppo tecnologico è all’avanguardia, provvedano a regolamentare e controllare tale sviluppo, sia in proprio sia creando un Organismo Sovranazionale, alla luce delle ricadute condizionanti che tale tecnologia avrà sulla vita degli esseri umani.
La Cina ha stabilito che un prodotto di alta tecnologia, prima di essere immesso nel mercato, debba essere registrato presso un apposito organo dello Stato che ne autorizzi l’utilizzo.
Ma non basta, io spero che il governo degli USA sappia gestire, e probabilmente lo sta già facendo, tale nuova frontiera tecnologica come è stato fatto con il nucleare, tenendo segreta ed a gestione militare la parte pericolosa del sistema intelligenza artificiale e lasciando all’uso civile la parte innocua per la popolazione.
Sarà inoltre necessario preparare le società avanzate nel settore della tecnologia ad un nuovo modello di lavoro basato sulla conoscenza di alto livello tecnologico e sulla riduzione delle ore di lavoro giornaliero e degli anni necessari per lasciare il lavoro.
Lavorare meno, a parità di salario/stipendio, per lavorare tutti. L’aumento del costo del lavoro, adottando tale formula, dovrà essere sostenuto con i guadagni sempre maggiori delle industrie che di tale tecnologia si avvarranno, purché lo Stato sia vigile e attento all’evoluzione del fenomeno.
Parte del maggior guadagno delle industrie che utilizzeranno la futura tecnologia dovrà necessariamente ritornare ai lavoratori, secondo nuove formule di lavoro o per il tramite dello Stato, poiché il popolo è, e rimarrà, l’acquirente e l’utilizzatore dei prodotti dell’industria, senza il quale il sistema economico crollerebbe.
Inoltre, anche noi Europei dovremo rendere più flessibile e meno ingessato il lavoro in analogia con gli USA, all’Australia ed al Giappone, dove la grande maggioranza del lavoro è a scadenza e non a tempo indeterminato.
Sarà particolarmente dura per i tanti Italiani abituati al posto fisso come fonte di reddito……. ma non di lavoro!

AJMONE GENZARDI

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