sabato, Gennaio 11, 2025
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SPAZIO APERTO SCUOLA ospita ancora un “pezzo” di un giovane alunno delle Scuole Medie. Dedichiamoci la giusta attenzione………

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Apriamo questa nuova pagina di Spazio Aperto Scuola con un nuovo articolo dei nostri studenti delle scuole cittadine. Anche in questo caso, l’interesse dei ragazzi si é soffermato su questa tragica realtà del Covid 19 e le riflessioni espresse dai nostri “giornalisti in erba” risentono delle preoccupazioni degli adulti, delle notizie diffuse dai telegiornali, dei comportamenti e degli atteggiamenti prudenti di tutti noi, della nuova chiusura degli Istituti scolastici imposta dalla Regione Campania,  che investe direttamente i giovani studenti delle Scuole del nostro territorio regionale. Provvedimento che ha colto di sorpresa un po’ tutti, suscitando sconcerto e incredulità tra gli allievi, il personale scolastico e le famiglie dei ragazzini delle elementari e delle medie. Ma anche i giovani allievi delle scuole superiori, cui la maggiore età e maturità, determina considerazioni non proprio lusinghiere su tali provvedimenti restrittivi, preoccupati (i più) di non riuscire adeguatamente a sviluppare, seguire e completare i programmi didattici con la necessaria attenzione e i tempi dovuti.

In attesa, dunque, di ospitare riflessioni anche su questa realtà, imposta dalla nuova chiusura delle scuole in Campania, concentriamoci su questo” lavoro” prodotto da Luigi, alunno di una Scuola Media cittadina:

Nicola  Zanfagna.

 

L A   MIA  SCUOLA   NEL    2020

La scuola quest’anno é molto strana: a ricreazione non ci possiamo alzare dai banchi mentre dobbiamo tenere la mascherina sul muso tutto il tempo durante il quale siamo in classe. Non abbiamo più il compagno di banco né possiamo parlarci data la distanza tra i banchi. Noi igienizziamo i bagni durante la ricreazione per cui prima di allora non possono usarli. Devo dire che, tutto sommato, il momento che della giornata scolastica preferisco é quello che precede lo squillo della campanella di ingresso, perché l’unico concesso durante il quale é possibile parlare e scherzare con i compagni.

Per finire devo dire che mentre mi é chiaro il motivo per cui bisogna tenere le finestre aperte, non capisco la ragione perché devono stare aperte anche quando piove con caduta della temperatura e conseguente sofferenza del freddo di tutta la classe.

 

L U I G I.

 

 

 

 

 

Grave lutto per le Istituzioni della Calabria: Morta Jole Santelli, Presidente della Regione.

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La Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, di 52 anni, é morta la notte scorsa nella sua abitazione di Cosenza per un improvviso malore.

La Santelli era ammalata da tempo di cancro ma lottava strenuamente contro questo male, anche impegnandosi, senza risparmiarsi, nella faticosa e complessa attività istituzionale ricoperta dallo scorso 15 febbraio 2020, quando era stata proclamata eletta Presidente della Regione Calabria.

Esponente di spicco di Forza Italia, la Santelli era stata Parlamentare azzurra sin dal 2001 e aveva ricoperto importanti cariche istituzionali quali, Sottosegretaria al Ministero della Giustizia nei Governi Berlusconi II° e III° e poi ancora Sottosegretaria al Lavoro e Politiche Sociali nel 2013. La Santelli, inoltre, era stata anche Vice Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, ruolo che ha conservato sino alle sue dimissioni da Parlamentare Nazionale, per aderire alla proposta dei vertici della coalizione di centro destra di candidatura alla Presidenza della Regione Calabria.

L’Onorevole Santelli era Laureata in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Parlamentare molto apprezzata e stimata da tutte le forze politiche per la Sua grazia e i suoi modi gentili. Ma anche e soprattutto per la sua intransigenza e per le sue innumerevoli capacità politiche e competenze professionali.

Alla notizia della Sua scomparsa, sono immediatamente pervenuti i messaggi di cordoglio dei maggiori leader politici nazionali: dal Premier Conte a Berlusconi; da Zingaretti a Salvini; da Maria Stella Gelmini a Federico Mollicone; da Mara Carfagna al Ministro della Salute Roberto Speranza che, nel suo messaggio ha ricordato ai familiari di aver lavorato con la Santelli sino al pomeriggio precedente alla Sua scomparsa, per mettere a punto le misure necessarie a fronteggiare la nuova ondata di contagi da Coronavirus sul territorio calabrese.

La Redazione di Campo Sud esprime alla famiglia Santelli il dolore più profondo per la scomparsa di Jole.

Il silenzio é sempre più assordante sui marittimi siciliani sequestrati dai “pirati” di Haftar!!

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L’otto di Ottobre, su queste colonne, ci siamo occupati dell’inquietante sequestro in mare dei nostri pescatori siciliani, cui si aggiungono altri marinai di diverse nazionalità imbarcati sui due pescherecci battenti bandiera Italiana, perpetrati dalle milizie libiche ed irregolari del Generale Khafira Aftar.

Siamo giunti al 14 di Ottobre e cioé 44 giorni dal piratesco sequestro dei libici , e dei nostri marittimi non parla o scrive più nessuno!

Non un rigo sulla stampa nazionale. Muti i grandi quotidiani milanesi, romani, torinesi.

Rimangono con il lumicino accesi a cercare di evitare che cali ancor più inesorabilmente l’attenzione su questa gravissima e proditoria vicenda di pirateria internazionale i pochi quotidiani locali e il nostro “Campo Sud Quotidiano”.

Ma va anche segnalato che i parlamentari di Fratelli d’Italia, intervenuti nel dibattito generale per l’approvazione in Parlamento dell’ultimo DPCM Anti-Covid, non hanno lesinato critiche feroci e severe all’indirizzo del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Affari Esteri, rei di aver agito sin ora con troppa morbidezza e di aver posto in essere azioni diplomatiche e politiche  risibili e inconcludenti nei confronti del Generale libico Haftar e dei suoi aguzzini irregolari.

Campo Sud continuerà a monitorare questa vergognosa vicenda di pirateria libica, informando costantemente i nostri lettori. Ma, soprattutto, insisterà nella sollecitazione di interventi risolutivi della Farnesina e di Palazzo Chigi, finché non si sarà arrivati alla liberazione dei nostri marittimi tutt’ora detenuti illegittimamente  in terra libica.

Gli effetti socio politici della pandemia : La società divisa !

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse05-03-2014 RomaPoliticaCamera dei Deputati - Legge elettoraleNella foto Un momento dei lavoriPhoto Roberto Monaldo / LaPresse05-03-2014 Rome (Italy)Chamber of Deputies - Electoral lawIn the photo A moment of the work

La pandemia in atto oltre a provocare disastrosi effetti sanitari, economici e psicologici, ha evidenziato in maniera chiara, netta ed inequivocabile, la spaccatura irriducibile della nostra società. Siamo sempre stati abituati a dividere la nostra società in due gruppi, due squadre, due categorie distinte o per appartenenza storico-politica, o geografica senza renderci conto che in realtà la divisione è ben diversa.

Destra e sinistra sono ormai categorie di pensiero vecchie, stanche, esauritesi da forse mezzo secolo, non perché abbiano esaurito la loro carica ideale, ma perché non più adatte agli uomini di oggi, superficiali, volubili, liquidi. Ancora peggio pensare che nel 2020 si possa parlare ancora di nordisti e sudisti, di separazioni e rotture, di colpe ed accuse lanciate da un estremo all’altro del paese per nascondere in realtà le proprie mancanze e le proprie inefficienze, tanto al sud quanto al nord. L’emergenza sociale che stiamo vivendo ha scardinato anche l’ultima divisione alla quale gli amanti della politica si erano ancorati. Anche le categorie di sovranisti e globalisti sono diventati un grande concetto ideologico appannaggio di pochi appassionati, lettori di Dugin, Fusaro, Novi  nel quale però non si sente inclusa la gente comune, la gente che per la prima volta dopo decenni  si è vista attaccata su tutti i fronti, soprattutto su quello che mai pensava di dover tornare a difendere, quello della libertà.
Allora l’uomo odierno, persi i punti di riferimento, i porti sicuri, i punti cardine intorno ai quali condurre la propria esistenza come può non sentirsi parte di una categoria più ampia? L’uomo ha bisogno di far parte di qualcosa, di sentirsi rappresentato da qualcuno, di condividere emotivamente e fattivamente i propri interessi ed i propri bisogni.

L’Italia reale, quella degli studenti, degli operai, dei commercianti, delle piccole e medie imprese non è affatto quella che capziosamente è rappresentata nei salotti TV, quella “dell’andrà tutto bene”, quella dei soloni che ci spiegano cosa fare e come farlo, salvo poi smentirsi e gettare ancor di più la popolazione in confusione.  Non è quella di Alba Parietti, Jovanotti, Fabio Fazio o tanti altri ricchi uomini e donne che raramente si confrontano con i problemi del mondo reale, come la cassa integrazione che non arriva, le periferie abbandonate, i problemi causati dall’immigrazione incontrollata.
L’Italia oggi vede da un lato i lavoratori garantiti, gli statali, i dipendenti pubblici, i “posti fissi”, molto spesso tifosi dello smart working, della didattica a distanza, del lockdown; per intenderci quelli a cui il ministro della salute Roberto Speranza in un malcelato rigurgito di comunismo in stile sovietico si rivolge per invitare a segnalare gli assembramenti all’interno del sacro inviolabile domicilio del vicino. Probabilmente a qualcuno piace ancora il clima da guerra civile dove le famiglie erano dilaniate internamente e fratelli e sorelle morivano su fronti opposti. Evidentemente ci vogliono così, l’un contro l’altro armati, in una guerra civile che però non ha nessuna epica, né vincitori, né un briciolo di dignità.
Dall’altra arte invece ci sono i lavoratori autonomi, le partite Iva, i liberi professionisti, gli stagionali e tante altre categorie che hanno visto giorno dopo giorno minati i propri interessi, i propri diritti, e spesso sono stati anche costretti a dover interrompere le proprie attività dopo anni di sacrifici. Stiamo parlando di coloro i quali reggono questo paese, i più martoriati dalle tasse, quelli che realmente ci pagheranno le pensioni, quelli che contribuiscono a finanziare le forze dell’ordine, la sanità pubblica, l’istruzione. La spina dorsale del nostro paese, la colonna portante della nostra società, uomini e donne orgoglio e vanto di questo paese che ci rendono famosi e invidiati nel mondo, basti pensare al settore agro-alimentare o della moda nei quali nonostante le indicibili difficoltà riusciamo, grazie all’ingegno e alla nostra storia, un grande fascino e quindi una grande capacità attrattiva. Questo mondo è fatto di migliaia di lavoratori che però si sono visti non solo abbandonati, ma anche tacciati di irresponsabilità, di egoismo, di voler continuare a lavorare a tutti i costi, come se questo governo ci potesse permettere di restare a casa e allo stesso tempo non morire di fame. Ma i colpevoli non sono loro.

I partiti politici escano dall’ambiguità e si interroghino seriamente sul chi vogliono rappresentare, in quali forme, e se è possibile, come sanare questa frammentazione, perché non tener conto che oggi questa è davvero l’unica spaccatura sulla quale riflettere, nostalgici di epiche contrapposizioni del passato, o se si continua a perseguire ciecamente il tifosismo politico, superficiale e volatile, la politica perderà il suo significato, il suo valore, la sua utilità, abdicando al suo insostituibile ruolo con tutto ciò che, in maniera disastrosa ed irreparabile, ne consegue.

Con il numero di oggi inauguriamo una nuova rubrica : “LA NOSTRA SATIRA”. Vignette, gag umoristiche, post ironici, immagini e video esilaranti riservate alla attualità politica e ai suoi attori più noti !!

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Il Quotidiano Campo Sud intende “alleggerire” le sue pagine di attualità politica e di approfondimento dei temi sviluppati ogni giorno dai propri redattori e collaboratori, inserendo una nuova rubrica del giornale dedicata alla SATIRA. Ogni giorno, compatibilmente con lo spazio a nostra disposizione, pubblicheremo vignette e gag umoristiche, video divertenti e comunque pungenti, come si addice ad una satira efficace, ironica ma mai offensiva o sgradevole. La rubrica é anche aperta al libero contributo dei lettori del Quotidiano, che potranno inviarci testo e immagini dei loro lavori, per vederle pubblicate su “Campo Sud”.

Iniziamo dunque con due “spigolature” che riguardano (la prima….) le contraddizioni del “nostro” Presidente-Sceriffo De Luca alle prese con la recrudescenza dei contagi da Covid 19 in Campania e con i suoi fumantini proclami (anch’essi  troppo spesso comici!!) che, tuttavia, non risolvono o rallentano in alcun modo l’impennata nuova della pandemia e, più ancora, le iniziative di ordine sanitario per il contrasto efficace e non solo urlato della terribile malattia virale in Campania.

La seconda spigolatura é “dedicata” ancora al Presidente Sceriffo, al quale però, abbiamo affiancato un altro personaggio “celebre” della politica locale……..scopriamolo insieme…..!!

La Redazione di Campo Sud.

NAPOLI 2020 : La maledizione dell’anno bisestile sui trasporti locali ??

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Mai una situazione tanto catastrofica aveva letteralmente trascinato il sistema dei trasporti cittadino e metropolitano così in basso negli ultimi 30 anni.

Dai crolli delle volte delle nuovissime ed artistiche stazioni  della linea 1 della metropolitana collinare di poco meno di un mese fa, ai ripetuti guasti con relativi ritardi biblici sulla medesima linea ferroviaria urbana, ai “salvataggi” dei passeggeri fatti evacuare dai convogli fuori uso, camminando a piedi e al buio sotto le gallerie della solita linea 1. E, come se non bastasse, il più recente crollo di parti degli intonaci dalla volta della Galleria della Vittoria che ha mandato in tilt l’intera circolazione automobilistica e, non soltanto, per intere giornate di autentica follia, prima che fosse decisa la salvifica riapertura di Via Caracciolo e Via Partenope, per far fronte ad una situazione che diventava di ora in ora sempre più ingovernabile e insopportabile. Situazione comunque risolta solo parzialmente perché il flusso di auto in direzione della Riviera di Chiaia, allo stato, gravita tutta nell’imbuto di Via Chiatamone, di fatto spostando ingorghi e  disagi da monte a valle.

Ma i disastri del nostro sistema di trasporto urbano non sembrano essere finiti qui. La qual cosa lascerebbe pensare ad una sorta di maledizione dell’anno bisestile in corso, se non fossimo più che sicuri e consapevoli che le cause vadano ricercate altrove, ma neanche troppo lontano dai luoghi degli insopportabili ingorghi giornalieri di Via Acton e della Galleria della Vittoria. E il nostro pensiero corre subito all’inquilino di Palazzo San Giacomo, che da quella Galleria é davvero distante un tiro di schioppo. Ma soprattutto, il “nostro” é universalmente riconosciuto come il Sindaco più strafottente e più disincantato rispetto ad accadimenti così gravi, ripetuti e intollerabili che mettono a nudo la realtà drammatica ed esasperante dei trasporti a Napoli.

Ma dicevamo che i disastri non si fermano qui. Ed infatti ritroviamo una situazione gravissima anche nell’Azienda Ctp (Compagnia di Trasporti Pubblici) di proprietà della Città Metropolitana e dunque anch’essa “governata” dal Sindaco di Napoli (si, sempre lui) nella sua  ulteriore qualità di Sindaco della Città Metropolitana (ex Provincia di Napoli). L’azienda, che cura il servizio di trasporto pubblico dalla città capoluogo verso tutti i Comuni della Provincia di Napoli con autolinee che impiegano vettori sostanzialmente vetusti e datati, ha accumulato una massa debitoria di oltre 65 milioni di Euro; non riceve, anche per questo motivo, da tempo i trasferimenti dovuti per contratto di servizio dalla stessa Città Metropolitana. La qual cosa impedisce di riparare il gran numero di autoveicoli danneggiati e fuori esercizio per guasti di varia natura e utilizza giornalmente soltanto una settantina di automezzi su oltre 200 vetture, sulla carta, in esercizio. Tanto con danni giornalieri e irreparabili sulla utenza vastissima che vanta l’Azienda e sulla economia dell’intera Provincia. Per concludere, i vertici della Ctp sono da qualche settimana dimissionari, presumibilmente per divergenze “insanabili” con il Sindaco Metropolitano, che pure aveva provveduto a nominare direttamente i manager attualmente in fuga. E anche questo elemento denota la lungimiranza e, soprattutto, la grande competenza del nostro (doppio) Sindaco nella scelta dei suoi collaboratori e dei tecnici individuati  per la gestione di Enti e Aziende pubbliche.

Altro capitolo dolente che chiude il cerchio delle tragedie trasportistiche nostrane é certamente quello delle funicolari. Con quella di Mergellina chiusa per carenza di personale e quella di Chiaia ove proprio il Sindaco ha recentemente ingaggiato una rovente polemica con i lavoratori e i sindacati per gli eccessivi e ripetuti periodi di malattia del personale viaggiante che ha determinato, più di una volta in pochi giorni, la chiusura al pubblico dell’impianto cittadino. Certamente la sindrome da contagio che colpisce un pò tutti, in questa drammatica realtà della recrudescenza della pandemia, può aver prodotto una situazione comunque censurabile di astensione di massa dal lavoro. Tuttavia c’é da dire che il personale delle diverse aziende di trasporto urbane della città, scontano un ritardo nella programmazione del reclutamento del personale, o per meglio dire una inesistente programmazione  delle procedure di  ricambio generazionale delle risorse umane a scapito della qualità e dell’efficienza del servizio pubblico. E anche questo elemento costituisce una precisa responsabilità del Sindaco di Napoli e della sua giunta di incompetenti e inetti perditempo. Una responsabilità che é sotto gli occhi di tutti. Come é sin troppo evidente il completo disinteresse dell’Amministrazione comunale in ordine ai ripetuti e gravissimi disservizi e i danni che si registrano ogni giorno sul patrimonio infrastrutturale della città in materia di trasporti pubblici. Con l’aggravante dei  tempi di ripristino e di risoluzione delle problematiche emerse, che sono semplicemente indegni per una città civile.

Non é dunque il caso di scivolare nella facile superstizione, attribuendo “responsabilità” alle presunte negatività dell’anno bisestile in corso, per giustificare il disastro dei trasporti nella nostra città. De Magistris e i componenti della sua giunta traballante riescono a essere, da soli, molto più dannosi e pericolosi di un anno bisestile terribile come questo 2020.

 

Contagi da Covid 19 : La Campania é prima. E De Luca lancia una nuova “Quota 100” !

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