Dopo più di cinquant’anni, è stato riscoperto un dipinto di Sandro Botticelli.
Alessandro Filipepi, detto Sandro Botticelli (1445-1510), è stato uno dei massimi pittori del
primo Rinascimento italiano, conosciuto soprattutto per “La Primavera” (1480 circa) e “La
Nascita di Venere” (1485).
Fu un pittore conosciutissimo all’epoca e ricevette numerose commissioni, ma sul finire
della sua vita cominciò a perdere popolarità per la stella nascente: Michelangelo Buonarroti.
Ma ciò non impedì all’artista di realizzare altre opere sublimi, soprattutto di tema religioso.
Nei giorni scorsi, fortunatamente, e dopo una efficace e rapida indagine dei Carabinieri del Nucleo “Patrimonio Artistico” é stata recuperata in Costiera Sorrentina, una Madonna con Bambino.
In origine essa si trovava a Santa Maria la Carità, nella cappella di Santa Maria delle Grazie
ma successivamente, a seguito di infiltrazioni copiose e danni strutturali al complesso religioso, venne affidata, per preservarla e custodirla per tempi migliori, ad una famiglia del posto, la famiglia Somma, che se ne é occupata sino ai nostri giorni.
L’opera d’arte, grazie ad un Decreto vincolante stilato nel 1936, confermato nel 1941 e
ratificato solo nel 1968, ha impedito lo spostamento dell’opera all’estero. La problematica
però é ricaduta sulle condizioni conservative del dipinto che risulta fortemente danneggiato, tanto che è stato deciso di
avviare un restauro d’urgenza. L’opera pittorica presenta numerosi distacchi della pellicola
di protezioni della superficie, cadute di colore, abrasioni ed alterazioni cromatiche dovute
sia a ridipinture che all’ossidazione di vernici protettive sovrapposte.
L’operazione di recupero è stata portata a termine dai Carabinieri del nucleo Tutela del Patrimonio Artistico in
collaborazione con la Soprintendenza.
Questo dipinto facendo parte di una collezione privata, era sconosciuto al pubblico, ma ora
tornerà ad essere esposto grazie all’intervento dello Stato. L’operazione è stata tranquilla e
per nulla problematica, infatti si è agito in maniera amministrativa, senza fare ricorso alla
Procura e neppure ad un sequestro, grazie anche alla mediazione del sindaco di Gragnano.
Il restauro durerà all’incirca un anno. L’opera rimarrà proprietà della famiglia Somma, ma
verrà conservata in un museo della zona vesuviana (probabilmente il Museo Diocesano di Castellammare di Stabia) così che possa essere nuovamente ammirata e che possa costituire un motivo di forte attrazione artistico-culturale per il territorio.