sabato, Dicembre 28, 2024
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IL PONTE DEI SOSPIRI: L’ULTIMA OMBRA SULLA LIBERTA’.

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Venezia, con la sua straordinaria bellezza, è una delle città più affascinanti del mondo, un l
luogo dove l’arte s’intreccia con la storia in un abbraccio indissolubile. Attraverso i suoi
labirindici canali e i numerosi ponticelli che collegano le varie isolette della laguna.  La città della Serenissima racconta storie millenarie di commerci, culture e intrighi, ma oggi vogliamo concentrarci su uno dei suoi simboli più enigmatici: il Ponte dei Sospiri.
Costruito agli inizi del XVII secolo in pregiata pietra d’Istria e realizzato secondo il progetto
dell’architetto Antonio Contin, su commissione del doge Marino Grimani, il Ponte dei Sospiri si erge con eleganza e maestosità, incarnando lo stile barocco che caratterizza l’epoca.
Il suo stemma, abilmente scolpito, racconta del potere della repubblica veneta e dell’arte di un’epoca d’oro.

Questo ponte, che collega il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, è molto più di una mera
struttura architettonica; è il tragitto che i prigionieri percorrevano in direzione dei tribunali degli Inquisitori di Stato. Un momento cruciale e terribile nella loro vita. Il rievocato scambio di sguardi tra i carcerati e il mondo esterno diventa, in questo contesto, un atto profondamente simbolico.
Chi varcava quel ponte conosceva l’inevitabile destino che lo attendeva dall’altra parte e il nome di questo artefatto non è un caso: il “Ponte dei Sospiri”.
La leggenda narra che i prigionieri, attraversando il ponte, sospirassero nel contemplare l’ultimo sguardo alla libertà perduta.
Il nome stesso “Ponte dei Sospiri” è attestato fin dalla fine del Settecento, ma si dice che sia stato proprio il celebre poeta inglese Lord Byron ad inventarlo. Durante il suo soggiorno a Venezia fu colpito dalla tristezza e dalla bellezza di questo luogo. Byron, in fuga dai debiti e dagli scandali della sua vita, trovò in questa città un rifugio e, attraverso la sua penna, contribuì a garantire al ponte un posto di rilievo nella letteratura e nella cultura occidentale.

Il Ponte dei Sospiri non è solo un simbolo di sofferenza e disperazione, ma anche un
monumento alla storia di Venezia, una città che ha affrontato sfide e trionfi nel corso dei secoli.
Esso ci invita a riflettere sull’importanza della libertà, sul valore della memoria e sul potere delle emozioni che accomunano gli esseri umani, indipendentemente dall’epoca e dal contesto vissuto.

LE INNUMEREVOLI BELLEZZE DI FIRENZE: UN RICHIAMO ALLA TUTELA E CONSERVAZIONE DELLA TOMBA DI COLLODI.

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Firenze, culla del Rinascimento, è una città in cui l’arte e la cultura si intrecciano in
un’affascinante sinfonia di bellezza e storia. Tra i suoi numerosi tesori, spicca il Cimitero
delle Porte Sante, un luogo monumentale che non solo custodisce le memorie di illustri
personalità, ma rappresenta anche un esempio straordinario dell’architettura funeraria
fiorentina. Tra le tombe di questo suggestivo cimitero, una, in particolare, cattura l’attenzione:
quella di Carlo Lorenzini, conosciuto con il nome di Collodi, il celebre autore di “Pinocchio”.
Il Cimitero delle Porte Sante, progettato dall’architetto Niccolò Matas e inaugurato nel 1848
si snoda attorno al bastione fortificato della basilica di San Miniato al Monte. La sua
disposizione incantevole offre ai visitatori una vista panoramica sulla città e un percorso
attraverso la memoria storica e culturale di Firenze. La magnificenza di questo luogo è
arricchita da cappelle gentilizie e monumenti dedicati a figure notabili, creando una
atmosfera di silenziosa riverenza e contemplazione.
Recentemente, la cappella di Carlo Lorenzini ha attirato un’attenzione particolare, poiché i
suoi pronipoti hanno scoperto alcuni segni di degrado. Questi cambiamenti, correlati a
lavori di rifacimento di un camminamento, hanno generato preoccupazioni per l’integrità del
luogo di sepoltura. I familiari hanno segnalato il deterioramento di elementi architettonici interni ed esterni.

Gianluca Lorenzini, uno dei pronipoti di Collodi, ha dichiarato il suo desiderio di
sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità locali sull’importanza della cappella e sul
valore che essa rappresenta non solo per la famiglia, ma per l’intera cultura italiana.
“Il danno è uno scempio macabro ed enorme – spiega Gianluca Lorenzini, il discendente di
Collodi
Con l’avvicinarsi del bicentenario della nascita dell’artista nel 2026, emerge la necessità di
preservare e curare questo luogo, simboleggiando un gesto di rispetto verso la memoria di
uno degli autori più amati della letteratura per l’infanzia.
Il Cimitero delle Porte Sante, con la sua architettura raffinata e i suoi monumenti eleganti,
non è solo un luogo di sepoltura, ma un monumento vivente che racconta la storia di
Firenze e della sua influenza sulla cultura mondiale. La memoria di Collodi, così come quella
di tanti altri uomini e donne illustri, merita di essere tutelata e valorizzata affinché le
generazioni future possano sempre riconoscere e apprezzare il legame tra il passato e il presente.
In questo contesto, è fondamentale che si aprano canali di dialogo e collaborazione tra i
familiari dei defunti, le autorità locali e gli appassionati di cultura, affinché si possano
intraprendere le azioni necessarie per garantire la sicurezza e la bellezza di questo luogo. È
un appello a mantenere viva la dignità del Cimitero delle Porte Sante, un vero e proprio
scrigno di arte e storia, che continua ad affascinare tutti coloro che si avventurano nei suoi
sentieri sereni.
Firenze, con il suo patrimonio artistico e culturale senza tempo, ci invita a
riconoscere l’importanza della conservazione. Ogni cappella, ogni monumento raccontano
una storia che merita di essere raccontata e preservata, per onorare le vite che hanno
contribuito a fare dell’Italia un faro di cultura e arte nel mondo.

L’AGENZIA DI STAMPA ITALIA LANCIA UN NUOVO FORMAT DAL TITOLO “INCONTRI”.

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“Incontri”, il nuovo format di Agenzia Stampa Italia alla ricerca dei volti che hanno fatto e fanno la storia d’Italia 

NAPOLI – Parte una nuova serie targata Agenzia Stampa Italia dal titolo ammiccante: INCONTRI. Il punto è la ricerca dei tanti volti che hanno fatto e fanno la storia d’Italia. Il nuovo format condotto dal giornalista Rosario Lavorgna, permetterà di incontrare personalità del mondo della politica, dell’economia, delle Imprese e del libero pensiero, per utilizzare un concetto molto British. Location delle puntate la città di Napoli ed i suoi angoli più belli e significativi.

“Non è soltanto la promozione di una città che porto nel cuore – ha sottolineato il direttore di Agenzia Stampa Italia Ettore Bertolini – ma è l’ambizione giornalistica di fare emergere un vissuto dietro alle tante storie che vi racconteremo di volta in volta”.

“La partenza è da Napoli, ma la rubrica creata e curata dal nostro Rosario Lavorgna, toccherà varie parti del Paese alla ricerca di storie che valga la pena di raccontare”, ha poi concluso Bertolini.

ASSEGNATO IL PREMIO NOBEL PER LA PACE. Finalmente scelta una associazione formata dai sopravvissuti delle esplosioni nucleari di Hiroschima e Nagasaki.

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Dopo anni nei quali il premio Nobel per la Pace veniva conferito secondo
strane, per non dire altro, considerazioni geopolitiche, finalmente l’Accademia
Norvegese ha scelto una organizzazione che lotta veramente per il conseguimento
della pace.
Si tratta della organizzazione giapponese NIHON HIDANKYO , costituita dai
sopravvissuti alle infami catastrofi nucleari di Hiroshima e Nagasaki
Sono uomini e donne che hanno vissuto sulla propria pelle l’infamia delle bombe ma
invece di restare a lamentarsi ed a piangere su se stessi, si stanno da sempre attivamente
impegnando per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari.
Nel conferire il premio, l’Accademia Norvegese ha messo amaramente in evidenza
come le potenze nucleari stiano modernizzando e potenziando i loro arsenali
mentre altri nuovi paesi si stiano avviando sulla stessa strada.
Le stesse minacce di usare questi ordigni devono far riflettere le persone di buona
volontà di ogni continente, di ogni credo politico e religioso.
Una guerra con armi nucleari significherebbe la fine del mondo civile.
Riteniamo opportuno citare un brano della motivazione del premio: ”Il Comitato
norvegese desidera onorare tutti i sopravvissuti che, nonostante la sofferenza ed i
ricordi dolorosi, hanno scelto di usare la loro costosa esperienza per coltivare
speranza ed impegno per la pace”
Grazie quindi a questa gloriosa organizzazione ma grazie anche ai membri
dell’Accademia Norvegese che finalmente hanno avuto il coraggio di non cedere alle
pressioni di stati e di personaggi e di conferire il premio al di fuori di ogni schema.
Tutti ricorderanno il ridicolo conferimento ad Obama, appena insediato alla Casa
Bianca ed in procinto di lanciare il proprio paese in guerra e tutti ricordano come
perfino Zelensky abbia sperato di vedersi conferire il premio.
Grazie, fratelli giapponesi.
Grazie e speriamo che il vostro impegno non sia vano.

TU NUN SI CCHIU’ PULECENELLA !! Riflessioni a margine della nuova installazione artistica in Piazza Municipio.

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Voglio spezzare una lancia in favore dell’installazione in Piazza Municipio, quella falliforme e preservata da telo trasparente che tanto ha fatto discutere. Quella del Pesce che ha preso il posto del Pistoletto. Quel coso glande glande che ha preso il posto del culo de La Venere degli stracci e che ha attirato l’attenzione dei tanti allogeni e stranieri al punto che nessuno ha visto il cuore trafitto… come quello di tutti, napoletani e no, quando hanno visto l’installazione. Opera d’arte. Strano, ma vero, quel tubolare cilindrico con tanto di cappello in punta, ricoperto da un telo di plastica trasparente che nasconde il corpo venoso e sanguicitante nei colori altro non è che Pulcinella. L’arte va capita! E allora qui tocca immaginare. Magari quel Pulecenella non più come una volta, ma oramai triste, sfiduciato, che non fa più ridere con la sua maschera nei vicoli di Napoli. Peccato che Suonno d’ajere è di quasi mezzo secolo fa sennò Pino Daniele avrebbe potuto essere ispirato da “Tu sì na cosa grande”. Pulecenella che non è cchiù Pulecenella. Immaginate quando scendete al molo Beverello, dopo aver goduto della vista meravigliosa del Golfo che è il più bello del mondo, navigato da Ulisse ed Enea fino all’American Cup, protetti da quel Vesuvio che funse da protezione naturale ai tempi degli antichi Greci tanto che non fu necessario costruire barriere e protezioni. Megaride, l’Uovo, Partenope. La Galleria Umberto, Chiaia, Spaccanapoli col suo Cristo Velato e la vita in quell’antica, atavica struttura metropolitana di cardi e decumani così moderna e inalterata che si respira l’essenza del Natale pure se stai in canottiera. L’aria salubre di Caracciolo, terapeutica in Napoli Milionaria! e il meraviglioso primato del Real Teatro San Carlo. E questo solo per rimanere nel raggio della Piazza Municipio, quella che ospita il Maschio Angioino. Guardi e ti chiedi: “Ma che ha fatto di male Napoli per meritare ‘sta gente?”. Perché deturpare quel meraviglioso scenario già offeso da colate di cemento dalla follia incontrollata che ha asfaltato le stupende aiuole che ormai non si ricordano più? Se da profani non si vuole discutere sul valore dell’opera, ci si potrebbe minimamente interrogare sulla collocazione della stessa. Almeno questo. La rassegna “Napoli contemporanea” sta collezionando certe figure del c… o, ops… di Pulcinella, volendo essere più ‘contemporanei’.
Pulcinella del Pesce, però, ha anche aspetti positivi: è riuscita a compattare i napoletani tutti e non solo e ha tirato fuori quella comicità che a Napoli è nata e nessuno è mai riuscito a eguagliare. Immaginatevi la stessa installazione a Milano o Bologna a Catanzaro: ci sarebbero state solo polemiche, lamentele, forse lo scandalo, ma nulla di più. Napoli, invece, sta “cuffiando” tutti, artisti, curatori, installatori; ha sfoderato l’arma dell’ironia che è la ricetta per sopravvivere a tanta gente che la vuole male, che tenta di ammazzarla ogni volta e puntualmente, ‘o napoletano se fa sicco, ma nun more! Dopo questa, speriamo che Napoli cessi davvero di essere solo Pulecenella, la pizza, anzi, la capitale dello street food come l’ha eletta, con un certo orgoglio, l’intellettuRAI De Giovanni, e ogni altro luogo comune che, a torto o a ragione, è tristemente limitante. Tanto limitante. Ora che anche “pezzotto” è entrato di diritto nella Treccani come neologismo, vuoi vedere che ‘o pacco non l’ha fatto nemmeno il sindaco ed ex rettore Manfredi alter ego di De Luca, – che ha dichiarato di aver pensato anche lui ciò che hanno pensato tutti del Pulcinella – per indicare il loro impegno politico nei confronti della città e del suo popolo. Anche perché, vedendo lo stato attuale di Neapolis, Napoli è forse veramente ‘no Suonno d’ajere!

RIFLESSIONI SULLA GUERRA IN MEDIO ORIENTE

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RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO LE RIFLESSIONI DEL GENERALE AJMONE GENZARDI, NOSTRO LETTORE ED UFFICIALE DI CAVALLERIA DELL’ESERCITO ITALIANO, EX COMANDANTE DELLA SCUOLA MILITARE NUNZIATELLA DI NAPOLI, IN ORDINE ALLA GUERRA IN CORSO IN MEDIO ORIENTE, AD UN ANNO DAL TERRIBILE ATTACCO PALESTINESE AL POPOLO INERME DELLE COLONIE ISRAELIANE.

LA REDAZIONE DI CAMPO SUD.

 

Israele sta combattendo una guerra per la propria sopravvivenza contro
gruppi terroristici islamici che lo attaccano e che si prefiggono l’obiettivo di
uccidere il maggior numero di ebrei al fine di costringere i rimanenti a lasciare
i territori dove insiste lo Stato di Israele e quindi abbandonare la regione
mediorientale.
Dopo le precedenti dure sconfitte subite nel secolo scorso, nessuno Stato
arabo confinante combatte apertamente Israele, tuttavia accolgono nei loro
territori bande armate che, spinte da motivi pseudo religiosi, senza indossare
uniformi ne rispettare alcuna regola, si nascondono tra le compiacenti
popolazioni locali che usano come scudi umani.  Periodicamente e sovente lanciano
droni e razzi e compiono attentati terroristici ai danni del popolo di Israele.
Hamas è il gruppo terroristico che opera dalla Palestina e che si nasconde tra
la popolazione della striscia di Gaza, in tunnel scavati sotto ospedali, scuole e
civili abitazioni.
Tale popolazione protegge i terroristi di Hamas poiché ha interesse che gli
Israeliani vadano via per appropriarsi di un territorio una volta arido e
improduttivo ed oggi fertile e florido.
L’attuale guerra è iniziata il 7 Ottobre del 2023 quando alcune centinaia di
terroristi di Hamas penetrarono in territorio Israeliano e presero in ostaggio
civili inermi, dopo aver sgozzato e violentato donne e bambini.
Purtroppo Israele si trovò nella spiacevole condizione di dover reagire
colpendo i civili Palestinesi che occupavano le strutture sovrastanti i tunnel
per arrivare ad eliminare i terroristi, con la conseguenza mediatica di attirare
su di se l’avversione dell’opinione pubblica mondiale e di passare da
aggredito ad aggressore.
Inoltre Israele per combattere questa strana guerra, non riuscendo a
catturare e processare i capi delle bande terroristiche, è indotta ad abbatterli
per lasciare senza guida gli esecutori degli atti terroristi.
A seguito delle ostilità avviate da Hamas anche altri gruppi terroristici hanno
dato inizio ad analoghe attività verso Israele.
Hezbollà che opera dal confinante Libano, abitato in larga maggioranza da
islamici di fede sciita, e gli Huthi che dal lontano Yemen, anch’esso abitato in
maggioranza da sciiti, lanciano Droni e ostacolano il passaggio delle navi
commerciali nel mar Rosso per danneggiare l’economia di Israele e
dell’occidente che lo appoggia.
Queste le braccia che aggrediscono Israele, ma la mente rimane collocata in Iran che, pur
dichiarandosi non in guerra con Israele, incita, alimenta e rifornisce di armi e di
mezzi tali gruppi terroristici, ne accoglie e protegge i leader e ne vendica la
morte con lanci di missili.
Ma non tutti gli islamici sono contro la presenza di Israele in Palestina.
Il mondo arabo di fede islamica è per l’85 % sunnita e per il 15 % sciita,
entrambi pur credendo in Allah e nel suo profeta Maometto sono da sempre in contrasto tra loro per motivi dottrinali e per una diversa visione delle regole di civile convivenza.
Il paese leader degli islamici sunniti è l’Arabia Saudita mentre l’Iran con il 90
% di sciiti è il principale paese di fede sciita.
Gli sciiti, con in testa l’Iran, sono i principali avversari della presenza
Israeliana in Palestina, odiano a morte gli Ebrei e propendono per forme di
governo dittatoriali, mentre i sunniti, sono propensi a forme di governo
democratico ed aperti ad una pacifica convivenza con Israele.
Due giorni fa l’Iran ha lanciato 180 missili balistici su Israele per vendicare le
morti di Haniyeh, capo del gruppo terroristico di Hamas che opera nella
striscia di Gaza, e Nasrallah, capo dei terroristi di Hezbollah che operano in
Libano.
Poiché l’Iran non confina con Israele i missili lanciati per raggiungere Israele
devono necessariamente sorvolare lo spazio aereo di nazioni a prevalenza
sciita come l’Iraq e la Siria, ma anche di nazioni a prevalenza Sunnita come
l’Arabia Saudita e la Giordania.
Da organi di stampa si è saputo che sia l’Arabia Saudita sia la Giordania
hanno collaborato con le forze armate degli USA e degli UK permettendo di
abbattere nel loro spazio aereo una parte dei missili iraniani in transito verso
Israele, per ridurre il numero degli ordigni in arrivo a destinazione al fine di
non superare le capacità massime di individuazione ed abbattimento dei
sistemi antimissile Israeliani.
Tale lancio ha ufficializzato, di fatto, la guerra tra l’Iran e Israele e certamente
l’aggressore non è Israele che per ben due volte si è dovuto proteggere da
una pioggia di missili Iraniani.
In previsione che il prossimo attacco missilistico ad Israele possa essere
coordinato dall’Iran con Hezbollah, Hamas e Huthi con lanci contemporanei di
un maggior numero di missili balistici, razzi e droni, che renderebbe quasi
impossibile ai sistemi antimissile Israeliani intercettarli ed abbatterli tutti, il
premier Netanyahu si trova nella necessità di prendere l’iniziativa e di dover
rispondere con immediatezza e con una visione proiettata al futuro.
I siti nucleari Iraniani sono gli obiettivi più importanti poiché la loro distruzione
allontanerebbe il pericolo che l’Iran, continuando nel processo
dell’arricchimento dell’uranio, arrivi a costruire ordigni nucleari che oggi non
possiede.
Obiettivi difficili da distruggere con bombe da aereo poiché i siti nucleari
Iraniani sono in bunker a grandi profondità nel sottosuolo, ma gli Israeliani
posseggono una eccellente intelligence e capacità cibernetiche tali da riuscire
ad individuare gli accessi e i punti deboli di tali siti.
Staremo a vedere, in attesa di buone notizie sul fronte diplomatico di mezzo mondo, in ordine alla possibilità di porre fine a questo pericolosissimo conflitto alle porte dei nostri confini.

ARRESTI A GO-GO’: ALTRA LUCE SUL “SISTEMA SALERNO” !

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Così è, a quanto pare. Vincenzo De Luca continua a prendere schiaffi a destra e a manca. Più che altro a manco perché (d)a destra la sola cosa che sembra mancare sono proprio due sonore sberle, come quelle che gli hanno rifilato i giudici. Altri due colpi su due fronti: Salerno e Caserta, ovvero laddove per lo Sceriffo finisce la Campania e che ora non può fare altro che deporre il lanciafiamme e incassare.
Cambia poco, oramai il “sistema” è ben messo a terra, anche se in quanto a collaudo lascia un tantino a desiderare. Sempre le stesse cose, però, ma nell'”ottica della continuità”: politica clientelare, favoritismi, imbrogli, inciuci e mazzette.
Sul fronte casertano è toccato al consigliere regionale di Mondragone (CE) Giovanni Zannini – iscritto al gruppo De Luca presidente -, reo di aver ricevuto in “dono” motorini per i figli in cambio di alcune sponsorizzazioni, indicate a mezzo “pizzino”, da impegnare all’ASL e di aver costretto alle dimissioni il dirigente Asl, ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere ed ex segretario provinciale del Pd di Caserta, Enzo Iodice,  che non avrebbe accettato le due “indicazioni”. Una “risoluzione burocratica” con la Regione per due imprenditori del settore caseario casertano gli è valsa, invece, una indimenticabile gita su uno yacht di lusso. Staremo a vedere!
L’arresto “eccellente”, però, si registra ai danni del fedelissimo Franco Alfieri, Presidente della Provincia di Salerno e Sindaco del Comune di Capaccio-Paestum (SA). Noto ai più come il “Re delle fritture di pesce” con cui proprio il Governatore lo aveva battezzato – “Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come ca**o vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso” queste le testuali parole di Vincenzo. Era il 2016 e i voti (i Sì) erano relativi al referendum promosso da Matteo Renzi . Il buon Alfieri, dicevamo,  s’è guadagnato la misura cautelare per una procedura truccata in merito all'”intervento di adeguamento, ampliamento e efficientamento energetico dell’impianto di pubblica illuminazione comunale” e per quella “relativa ai lavori di adeguamento e riqualificazione energetica della pubblica illuminazione stradale del Comune, con corpi illuminanti a LED e sistemi automatici di regolazione, telecontrollo e tele gestione del flusso luminoso” da aggiudicare alla Dervit. Alfieri e De Rosa, quest’ultimo rappresentante legale della Dervit, tramite loro due “delegati” (tali Campanile e D’Auria) avrebbero concordato ben prima dell’indizione della gara d’appalto le strade da re-illuminare, i costi, i tempi e ogni altro dettaglio, certi che l’appalto sarebbe stato assegnato alla Dervit. Non mancano i “padrini” nell’affare (tale Carmine Greco) che per una regalia di 70mila euro – poi non corrisposta – e su mandato del Re delle fritture, avrebbe conferito l’incarico ad un professionista esterno affinché firmasse gli atti redatti dalla Dervit.
Insomma, tra mozzarelle, fritture e abbuffate varie, una bella insalata sui cui toccherà fare luce.
Silenzio – che è pericoloso quando si mangia – dal “Capo” di Palazzo Santa Lucia. Non proferisce, o meglio, preferisce esprimer parola. Nulla. Eppure sembra già sentirlo quel livore sciorinato con supponenza sinistra dagli spazi regionali okkupati ogni venerdì: “Abbiamo piena fiducia nella Magistratura (e chi meglio di loro?), siamo estranei a tutto, chiariremo ogni cosa” e poi le solite minacce di uno che non ha mai fatto ridere nemmeno quando ci riusciva, ma per la sua ridicolaggine, quella si. Un atteggiamento che si è radicato come un cancro nelle istituzioni campane e che è ormai difficile da estirpare. Persino da curare, immagine-specchio e fama della “sua” sanità “specialmente commissariata” e vergognosamente gestita.
Un bel da fare (o d’affare?) per gli ermellini chiamati a giudicare, a fare luce (e a salvare il salvabile).
Forse sarebbe davvero più conveniente il silenzio da parte di De Luca senior. Più decoroso. Forse, la prima prova di saggezza. Siamo fiduciosi e garantisti fino a prova contraria, ma non proprio fino a questo punto. Ormai li conosciamo. Si sono fatti conoscere. Confidiamo nel silenzio. Anche perché è tutto tristemente chiaro. Gli antichi insegnano: excusatio non petita, “inculatio” manifesta.

NELLA NAPOLI DELLA RINASCITA TURISTICA SI MUORE ANCORA DI INCIDENTI STRADALI IN PIENO CENTRO.

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Una recente statistica indica che nelle strade napoletane si verificano
incidenti mortali alla media di uno ogni tre giorni.
E’ una triste realtà che colpisce chiunque, dalla mamma che ha appena
accompagnato il figlio a scuola al cittadino che attraversa sulle strisce e
viene falciato a morte.
Ma al di là delle solite manifestazioni di cordoglio nulla viene fatto per
ridurre questo tremendo contributo di sangue.
Eppure qualcosa si potrebbe fare se avessimo una amministrazione
comunale efficiente.
Incominciamo dai vigili urbani.
Il corpo degli agenti municipali è non solo sottodimensionato ma ha
anche una età media elevatissima.
Quanti sono in servizio per le strade? Quanti invece sono imboscati in
comodi uffici o al servizio di qualche assessore?
Vogliamo poi parlare delle strade? Non c’è strada che non sia piena di
buche, con conseguente pericolo per le auto di fare incidenti nel tentativo
di evitarle. E poi? Quando compare una nuova buca avete mai visto fare
qualcosa per eliminarla? Al massimo vengono messe delle strisce per
indicarla.
In molte città c’è un servizio di telecamere che permette di monitorare
non solo l’andamento del traffico ma anche il comportamento degli
automobilisti indisciplinati. Ed a Napoli? Quante ce ne sono? E se ci sono,
quante sono funzionanti?
Un altro elemento che in molte città riesce a limitare la velocità è
rappresentato da particolari dossi. Se ne avete visto qualcuno a Napoli,
segnalatecelo: noi non li abbiamo mai visti.
Ma forse alla base di tutto c’è una amministrazione inesistente, con un sindaco che non vive neppure in città e non solo non ne conosce i problemi ma neppure ne viene informato da chi dovrebbe supportarlo nella sua azione.

E’ davvero una situazione insostenibile, dalla quale bisogna uscirne e in fretta. Nella Napoli del nuovo risveglio turistico, dei flussi turistici sempre in aumento, del riconoscimento internazionale della bellezza e dell’ospitalità fuori del comune non si può morire attraversando una strada. Sindaco ed Assessori si diano una mossa. La vivibilità di una città turistica si “legge” anche da questi episodi incresciosi e drammatici. Fate presto, per carità!!

L’ULTIMO COLPO ALLA CRIMINALITA’ DI CAIVANO: IL PARCO VERDE BONIFICATO DA SPACCIATORI E FIANCHEGGIATORI!

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Adesso può dirsi conclusa la prima fase di interventi per il risanamento e la “bonifica” del grande Comune a nord di Napoli. Arrestati oltre 50 malavitosi, tra spacciatori di sostanze stupefacenti, fiancheggiatori, sentinelle e corrieri della droga che vivevano abbarbicati nelle viscere del Parco Verde e di la organizzavano la loro attività di morte e di degrado umano e sociale, oltre che di violenza brutale per chi non si adeguava a quello standard di vita-non vita all’interno del complesso di case popolari.

Ma le forze dell’Ordine, dallo scorso anno, entrati nel Parco Verde per la “via centrale” della legalità, con tutte le armi dello Stato dispiegate per sanificare il bubbone, con le iniziative virtuose, positive e “rivoluzionarie” poste in essere dal Governo Meloni, giorno dopo giorno per un intero anno hanno studiato i movimenti dei residenti, (legittimi assegnatari o occupanti abusivi), hanno verificato e spiato le loro attività, i loro rapporti, le frequentazioni di ciascun nucleo familiare, coadiuvati da intercettazioni telefoniche mirate e pertinenti e poi…..dopo indagini lunghe ed accurate, hanno fatto scattare il blitz contro questa cupola mafiosa ed omertosa che ancora avvelenava la vita dei residenti onesti del Parco Verde.

In tal modo decapitando in una sola notte un sistema mafioso che vigeva e ammorbava da oltre vent’anni quella povera gente.

Da oggi sarà possibile vivere una nuova vita al Parco Verde. L’azione dello Stato si é completata favorevolmente e brillantemente. Ma non é affatto conclusa. Rimarranno a Caivano e nel Parco Verde quegli avamposti dello Stato che non molleranno di un metro. Grazie alla presenza della Polizia di Stato all’interno del Parco e delle sue strutture sociali, sportive e culturali appena ristrutturate e rese fruibili e godibili per tutta la popolazione della cittadina, a partire dalla piscina olimpionica e passando per il centro sociale e ricreativo con relativa biblioteca comunale con sala lettura e audiovisivi.

Risanando e riqualificando anche un un parco pubblico di oltre 5 ettari, bonificato e rimboschito completamente, ove é già possibile da alcuni mesi dedicarsi ad oltre 44 discipline sportive affidate, come dicevamo, agli allenatori federali della Polizia di Stato.  Opere realizzate dal Governo Italiano in un solo anno, anzi meno, con investimenti pubblici per oltre 52 milioni di Euro necessari alla riqualificazione della Scuola pubblica ivi presente, alla dotazione definitiva di un numero di insegnanti e personale non docente adeguato e preparato per effettuare già da questo anno scolastico appena iniziato, il tempo pieno con relativa refezione per gli alunni. Assistenti sociali e operatori culturali oltre ai necessari finanziamenti per il Comune di Caivano commissariato per infiltrazioni mafiose e corruzione. Ed ancora, fondi, attrezzature e locali per l’assistenza e la valorizzazione sociale e professionale di giovani con disabilità di questo non più martoriato territorio; finanziamenti messi a disposizione ad hoc dal Ministro dello Sviluppo Economico, On. Adolfo Urso, (almeno 15 milioni) per sostenere gli investimenti nell’area ASI di Caivano, incrementando l’occupazione e favorendo le attività produttive in loco, anche grazie agli incentivi appena liberati dalla Legge per le cosiddette ZES ( Zone Economiche Speciali) estese dal Governo, recentemente, a tutto il territorio del Mezzogiorno d’Italia.

E poi, non ultima, l’iniziativa di collocare proprio a Caivano, in un complesso edilizio  confiscato alla malavita locale, un Campus Universitario di 4000 metri quadri, ove ospitare la facoltà di Scienze Motorie, di Scienze Infermieristiche e di Agraria, per la particolare vocazione anche agricola del territorio. Una iniziativa che, oltre alla valenza didattica e all’importanza di rivitalizzare ed animare Caivano con  migliaia di studenti universitari provenienti da ogni località della Campania e non soltanto, rimarca senza ombra di dubbio la volontà di rinascita della cittadina a nord di Napoli e l’impegno dello Stato, finalmente vicino alle popolazioni più bisognose in termini socio economici e di legalità sin ora negata.

Un plauso ed un ringraziamento doveroso va certamente indirizzato al Procuratore della Repubblica di Napoli, dott. Nicola Gratteri per l’azione determinata e determinante nella conduzione delle indagini e nella collaborazione efficace con le forze dell’Ordine, gli Enti Locali e la Prefettura di Napoli in questa indispensabile e risolutiva “missione” di legalità all’ombra del Vesuvio. Una missione che restituisce dignità e sicurezza alla popolazione, oltre che speranza nel futuro e l’indispensabile fiducia nello Stato e nelle Istituzioni tutte.

CAMPO SUD diventa anche una WEB-TV.

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CAMPO SUD, dopo oltre dieci anni di costante presenza come testata giornalistica online, si trasforma e diventa anche una WEB-TV.
Proveremo a raggiungere sempre più persone ed a rendere i nostri contenuti sempre più interessanti e completi.
Uno spazio di informazione e di approfondimento che vuole rappresentare una realtà politica territoriale che sappia coniugare valori SOCIALI e MERIDIONALI.

Ti aspettiamo on line da sabato 5 Ottobre.