Le immagini che raccontano meglio delle parole il caos creato e tollerato nelle piazze napoletane da centinaia di ragazzi alla frenetica ricerca di un divertimento voluto a tutti i costi rappresentano la cruda verità: quella di una realtà nella quale si reprimono i contestatori No Vax ma si tollerano comportamenti personali e collettivi di totale incoscienza.
Determinate scene finiscono inevitabilmente per creare scetticismo sulla reale efficacia delle misure anti Covid messe in atto dalle Autorità Locali.
Manfredi é appena arrivato, De Luca si limita alle grida manzoniane contro gli sconsiderati, ma intanto i contagi crescono e qualcuno immagina di attribuire la colpa alle manifestazioni di Trieste. Una pericolosa e colossale bugia, raccontata ad arte e con cattiveria con il solo scopo di criminalizzare i no vax e scaricare ogni responsabilità sui lavoratori portuali triestini.
Una scelta politica studiata a tavolino. Basti pensare a quanto avvenuto in quest’ultimo fine settimana nella nostra città o, peggio ancora, quell’episodio gravissimo di Torino ove una enorme fabbrica dismessa che produceva trattori della Fiat, é stata letteralmente invasa da giovani provenienti da ogni parte d’Italia e da mezza Europa per partecipare ad un “Rave Party” completamente illegale e senza alcuna autorizzazione preventiva del Comune e delle Forze dell’Ordine. L’occasione, o il pretesto, era la festa di Halloveen per oltre 5.000 giovani “acquartierati” per tre giorni di musica e di sballo totale tra le pareti dell’enorme fabbrica abbandonata. Ben tremila di questi giovani sono stati identificati al termine dei “Tre giorni di baldoria” dalle forze di polizia e denunciati per occupazione abusiva di terreni privati ed edifici. Ma la frittata é fatta, se vogliamo analizzare la questione sotto l’aspetto sanitario per questa ennesima bravata che nessuno ha impedito. Nè il Prefetto, nè l’Autorità Sanitaria per i possibili risvolti Covid, né il Primo cittadino e chi più ne ha, più ne metta.
Due pesi e due misure sono state adottate. Due modi di valutare le possibili (o meno) conseguenze degli assembramenti : da un lato, quelli di Trieste con i lavoratori che si opponevano al Green Pass, quale strumento ritenuto dal Governo necessario per poter svolgere normalmente l’attività lavorativa. Dall’altro, 5.000 giovani sbandati che contro ogni regola e parvenza di legalità si sono accalcati per tre giorni continuativi all’interno di un capannone ove, ragionevolmente, le occasioni di assembramento e di promiscuità erano fin troppo elevate se non certe.
Ebbene solo delle manifestazioni sindacali di Trieste si parla. Passate sotto la lente d’ingrandimento di opinionisti e forze dell’Ordine, Stampa e Ministeri competenti, pappagalli benpensanti e soliti idioti sempre in servizio.
Noi ci auguriamo, nell’interesse almeno di quella parte di giovani identificati dalla Polizia, che si faccia luce sulle possibili conseguenze del Rave Party di Torino. Che si controlli con attenzione e senza omissioni o sottovalutazioni di sorta la curva epidemiologica di quelle presenze all’interno della fabbrica dismessa. E che si effettui una accurata mappatura e tracciamento dei contatti personali di questi giovani per verificarne gli eventuali contagi. Impedendo la probabile trasmissione del virus a terzi. Solo in questo caso le Istituzioni competenti, dopo aver consentito che manifestazioni come quelle di Torino (e chissà quante altre in ogni città italiana, in occasione dei festeggiamenti di Halloveen) avessero luogo senza alcuna autorizzazione preventiva e contro ogni logica di buon senso e di prevenzione sanitaria, potranno affermare di aver fatto fino in fondo il proprio dovere. Senza discriminare o colpevolizzare questi o quelli. Ma, soprattutto, senza utilizzare il Coronavirus come clava punitiva per quanti “irrispettosamente infastidiscono il manovratore”…….. !!!