sabato, Gennaio 11, 2025
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Inchiesta Ospedali Covid prefabbricati: Taglialatela (Associazione Campo Sud) anche la Corte dei Conti bracca De Luca!!

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Per redazione Avellino. Avellino 21-12-2011 Comune e Regione firmano l'accordo per il PRU, nella foto Marcello Taglialatela ed il sindaco Galasso. Foto Carmine Bellabona

“Con la nuova inchiesta della Corte dei Conti si stringe sempre di più il cerchio intorno al presidente De Luca.
Per quanto tempo ancora potrà sfuggire alle domande della magistratura?”.

È quanto dichiara il presidente dell’associazione “Campo Sud” on. Marcello Taglialatela che è stato ascoltato stamattina dalla Procura della Corte dei Conti della Campania in relazione
alla vicenda degli ospedali anticovid di Napoli, Caserta e Salerno, di cui si sta già occupando l’ufficio inquirente del procuratore Giovanni Melillo, così come riportato testualmente dalla agenzia Ansa.

Secondo quanto si apprende, sempre come riporta Ansa,Taglialatela è stato contattato venerdì scorso l’appuntamento di oggi che è durato circa tre ore. Il presidente di “Campo Sud” ha portato con se, e poi consegnato ai magistrati contabili, i suoi sei esposti, già fatti pervenire ai pm Mariella Di Mauro e Simone de Roxas titolari dell’inchiesta su presente turbative d’asta negli appalti indetti durante l’emergenza sanitaria.
“Hanno voluto avere copia delle denunce e degli allegati già consegnati – ha detto all’Ansa Taglialatela – hanno verbalizzato le mie dichiarazioni e mi hanno anche assicurato che pure su questa vicenda sarà aperto un fascicolo d’indagine finalizzato ad accertare un eventuale danno erariale”. “Sono soddisfatto perché anche la magistratura contabile – ha detto ancora Taglialatela – sta mostrando interesse riguardo la vicenda degli ospedali covid. Credo abbiano compreso che richiede la massima attenzione, anche in tempi rapidi. Il fatto che sia stato ascoltato, inoltre, – conclude Taglialatela – dimostra che anche loro ipotizzano che ci possano essere gravi indizi di colpevolezza. Mi hanno assicurato che sarà aperto un fascicolo sebbene non sia obbligatorio”. Sul versante penale l’indagine della Procura di Napoli vede al momento indagati il manager dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, il consigliere regionale Luca Cascone, il presidente di Soresa Corrado Cuccurullo e l’ingegnere Roberta Santaniello, dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione Campania.

Per quanto invece concerne il filone relativo all’affidamento delle analisi dei tamponi, sono indagati al momento il direttore dell’Ufficio Zooprofilattico (ISZM) di Portici Antonio Limone, il direttore sanitario del centro diagnostico Ames di Casalnuovo Antonio Fico e un consulente dell’ISZM Pellegrino Cerino.

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Ancora guai all’orizzonte, nella gestione del Covid 19, per lo Sceriffo De Luca!

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E’ di questa mattina ll “lancio Stampa” della nuova disavventura giudiziaria (Questa volta partita dalla Magistratura Contabile) del nostro Sceriffo, Candidato alla rielezione nel ruolo di Governatore della Regione Campania. La notizia riguarda l’accordo sottoscritto da De Luca in piena emergenza sanitaria da Covid 19, con L’Associazione di Categoria delle Cliniche Private e Convenzionate con il S.S.Nazionale, per la possibilità di ricoverare malati di pandemia che avrebbero trovato difficoltà ad essere curati presso Ospedali pubblici per un eventuale sovraffollamento di questi ultimi.
L’iniziativa poteva essere non peregrina, se non fosse intervenuta la Guardia di Finanza che, al contrario, ha accertato una serie di irregolarità nei pagamenti delle fatture emesse dalle ASL Campane per i ricoveri di questi pazienti covid. Dopo mesi di indagini la Finanza ha accertato che questi ricoveri non erano mai stati effettuati presso le case di Cura private, ma i bilanci della sanità campana erano ugualmente gravati da oltre 20 mila euro di illeciti pagamenti per prestazioni da ricovero mai effettuati. E, nello stesso tempo, questi importi risultavano versati nelle casse di ben 56 cliniche private. Una indagine molto delicata quella affidata alla Guardia di Finanza dalla Procura della Corte dei Conti di Napoli che, tra l’altro, ha evitato ulteriori versamenti per presunti ricoveri dei mesi di aprile e maggio 2020, già pronti alla liquidazione a favore delle cliniche private.

Napoli e i suoi primati: dallo splendore artistico della sua storia millenaria, all’odierno e vergognoso abbandono!

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Napoli, come é noto, detiene l’importantissimo primato di città con il maggior numero di chiese di interesse artistico e architettonico. Nel suo solo Centro Storico se ne contano più di 200, per un “bagaglio” complessivo che supera le 500 Chiese cittadine. Un “tesoro” impressionante che sovrasta di gran lunga Roma, che é universalmente riconosciuta come la culla della Cristianità. Non vogliamo soffermarci sulla magnificenza di un tale patrimonio culturale, storico e artistico, perché occorrerebbero capitoli e capitoli di una apposita pubblicazione monotematica. E ciò é fin troppo evidente anche a chi poco conosce la città.
Noi di Campo Sud, al contrario, vorremmo, insieme ai nostri lettori, chiederci il perché di tanto oblio. Di tanta sciagurata trascuratezza. Di una strafottenza offensiva e insopportabile che alberga negli Amministratori Pubblici, come nei vertici Ecclesiastici, che pure risultano proprietari di gran parte di questo immenso patrimonio artistico-culturale. Tutto é cadente, abbandonato nel disinteresse generale e nell’indifferenza più perniciosa. Eppure queste Chiese racchiudono millenni di storia della Civiltà umana. Sono state realizzate, decorate e “rivestite” delle opere d’arte dei maggiori artisti italiani ed europei. Dagli anni della fondazione della città, quale colonia greca, ai secoli dell’Impero Romano, alle dominazioni arabe, Bizantine, Sveve e Normanne, Angioine, Aragonesi. Sino al medioevo, che ha lasciato tracce indelebili al patrimonio artistico della città. Così come più tardi avverrà con il barocco e il neoclassicismo. Un patrimonio unico, ineguagliabile, meraviglioso. Affidato oggi alla gestione di una classe dirigente amministrativa, politica e tecnica da autentico scandalo di proporzione epocale e internazionale. Se é vero come é vero che il Centro Storico di Napoli, con i suoi preziosi tesori d’Arte, é universalmente riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità!!

Ma Napoli non é solo chiese o palazzi storici. Ovunque le bellezza artistiche, per non parlare di quelle naturali e ambientali, fanno capolino tra vicoli e piazze. Si susseguono dal Centro ai quartieri periferici. E ovunque é un trionfo di “reperti” architettonici e culturali senza eguali.
E la loro sorte non é diversa dalle Chiese del Centro Storico. Anzi. Il degrado progressivo di questi monumenti é indicibile. E lo si riscontra ad occhi aperti. Basti pensare alla Villa Comunale di Borbonica “manifattura”; al patrimonio complessivo di verde e parchi pubblici comunali. Chiusi completamente o devastati ed inagibili. E così le statue dei personaggi illustri posizionate nei parchi o lungo le strade della città, vandalizzate e oltraggiate da graffiti e pennellate offensive. Tutto questo é certamente frutto di un degrado morale che ha assalito letteralmente la città negli ultimi anni. Una caduta progressiva e preoccupante di valori universali fondamentali per una collettività. Dal rispetto per il prossimo, a quello per la propria città e le sue bellezze. Dal desiderio comune di vivere in una realtà organizzata e protettiva, che accoglie e incoraggia i propri cittadini, invitandoli ad essere partecipi delle scelte per il miglioramento della qualità della vita e del contesto urbano di riferimento. Ma tutto questo attiene, in primis, alle scelte politiche degli attori della gestione pubblica. E Napoli, come ben sappiamo, da questo punto di vista é messa davvero male!

Il dolore per la tragica fine di una adolescente, la strafottenza di una Amministrazione Comunale inesistente!

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Questo é il momento del dolore di una intera città, colpita e frastornata per la morte improvvisa e tragica di una giovanissima figlia di un quartiere popolare del centro antico. Un banale e consuetudinario attraversamento di una strada della città, strappa una vita in un attimo. Una tragica fatalità, certo. Un episodio sventurato e drammatico, ma isolato e irripetibile? No questo no! E noi tutti, figli di questa città, sappiamo che non é così! Sappiamo pure che la fatalità é dietro l’angolo per tutti. E chi più di un napoletano é consapevole di questo. Noi che siamo fatalisti per antonomasia e antica tradizione, più di qualunque altro popolo meridionale. Ma abbiamo anche la capacità di guardarci intorno. Di capire che viviamo in una città senza regole. Una metropoli senza un governo, una direzione, una prospettiva soprattutto per i giovani. E che dire della loro sicurezza in una città così combinata? Vogliamo parlare della sicurezza stradale? E cosa dire se le strade grandi e piccole dei nostri quartieri presentano lo stesso scenario agghiacciante e pericoloso con buche e avvallamenti da far inorridire anche i più esperti piloti di Rally, notoriamente avvezzi a gareggiare in strade accidentate e improbabili? E la segnaletica stradale cos’é? Dov’é Che fine ha fatto? Bisognerebbe domandarlo a quella faccia di bronzo dell’attuale Sindaco, che ha affondato Napoli molto più nel profondo di quanto sia riuscito alla Rosa Russo Iervolino. Sindaco che al suo confronto (malgrado i disastri inenarrabili della Sua Gestione) “svettava” e brillava in senso delle Stato e delle Istituzioni. Molti, troppi incidenti stradali o accadimenti drammatici registra questa città in questi ultimi anni di completa strafottenza dell’ex Magistrato trombato. Dalle auto che ripetutamente sfondano il ridicolo parapetto di Via Petrarca e precipitano nel vuoto con il carico di giovani vite, ai cittadini uccisi o resi invalidi dalla caduta di cornicioni pericolanti della Galleria Umberto I°. E vorremmo citarne tanti altri episodi di incuria e strafottenza del Sindaco e della Sua Giunta di inconcludenti improvvisatori. Personaggi davvero ineffabili, i quali, ad un mese dalle elezioni Regionali non pensano ad altro che perpetuare la loro scandalosa azione politica, tentando di riciclarsi nel parlamentino Regionale. Consapevoli che é meglio abbandonare la barca prima dell’incombente e tragico naufragio di De Magistris e della sua Giunta evanescente e raccapricciante!

Inchiesta Covid : Taglialatela non molla la presa. Presentato il 6° esposto all’autorità Giudiziaria !!

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Mentre L’On. Marcello Taglialatela rincara la dose delle sue circostanziate denunzie in ordine ai presunti illeciti nella gestione delle gare di appalto e nelle procedure di acquisto dei moduli prefabbricati per l’emergenza sanitaria in Campania, Il Presidente candidato De Luca affida per la prima volta alla stampa la sua infastidita, ma stranamente composta replica, a chi lo accusa di aver agito fuori dai dettami di legge, sentendosi probabilmente “coperto” dall’emergenza Covid e dall’onda emotiva che cresceva nella popolazione smarrita e terrorizzata dalla terribile pandemia.
Prova ne siano gli applausi che il convoglio di TIR che sbarcò nel parcheggio dell’Ospedale del Mare a Ponticelli i moduli prefabbricati per il nuovo ospedale Covid, ricevette spontaneamente dai cittadini napoletani affacciati ai loro balconi di casa in pieno lockdown.
Sostenere, come sostiene De Luca di aver agito in piena crisi emergenziale per predisporre tutto quanto necessario, dal punto di vista sanitario, per tamponare la falla di una sanità regionale in piena crisi (e non per colpa del Covid, in quanto di gran lunga precedente il disastro!) e fronteggiare adeguatamente la pandemia di Covid 19 sul territorio campano, é cosa che nessuno discute. Tra l’altro questa affermazione appare pleonastica, in quanto ricade , tale incombenza Costituzionale, proprio sul Presidente della Regione. Così come é accaduto in ogni altra parte d’Italia. Con il supporto necessario e auspicabile del Ministero della Salute, la Protezione Civile, Il Presidente del Consiglio e gli altri Ministri competenti a vario titolo.
Quel che appare però fortemente discutibile é, in primis, la scelta di acquistare moduli prefabbricati che, notoriamente, hanno una “vita” piuttosto ridotta e pertanto non definitiva e non invece continuare nell’opera di adeguamento strutturale, rifunzionalizzando gli Ospedali del nostro territorio chiusi proprio dalla Regione Campania in maniera scellerata e troppo frettolosa. Prova ne sia la preoccupazione espressa più volte proprio da De Luca di non sapere dove ospitare i malati di Covid 19 e la scelta ancor più folle di acquistare i moduli prefabbricati. Tra l’altro mai entrati in funzione come quello di Salerno e Caserta e fortemente sottoutilizzato quello di Napoli. E non certo per mancanza di malati (cosa che ci solleva e rallegra tutti!) ma per l’assenza dei collaudi o per carenza di attrezzature sanitarie indispensabili al loro funzionamento. Ricorderanno i nostri lettori che l’Ospedale Loreto Mare a Napoli, in procinto di essere dismesso e un vecchio Presidio Ospedaliero degli anni 30 già in disuso a Salerno, furono immediatamente ristrutturati e adeguati alle esigenze di reparti specializzati anti covid e tutt’ora in esercizio.Continuare su questa strada avrebbe fatto guadagnare alla Sanità Campana tanti nuovi posti letto (e non soltanto per le esigenze emergenziali del Covid) e dotare questi Ospedali del personale medico e infermieristico di cui la nostra regione necessita come il pane nella mensa.
C’é però ancora una riflessione da fare in ordine alla necessità “improcrastinabile” di acquistare i tre Ospedali Prefabbricati: Tutti sappiamo che le tre strutture modulari prefabbricate sono state sistemate nei parcheggi dei tre Ospedali prescelti dalla Regione. Nel caso di Napoli, nel parcheggio dell’Ospedale del Mare, da pochi mesi entrato in funzione e , ad oggi, ancora non completamente attivo in tutti i reparti di cura. Come i napoletani sanno bene, i due ultimi piani del nuovo nosocomio sono ancora chiusi e inutilizzati. E da semplice napoletano mi chiedo? Quale scienziato della Sanità Pubblica ha dimenticato una tale “trascurabile” opportunità? Chi governava quell’Ospedale o quella ASL é possibile che abbia sottovalutato o escluso l’immediato impiego di quei due piani inutilizzati? E perché ? Lo sa De Luca che quei suoli del parcheggio non sono di proprietà pubblica? E che pertanto al costo dei moduli prefabbricati c’é da aggiungere anche le spese di esproprio dei suoli? E a quanto ammontano questi ulteriori costi? Chi pagherà questi costi? Il Presidente del Consiglio con i suoi Ricovery fuond ?? Ecco, senza voler entrare nelle questioni tecniche e contabili che hanno determinato la presentazione di ben 6 denunzie articolate e dettagliate sui percorsi amministrativi, la gestione economica della gara di appalto e le procedure a dir poco leggere adoperate da De Luca e i suoi più stretti collaboratori, noi siamo convinti che la Magistratura abbia sufficienti elementi per giudicare la liceità degli atti e dei comportamenti di De Luca e i suoi. A noi, giornalisticamente e facendo un ragionamento di esclusivo buon senso, ci piacerebbe ricevere risposte sulle valutazioni e sui rilievi che abbiamo posto in questo articolo. e, naturalmente affidare le medesime valutazioni ai nostri lettori. Quel che deciderà la Magistratura, dopo gli Avvisi di Garanzia fin qui emessi, é faccenda che riguarda i Giudici e De Luca. Anche se, presto, si vota proprio per le Regionali e De Luca é il candidato di una vasta coalizione di Sinistra-Centro!
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Polizia. Sindacato: Siap ed Usip (confederate UIL) stipulano accordo programmatico

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È delle scorse ore la notizia che i Sindacati di Polizia di Siap ed Usip (confederate UIL) hanno avviato un percorso comune, attraverso la stipula di un accordo programmatico, finalizzato ad “offrire il proprio contributo al rinnovamento della politica sindacale nella Polizia di Stato”.
Ad annunciarlo sono stati i segretari nazionali dei due movimenti, Giuseppe Tiani e Vittorio Costantini che hanno ribadito che il progetto politico sindacale che andrà avviandosi “non sarà la sommatoria numerica e ‘volgare’ delle due organizzazioni, ma la condivisione dei valori del sindacalismo democratico finalizzato al legittimo obiettivo della tutela delle poliziotte e dei poliziotti. Questo nuovo percorso sindacale sarà caratterizzato da un forte coinvolgimento di tutto il gruppo dirigente, a partire dalle segreterie di base e territoriali”, hanno annunciato i due leader nazionali.

Beirut a fuoco. Due esplosioni devastano il porto. Oltre 70 morti e 4mila feriti. Tra questi un nostro militare di stanza in Libano

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Nel tardo pomeriggio di martedi, Beirut é stata improvvisamente e gravemente devastata da due diverse e micidiali esplosioni nell’area portuale della città. Coinvolti fabbricati, uffici pubblici, le strutture aeroportuali del vicino scalo aereo, centri commerciali, naviglio in rada nel porto. Uno scenario apocalittico é subito apparso ai soccorritori. Una prima stima dei feriti a seguito del ricovero presso gli ospedali cittadini, parlava di oltre 4 mila feriti. Ma i Vigili del fuoco erano ancora impegnati nello sgombero delle macerie di un fabbricato di tre piani, letteralmente sventrato dalle esplosioni. Il bilancio delle vittime supera certamente le 70 persone sin ora accertate. Tra i feriti non gravi c’é anche un militare del nostro Contingente di Pace in Libano, di cui però non si conosce ancora il nome. Le due esplosioni sembrano essere dolose e prodotte appiccando il fuoco ad un magazzino portuale ove era accantonato da diversi anni un carico di nitrato di ammonio, sostanza chimica altamente infiammabile usato in agricoltura come fertilizzante sino alla sua eliminazione dai mercati internazionali per tossicità e pericolosità del prodotto. I presunti responsabili di questo attentato probabilmente erano a conoscenza della presenza del materiale chimico altamente esplosivo tenuto sotto sequestro in appositi silos del porto, dando fuoco all’edificio per procurare le esplosioni devastanti che hanno messo in ginocchio un Paese già martoriato da anni gi guerre civili tra diverse etnie e confessioni religiose che riescono a malapena a convivere sul territorio libanese grazie alla presenza di forze armate internazionali (Tra cui un nostro contingente)  sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Caso Ospedali Covid : si allarga il numero degli indagati!

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Dopo il Direttore Generale dell’ASL n.1,Ciro Verdoliva; Il Direttore generale della SO.RE.SA, Corrado Coccurullo e il braccio destro di De Luca, Consigliere Regionale Luca Cascone, eletto 5 anni or sono nella Lista De Luca, c’é anche un quarto indagato nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli, nella vicenda degli appalti per l’acquisto dei tre ospedali prefabbricati per l’emergenza Covid a Napoli, Salerno e Caserta.

Da questa mattina si sarebbe aggiunto anche il nome di Roberta Santaniello, Ingegnere, Dirigente dell’Ufficio di Diretta Collaborazione del Presidente de Luca a Palazzo  S. Lucia e membro dell’Unità di Crisi Regionale per L’emergenza Covid. La Santaniello era già nota negli ambienti politici regionali per essere stata per diverso tempo Dirigente della Federazione Provinciale di Avellino del PD e componente della Direzione Nazionale del partito di Zingaretti.  Anche all’Ingegnere Santaniello sono stati sequestrati il telefonino, i compiuter personali e d’ufficio. Per lei, come per gli altri tre personaggi già indagati, la Procura ipotizza i reati di Concorso in turbativa d’Asta e Frode in Pubbliche forniture. Intanto, nel pomeriggio di martedi 4 Agosto si svolgerà, su iniziativa dell’On. Marcello Taglialatela, Presidente dell’Associazione Campo Sud, un sit-in delle Associazioni Civiche e del Volontariato sociale che condividono le battaglie per la legalità e la trasparenza nella Pubblica Amministrazione.  L’appuntamento é per le 17,30 al Palazzo Soresa al Centro Direzionale di Napoli.

Se il governatore è uno “sceriffo”, la “sua” terra non può che essere un far-west !

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Sono scene da far-west quelle che consegna Napoli del primo fine settimana agostano alle cronache locali e nazionali. Dal centro alla periferia ovunque è degrado. Disinteresse. Pericolo. Vergogna.
Nella stupenda Castellammare di Stabia un Carabiniere, libero dal servizio e con pieno senso del dovere, viene massacrato, dopo essere stato ripetutamente investito da un ciclomotore con tre energumeni a passeggio e poi finito a colpi di caschi e sgabelli di un vicino bar, solo perché aveva osato sedare una lite per una comunissima questione di viabilità. Evidentemente i “bravi” non sono solo nella datata Lombardia del Manzoni.
Nella centralissima Piazza Bellini, zona della movida partenopea, invece, ad essere aggrediti e malmenati sono stati gli operatori del 118, allertati a loro volta da una pattuglia di militari dell’Esercito Italiano impegnati nell’operazione “Strade Sicure”, perché un ghanese era in preda a delle convulsioni che, solo quando sarà concesso al personale sanitario di svolgere il proprio lavoro, si scoprirà essere sotto gli effetti di un mix di alcol e sostanze psicotrope ingerite in quantità esorbitanti.
Personale medico dei mezzi di soccorso del 118 che, inspiegabilmente, o forse no, veniva aggredito da africani che impedivano alla autoambulanza di recarsi sul punto di chiamata. Di fatto sequestrandola. E conseguentemente ritardando anche altri futuri interventi.
Solo l’ausilio delle Forze dell’Ordine ha fatto sì che l’intervento di soccorso potesse essere portato a compimento.
Malavita locale e delinquenza importata, nella città come nella provincia. Insediatasi ovunque. Ovunque dove le Istituzioni sono assenti con consequenziale sostituzione dell’antistato al posto dello Stato.
Perché, se la propaganda politica che si mette in campo in campagna elettorale, quella di cui proprio la Giunta uscente non dovrebbe avere bisogno, (millantando – una situazione idilliaca, un impegno a 360°, successi su trionfi) , l’abbandono del territorio, dal centro alla periferia, è, invece la politica dei fatti. Di ciò che questa politica ha fatto. O forse anche il non aver fatto può essere (da loro) propagandato come l’aver fatto qualcosa.
Di qui l’esigenza della (loro) politica della paura quando, invece, è giusto avere paura di questa politica.
Un’amministrazione del governo regionale e cittadino fatta di minacce, di prevaricazioni, di imbrogli e truffe che porta a far credere che un Presidente della Giunta regionale possa legiferare con valenza superiore a quella del Governo centrale. Che porta a essere identificati anche se si vuol andare a mangiare una ”fetente” di pizza – di cui al momento ne hanno più bisogno i ristoratori che i clienti – da un cameriere che ha sostituito la comanda con il modulo dove riportare gli estremi di identificazione, con termometro e metro al posto di penna e taccuino e con ogni altra idiozia non afferente al proprio lavoro. Inducendolo a mettersi persino dalla parte del torto perché anche in Campania – come in Italia tutta – l’identificazione è compito riservato solo ed esclusivamente alle FF.OO.
Ed evitiamo di menzionare il trattamento di dati sensibili.
Nella stessa Campania – come nell’Italia tutta – blindata in casa e messa illegalmente ai domiciliari previa imposizione del bavaglio mascher(in)ato, in una sorta di eutanasia nazionale, il centro storico della Napoli di De Magistris e della Campania a guida De Luca, dal Vasto a Porta Nolana, dal litorale Domizio al Vallo di Diano, le risorse INPS – come i ghanesi dello “spettacolo” di piazza Bellini – si trastullavano indisturbati, persino incontrollati, privi, e forse persino autorizzati, a non indossare alcun dispositivo di protezione individuale, mettendo a ferro a fuoco la città, piegandola alle proprie esigenze – anche fisiologiche – facendola di fatto propria. Tra l’assenza generale delle Istituzioni e dei locali amministratori, sempre più attori, impegnati a fare dirette social, a crearsi il personaggio in assenza di personalità, a rispolverare l’antico mestiere in paparazzate televisive, ad annunciare imminenti disponibilità ed immediate e future candidature. Non disdegnando quella campagna elettorale che non servirebbe a chi ha appena amministrato.
Rendendosi persino complici del passaggio, azzarderei persino “consegna”, di interi pezzi di territorio locale a queste bande organizzate che, sentendosi padroni, danno luogo a scene come quelle appena descritte e, purtroppo, vissute.
Luoghi che chi amministra dovrebbe conoscere e curare, in loco, con la presenza e l’interesse e non da dietro una tastiera o da davanti la telecamera, chiusi nei palazzi e dietro la scrivania a produrre ordinanze fittizie e divieti comici al punto da essere ridicoli.
La politica-quale-amministrazione-della-polis è una cosa seria e va fatta dalle persone serie. Gli altri possono solo farsi questa campagna elettorale che, almeno ufficialmente, tra poco sarà finita.

Un fine settimana davvero bollente per lo sceriffo De Luca!

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A distanza di tre mesi dal primo esposto del 6 maggio riguardante l’incredibile gara per 18 milioni di euro aggiudicata dopo un solo giorno di pubblicazione del Bando di Gara, l’esponente della destra sociale napoletana, On. Marcello Taglialatela, Presidente dell’Associazione Campo Sud, ha reso pubblico, ieri, in conferenza stampa il suo quinto esposto depositato presso la Procura della Repubblica di Napoli sulla vicenda ospedali Covid.

“Dai documenti allegati si evince il ruolo assolutamente illegittimo del consigliere Luca Cascone che risulta essere il riferimento principale delle ditte interessate agli appalti legati alla emergenza sanitaria”, ha dichiarato l’On. Taglialatela.
“Una catena di comando caratterizzata da ombre ed illegittimità che parte da De Luca, passa per Cascone, consigliere regionale nonché uomo di fiducia del Presidente e Verdoliva (direttore generale della Asl Napoli1) ed arriva all’Amministratore Delegato di Soresa Corrado Cocurullo.
Un’oscura catena di comando che diventa la “Banda Covid” ha concluso Taglialatela in conferenza stampa.
Intanto l’indagine della Procura della Repubblica di Napoli subisce in queste ore una improvvisa accelerazione.
Da notizie di Agenzie stampa si apprende che sono stati effettuati numerosi sequestri di documenti nella sede della SORESA  ma anche apparecchiature elettroniche, Computer, cellulari, tablet ed altro materiale di notevole interesse per le indagini in corso. Mentre sarebbe stato sequestrato anche lo smartphone del Direttore Generale della Asl 1 di Napoli, Ciro Verdoliva, evidentemente considerato dagli inquirenti un elemento operativo centrale di tutta l’operazione “Ospedali Covid”.
Notizie trapelate nelle ultimissime ore ci informano anche dell’interrogatorio presso una Caserma dei Carabinieri in città, dell’Amministratore Delegato di Soresa, l’Ente regionale che cura tutti gli acquisti ed i contratti per la sanità della regione Campania. L’impressione generale è che sia lecito attendersi ulteriori sviluppi in relazione ad una vicenda davvero clamorosa.
Vale la pena di ricordare che a quattro mesi ormai dalla incredibile scelta di sperperare 18 milioni di euro per tre ospedali prefabbricati  Covid,  non siano  stati in grado di mettere in funzione un solo posto letto, quando con poche migliaia di Euro sarebbe stato possibile in 10 giorni riattivare, e per un numero superiore di posti, ben quattro ospedali dismessi negli ultimi anni. Senza parlare del nuovo Ospedale del Mare di Ponticelli, quello ove sono stati installati i moduli prefabbricati nei parcheggi prospicienti l’edificio centrale e dove risultano tutt’ora  inutilizzati due interi piani di reparti di degenza mai entrati in funzione!
La Procura della Repubblica procede in relazione ai reati di abuso di potere, frode in pubbliche forniture, turbativa d’asta. Ma l’accelerazione di queste ore e forse la preoccupazione di inquinamento delle prove, lascia pensare che possa esserci dell’altro.
Campo Sud Quotidiano seguirà  questa vicenda con la dovuta attenzione, informando i nostri lettori degli eventuali sviluppi.