venerdì, Gennaio 10, 2025
Home Blog Page 15

PREMIO INTERNAZIONALE BRONZI DI RIACE XXIII EDIZIONE A PALAZZO FERRA-FINI DI VENEZIA:

0

Premio Internazionale Bronzi di Riace 2024, domani nel palazzo Ferra-Fini a Venezia la cerimonia conclusiva. Tra i premiati anche l’economista Gianni Lepre

La Manifestazione del Premio Bronzi di Riace, giunta oggi alla sua XXIII Edizione, nasce da un’idea di Giuseppe Tripodi, Presidente dell’associazione   turistica “Proloco   Città   di   Reggio Calabria” ed   e’ patrocinata   dalla   Camera   di Commercio di Reggio Calabria, dalla Presidenza del Consiglio   Regionale   della   Calabria, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Veneto e dalla Citta’ Metropolitana del Comune di Reggio Calabria.

L’ idea   di creare questo Premio fu ispirata da una ricorrenza: l’anniversario   del   ritrovamento   dei Bronzi di Riace, le due    colossali statue rinvenute nel mare ionio, a circa 300 metri dalle coste calabre, che giacevano inabissate nei fondali del mare antistante Riace. Correva   l’anno   1972   quando   Stefano Mariottini, chimico   romano   con   l’hobby   delle immersioni, compì la scoperta del secolo: due opere di incommensurabile valore artistico, datate tra il 460 e il 450 A.C, due imponenti corpi maschili, plasmati nel   bronzo   ed   anatomicamente   perfetti, due personaggi tra l’umano e il divino, tra’ realtà e mito. L’intento del Presidente Tripodi, di quello onorario, Giuseppe Viceconte e   di   tutto   lo     staff ,  è   sempre stato quello di voler valorizzare  l’amata Calabria,   promuovendo   le   sue   innumerevoli   risorse artistico   –   archeologiche,    e allo stesso tempo, dalle parole di  Tripodi: ” offrire un riconoscimento a quelle figure che, come fieri guerrieri, hanno contribuito a portare sempre più in alto il rispetto e la stima per l’Italia non solo nel nostro Paese, ma nel mondo intero.

La Cerimonia della XXIII Edizione si svolgerà, quest’anno, il prossimo 3 maggio a Venezia, città dalla straordinaria bellezza e dal fascino ipnotico senza tempo, all’interno della maestosa “Sala Canova” del Palazzo Ferra-Fini sede del Consiglio Regionale Veneto, sita nel cuore della Serenissima a Piazza San Marco e avrà come Testimonial dell’Evento la dott.ssa Paola La Salvia, Ufficiale della Guardia di Finanza: “una guerriera dei tempi moderni”, valoroso esempio di professionalità e leadership. Tra i premiati di quest’anno vi sono figure di grande importanza.

ELENCO PREMIATI PREMIO INTERNAZIONALE BRONZI DI RIACE XXIII EDIZIONE 2024

Giovanni Battista Ballarino Gioielliere di più case reali, gemmologo

Carlo Cadorna Colonnello di cavalleria,

Silvia Casarin Rizzolo Direttrice d’Orchestra

Giorgio Celiberti Artista pittore

Manlio Del Giudice Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese Università Digitale Pegaso

Alessandro Giuliani Luogotenente Guardia di Finanza

Nohad Haj Salih Imprenditore

La Fabbrica della pasta di Gragnano “Famiglia Moccia”

Giovanni Lepre giornalista

Marco Li Calzi Prof. Universitario

Don Massimo Manservigi Prete regista

Paolo Micalizzi Giornalista Critico e storico del cinema

Pastificio Rana Cav. Giovanni Rana

Eugenio Perazza Fondatore Magis

Carlo Piterà Pittore

Fernando Piterà di Clima Medico Chirurgo

Giuseppe Rizzani Conte Cav.Gr. Cr.

Gianpaolo Romanato Docente Universitario

Paolo Rota Gelpi Generale di Brigata dei Carabinieri

Guido Saracco Prof. Universitario

Stefano Signoretti Capo della Squadra Mobile della Questura di Roma

Alessandra Simone Questore

Santo Strati Giornalista Premio alla carriera

Giuliano Terzi Imprenditore

Robert Triozzi Presidente Fire Rescue Development Program

Azienda Vita di Vetro

Tutta l’ipoCRISIa del concertone DEL PRIMO MAGGIO. (E che ipocrisia sia!)

0

Il concerto del Primo maggio ci ha “smantellato” gli zebedei !!
” E Diciamocelo”, come duceva ‘gnazio che di La Russia ha poco o niente.
Il concertone è niente di meglio che la vera data simbolo del cortocircuito che quest’asinistra ormai rosso sbiadita, manco più fucsia e conciata con tutti i petalosi colori dell’arcobaleno, riesce a mettere in campo. Campo Largo ovviamente.
Cosa resta oggi, che persino profumo Fassino è diventato l’uomo che non deve chiedere mai, di quello sciopero generale del 1 maggio 1886 con cui si lottava per ottenere la giornata lavorativa di 8 ore (vittoria fascistissima!), partita, come anche la festa de (a) l’otto m’arzo e il 25 aprile, nientepopodimeno che dall’America?
Il tradizionale concertone di piazza San Giovanni non si fa manco più a piazza San Giovanni, ma al Circo Massimo dove, anche quest’anno, come sempre, si grideranno (al vento) slogan di ogni genere – non sessuale, non sia mai, dicono quelli che poi si scapicollano per i femminicidi – senza capirci nulla come sempre. In fondo si va per cantare. Al ritmo scandito di ogni cantante paladino del fluo che più fluo non si può. Anche perché, se così non fosse, non canterebbero.
Ad aprire la kermesse, BigMama una che fa la cantante grazie al bodyscemi che però è anche un po’ fru fru che non guasta ed è salita sul palco di Sanremo per mostr(u)are la sua pinguedine, mica la sua voce. In fondo, all’Ariston va in scena – e oscena – il ciccia-pride, mica il festival della canzone italiana! E, poi, a ruota – ma non a rota, o forse sì – tutto il cucuzzaro partorito – e cresciuto – dall’ambiente no-strano progressista radical chic ormai sul caviale del tramonto. Ci saranno tutti, ma proprio tutti: d’altronde la sinistra è inclusiva, ma così inklusiva che in piazza, pardon, al circo per festeggiare la festa del lavoro ci saranno pure e soprattutto i disoccupati. Come potrebbero mancare all’evento che celebra lavoro che non c’è organizzato da chi il lavoro negli ultimi trent’anni l’ha distrutto? Che si chiami PCI, PDS, PD senza la esse di Schlein, “Shine” o come cavolo si chiama lei che almeno ci ha messo la faccia per non metterci il nome sul simbolo per le europee, dove stanno facendo una mega pubblicità involontaria al candidato generale opposto Vannacci al grido di “Ignoriamolo!”. Non l’hanno capito con Berlusconi quando si proposero di non nominarlo e lui stravinse. Non lo hanno capito nemmeno adesso. (Poi vedremo il risultato delle urne per il PD…..) Oggi e sempre, resistenti! De coccio, tanto per tenere la posizione.
Come avrebbero potuto mai capire, allora, che con la distruzione dell’industria pubblica italiana, con l’abolizione dei fondamentali diritti dei lavoratori, con la cancellazione dell’articolo 18, con il Jobs act, con il precariato, con i voucher, con l’emarginazione dei disoccupati italiani a favore della selvaggia immigrazione irregolare, finanche nelle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi popolari il lavoro lo avrebbero distrutto? Sia chiaro, con la complice collaborazione di quelli che si buttano “a destra” e che concorrono in minima parte, in parte trasversale, ad incancrenire ulteriormente l’ambiente. Come la scuola, ormai officina atta a forgiare nuovi schiavi, che lavora a fare accettare già con l’alternanza scuola-lavoro condizioni lavorative senza se e senza ma. Senza insegnare a rendersi conto che esiste qualcos’altro e qualcosa di più alto.
Dopo questa festa dell’ipocrisia, questo inno all’imbecillità, questa conta di astanti analfabeti funzionali e ” fatti” – e qui libertà di scelta sull’accezione e, purtroppo, non sull’eccezione del termine – cosa resterà della musica non stop? Bottiglie non battaglie! Di birra vuote, piscio e cicchetti ovunque, filtri mezzi fumati, cartine per rivoluzionati di cartone. Magari qualche operaio sfruttato e sottopagato come la collaboratrice di madama la BoldrinA o addirittura in nero come la colf di compagno Fiko a ripiegare fili e a smontare la struttura di tubi innocenti. Non innocenti come tutti quelli che da anni affollano questa maratona di musica che francamente ha davvero rotto un po’ tutto quello che poteva.
P.S.: una buona notizia c’è: a Roma piove. Governo ladro!

A CERRETO SANNITA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “UNO SCULTORE PER LE NUOVE TERRE”

0

Terzo centenario dalla nascita dell’artista sannita Silvestro Iacobelli: seconda tappa presentazione del libro “Uno scultore per le Nuove Terre – Silvestro Jacobelli da Cerreto al Viceregno del Perù”

Giovedi 2 maggio, a Cerreto Sannita, nell’auditorium del Centro Emmaus, seconda tappa dedicata al tricentenario della nascita del grande artista Silvestro Jacobelli, scultore ad oggi noto solo alla letteratura locale.    Ricordiamo che, dopo l’ apprendistato e specializzazione a Napoli e l’ attività nella sua Cerreto, Silvestro si trasferisce dapprima a Madrid, poi a Cadice infine a Lima in Perù, capitale viceregia. La sua bottega divenne ben presto importante punto di riferimento per la committenza laica ed ecclesiastica.

La vicenda umana e artistica di questo abile quanto intraprendente scultore, è ricostruita con dovizia di particolari e documentazione di prima mano, da Francesco De Nicolo, nel libro che lo stesso autore presenterà nella ricorrenza del terzo centenario dalla nascita dello scultore (4 aprile 1724):  “Uno scultore per le Nuove Terre – Silvestro Jacobelli da Cerreto al Viceregno del Perù”, edito dalla Fondazione Museo Diocesano e Grenzi editore, terzo volume della Collana “Le fabbriche dei Santi”, con il pieno coinvolgimento, patrocinio e concreto supporto del Comitato del Tricentenario, Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti, Comune di Cerreto Sannita e GAL Titerno,

Il più grande grazie va, però, a Francesco De Nicolo, autore di questo splendido volume, e a Francesco Di Palo, direttore della collana le fabbriche dei Santi, per aver regalato alla comunità cerretese e agli studiosi un prezioso lavoro scientifico e di divulgazione che consente di valorizzare pienamente il nostro Silvestro Jacobelli nel suo tricentenario dalla nascita.

Un grazie particolare a S.E. il Vescovo Giuseppe Mazzafaro, al sindaco di Cerreto Giovanni Parente, ai Parroci Don Antonio di Meo e Don Franco Pezone, a don Edoardo Viscosi, al Comitato Tricentenario e a quanti, sono davvero tanti, hanno con trasporto, passione, entusiasmo, consentito che questa affascinante pagina di storia e cultura fosse definitivamente sottratta all’oblio, recuperando alla storia dell’arte ‘internazionale’ le tracce di un dimenticato scultore del legno.

I prossimi appuntamenti, le cui date saranno comunicate di volta in volta, saranno: l’apposizione di una Targa sulle mura della casa natale di Silvestro ed una “Mostra Impossibile” di tutte le opere, nazionali ed internazionali con pannelli retroilluminati, nella Chiesa di Maria SS di Costantinopoli ed organizzata grazie al GAL Titerno. “Ci auguriamo che la Mostra, che doneremo alla Congrega, ha dichiarato il Presidente dell’ASCC ing. Letizio Napoletano, possa diventare permanente, in collaborazione con la Diocesi e con la Congrega di S .Maria di Costantinopoli.”

LIBERATE NAPOLI DAI NAPOL-AND !!

0
Più approfondisci i dettagli, più appare paradossale e maggiore è la consapevolezza che è tutto tristemente vero. Persino l’ambizione di presentare il gioco – sarebbe meglio dire il giogo – alla presenza di qualche autorità, sia essa il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi o di un’altra personalità “a tema” tipo Francesco Emilio Borrelli. Alla faccia dell’ambizione!
Stiamo parlando di Napoland, il nuovo gioco sviluppato da Giuseppe Tattoli che punta a lanciare la prima versione, almeno per Windows, entro la fine dell’anno corrente (sarebbe un azzardo considerarlo il regalo di Natale?), in cui un supereroe napoletano – Napuel – viene chiamato a liberare l’immagine di Napoli da tutti coloro che la rovinano, quali parcheggiatori abusivi e incivili in genere. Così a Fanpage descrive l’idea Tattoli in persona: “Napuland è una città bellissima, che viene però invasa dai Lutam” che la rendono invivibile. E quando arrivano a rapire Pulcinella, il simbolo della città, gli abitanti si rivolgono ad una maga che vive sul Vesuvio. La fattucchiera con un incantesimo racchiude tutte le speranze del popolo napulandese in un corno magico, lanciandolo nel vulcano: nasce così Napuel, il supereroe azzurro, chiamato per liberare Napuland dai Lutam e ovviamente Pulcinella, rinchiuso in un Castel dell’Ovo diventato la prigione cittadina”.
E pensare che c’era chi era pronto a giurare che il traffico era un problema tipico e topico di Palermo! Pulecenella presa a simbolo della città – il che già dice tanto, se non tutto – e non Partenope né Megaride e solo perché il Tattoli ambienta tutto a Castel dell’Ovo, da dove pare sia passata gente del calibro di Lucio Licinio Lucullo, Romolo Augusto, Virgilio, Giambattista Vico, Curzio Malaparte, giusto per citarne qualcuno che pare non sia solo transitato all’ombra del Vesuvio, ma l’abbia principalmente apprezzata e amata. Come Giacomo Leopardi che a Napoli riposa eternamente pur senza aver sentito necessariamente il bisogno di dedicare un solo verso a Pulecenella che aveva stancato anche Pino Daniele che ammetteva che era solo un “Suonno d’ajere”, o alla pizza o al mandolino.
E menomale che il “giogo” si svolge tutto sul lungomare altrimenti c’era la concreta possibilità che ci si prendesse “gioco” anche di tutto il tesoro artistico, letterario, monumentale, paesaggistico, architettonico che tutto il mondo ci invidia e che fa registrare il pienone di turisti ad ogni occasione utile prendendo letteralmente d’assalto cardi e decumani.
Niente pizza e niente mandolino che, forse, tanto danno non hanno prodotto come l’ennesimo cuzzetiello inzuppato nel brodo dello Sputtanapoli da questi che sono i figli di Saviano e niente più. Ma tanto basta.
Promozione migliore non esiste per questa città dalle mille risorse (autoctone e naturali) e che se fa secca ma nun more ridotta, senza il più elementare rigurgito di orgoglio e di identità, di amore e di riconoscenza, a piatto in cui sputare per poterne farne un enorme mangiatoia.
Sporchiamo Napoli, ancora e ancora oltre, con qualcosa nemmeno poi di tanto identitario, come può esserlo una macchia di pomodoro della pizza a portafoglio purché il portafogli abboffi! E pazienza se si consuma in diretta mondiale l’ennesimo cortocircuito interessato di chi per “salvare” Napoli la deve solamente affossare. Cca, però, nisciuno è fesso e Napoli non ha avuto bisogno di essere salvata da nessuno in 2500 anni di storia, figuriamoci se necessita di essere salvata “virtualmente” da un pazziariello utile soltanto a chi è avvezzo sulo a pazzia’. Non scherziamo, con Napoli innanzitutto. Che non necessita di essere riscattata, salvata o sputtanata ulteriormente. Napoli è città d’amore e va amata da uomini d’amore e uomini di libertà, non certo da miezze uomene, ominicchi e quaquaraquà, sottoprodotti costruiti artificialmente alla scuola dei vari (e avariati) Saviano e dei De Giovanni, solo per rimanere nella stretta attualità che nemmeno le peggiori prefiche defilippiane. Se non la si sa amare Napoli, se non la si sa apprezzare, se non si capisce che è il miglior prodotto artigianale le cui imperfezioni sono il vero valore aggiunto dell’autenticità e dell’inimitabilità, lasciate stare! Non rifugiatevi nella creazione artificiale che è quanto di più scollato dalla realtà che esista: restate a casa e imparate ad apprezzare ciò che vi è stato dato gratis là fuori.
Non rifuggite la realtà perché tra caffè sospeso e panaro solidale, tra la struttura medievale di quei vicoli addò ‘o sole nun se vede pure se sei nella città del sole, conservata intatta mentre ci scorrazzi con motorini e i veri geni laureatisi all’Università non della strada, ma stradale come Polone, Napuland, il gioco che nessun beneficio apporterà alla città, “a me me pare proprio ‘na strunzata!”.

UNA NUOVA INTERVISTA TELEVISIVA DEL NOSTRO DIRETTORE DA “STUDIO MATTINA” DI CANALE 9

0

PUBBLICHIAMO IL VIDEO DELLA TRASMISSIONE TELEVISIVA “STUDIO MATTINA” DELLA EMITTENTE REGIONALE CANALE 9 (puntata del 24 Aprile 2024).

 

COLLEGATI CON LO STUDIO DA REMOTO L’ECONOMISTA GIANNI LEPRE E DAL “SALOTTO” DELLA REDAZIONE DI CANALE 9 IL NOSTRO DIRETTORE CARLO LAMURA, RISPONDONO ALLE DOMANDE DI BARBARA PETRILLO E DI MARCO CAIANO DELLA REDAZIONE DI “STUDIO MATTINA” IN MERITO ALLA ESTENSIONE A TUTTE LE REGIONI MERIDIONALI DELL’AREA ZES  (ZONA ECONOMICA SPECIALE) E LE RICADUTE SULL’ECONOMIA ATTESE DAL GOVERNO ATTRAVERSO L’ADOZIONE DI QUESTO RECENTE PROVVEDIMENTO LEGISLATIVO CHE HA RICEVUTO ANCHE L’ATTESO E FONDAMENTALE VIA LIBERA DALL’U.E.

NON SI FERMA L’INNALZAMENTO DEL SUOLO NELL’AREA FLEGREA. DI PRIMA MATTINA UNA NUOVA SCOSSA DI 3.9 GRADI

0

Da Pozzuoli  arrivano notizie sufficientemente confortanti per quel che riguarda la situazione del bradisismo flegreo che, sempre monitorato con eccezionale attenzione e rigore scientifico dai vulcanologi dell’Osservatorio Vesuviano e dalla Protezione Civile, sembrerebbe confermare un modesto ma costante innalzamento del suolo in tutta l’area interessata ma, nel contempo, un abbassamento del livello del magma riscontrato nei punti di rilevamento, a partire dalla Solfatara, Tempio di Serapide,  Porto di Pozzuoli,  nella Conca di Agnano. Questo elemento accantonerebbe, al momento, la eventualità di una eruzione anche modesta, localizzata esclusivamente nell’area di cratere della Solfatara. Territorio che tuttavia é ampiamente controllato e monitorato H24 da un nucleo di scienziati che si avvalgono di apparecchiature molto sofisticate ed efficaci.

Tuttavia continua con regolarità l’attività sismica nell’area, come dimostra l’ennesima scossa, particolarmente forte (3.9 gradi) avvertita anche a Napoli, in questo sabato mattina e precisamente alle ore 5,44.

Molta paura tra i residenti ma nessun danno riscontrato sin ora a persone o edifici.

AGRILLO, LA NAPOLI DELLA PASTICCERIA CENTENARIA.

0

 

L’arte e il gusto sono una vera e propria religione all’ombra del Vesuvio, tanto che il turismo che oggigiorno ha riscoperto Napoli come meta imprescindibile, annovera la sua creatività culinaria come tappa universale di quella cultura del gusto tanto cara al grande Totò. E, su queste note, come si suol dire, anche l’arte pasticciera appartiene di diritto al Made in Italy , a quel brand dei peccati di gola che a Napoli trova la sintesi ideale.
Delle tante eccellenze pasticciere, oggi ci soffermiamo su una realtà che in un secolo di attività ha fatto impazzire i palati dei napoletani e non solo. Stiamo parlando della Pasticceria Agrillo che dal 1924 rappresenta un punto di riferimento per Mergellina e per tutta la cittá. Situata in una delle arterie primarie di Napoli intitolata a Giordano Bruno, e a ridosso di Piazza Sannazaro, il Bar-Pasticceria Agrillo nasce dall’intuizione di nonno Ciro che aveva una missione: rendere dolce la vita vita dei Napoletani da poco usciti dall’agone della Grande Guerra.
Certo una missione niente affatto scontata, visto anche il panorama napoletano di settore, che a livello internazionale ancora oggi esprime il massimo dell’eccellenza del Made in Italy. Ma nonostante ciò, la Pasticceria Agrillo si é saputa muovere in questo settore proponendo ai propri affezionati clienti prodotti all’avanguardia in quanto a gusto e innovazione.
Con la stessa grande passione con la quale nonno Ciro aveva mosso i suoi primi passi ridando gioia e gusto ad una vita provata dalla guerra e dalle privazioni, così nel tempo figli, nipoti e pronipoti portano avanti l’attività di famiglia, nata dal sacrificio, dal grande lavoro e dall’amore fondatore aveva per il quartiere nel quale viveva.
Una storia che si evolve, ogni giorno, con quella stessa passione, innovando i metodi antichi, per portarli fuori dal tempo, con una ricerca costante di gusto e innovazione per rendere la produzione Agrillo eterna.
Da quella passione pasticciera, nata dall’intuizione di nonno Ciro nel 1924, si è passati poi negli anni alla condizione del figlio Mario insieme alla moglie Maria.
Negli anni ’80, poi, l’arrivo della terza generazione con i figli di Mario Agrillo: Ciro, Pasquale e Francesco, che con immutata passione e devozione portano avanti quello che con il tempo è diventato un punto di riferimento importante per la zona e non solo.
Dalla terza generazione che attualmente porta avanti il Bar Pasticceria Agrillo si è affiancata anche la quarta generazione con i figli degli attuali titolari, Mario, Luca e Mariano Agrillo.
Le leccornie che hanno reso la Pasticceria Agrillo famosa e rinomata sono tante come è anche rimasta invariata il metodo di produzione dei dolci napoletani classici come sfogliatella e babà. Probabilmente, però, stando al gusto della variegata clientela, fiore all’occhiello della Pasticceria Agrillo sono i profitteroles al cioccolato, come anche le crostate alle fragole di bosco.
Ovviamente, come tante realtà di prestigio, anche la Pasticceria Agrillo ha i suoi segreti, come ci rivela Pasquale, Lino per gli amici: “Esiste la nostra ricetta segreta della Cioccolata Agrillo, la nostra crema artigianale, la nostra panna, montata e lavorata ogni giorno,
fresca come da tradizione. I nostri prodotti sono quelli che ad ogni morso immagini di ascoltare una canzone di Carosone, di sentire il fragore delle onde del mare che si infrangono sul torrione di Castel dell’Ovo, o vedere qualche scugnizzo che corre. E dovunque sarai ti sentirai a Napoli. E’ così che l’avrebbe sicuramente raccontata nonno Ciro”.
Ricordi, emozioni, qualche lacrima che solca il viso e tanti aneddoti di una Napoli che fu.

LE GRANDI MANOVRE DEGLI ODIATORI SERIALI RIPRENDONO IN PRIMAVERA E NON RISPARMIANO NESSUNO! Una sinistra mai così disperata cui non rimane che “avvelenare i pozzi” dell’informazione.

0

E’ un antico problema tutto italiano quello di avere una certa stampa super politicizzata che mira a dettare l’agenda politica ai partiti e alle Istituzioni. E quando qualcuno nei palazzi governativi non l’ascolta o fa volentieri a meno di curarsi dei tentativi di condizionamento più o meno palesi di questo potere tutt’altro che occulto (ma sicuramente velenoso e pernicioso), ecco esplodere il corto circuito della polemica strumentale. Sempre strisciante, ossessionante, partigiana sino all’impossibile, ipocrita e bugiarda, falsa e preconfezionata a tavolino pur di raggiungere il proprio obiettivo: creare malessere nel Paese. Fomentare rivendicazioni di ogni tipo, allarmare oltre modo la popolazione su temi sensibili del vivere quotidiano, ficcandoci dentro, sempre, con puerile disinvoltura ma con arte sopraffina, il fascismo e i suoi “pericolosi rigurgiti”. Elementi pretestuosi che in realtà fingono di “percepire” solo alcuni giornali e tutta la sconquassata e variopinta armata della sinistra nostrana. Con in testa l’ANPI, gli anarchici e i militanti dei centri sociali con le frange più radicali dei sindacati e poi, via via, gli abortisti oltranzisti, i sostenitori delle rivendicazioni LGBT, i filopalestinesi e chi più ne ricorda più ne metta.

Ma questa “vecchia abitudine” della sinistra, sostenuta e indirizzata dalla stampa amica, ora sta sinceramente superando i limiti della decenza, dell’umanamente sopportabile, della schizofrenia più pericolosa, senza controllo ne freni. Si attacca tutto e tutti coloro che  esprimono pareri su argomenti che i “sinistri” ritengono, erroneamente ed in maniera arrogante, di loro esclusiva competenza o responsabilità. Parlano e sparlano a vanvera con atteggiamenti di presunta superiorità, con toni prevaricatori e troppo spesso violenti, attribuendo patenti di antidemocraticità e comportamenti illiberali a destra e a manca. Allargando sempre più il ventaglio dei propri bersagli e intimorendo (secondo loro!) ogni soggetto ritenuto avversario. O meglio, nemico.

Di esempi di questi atteggiamenti ai limiti della follia pura negli ultimi mesi ne abbiamo collezionato una autentica marea. Ed é sempre la stessa storia che si ripete, con punte più accentuate per quantità e cattiveria nei periodi pre-elettorali. Quando cioè queste “damigelle di carità” danno sempre il meglio di se in termini di violenza verbale e psicologica, esclusivamente per “metter carne a cuocere” ed elevare l’asticella dello scontro politico.

Avevano iniziato nel 2022, all’esordio parlamentare del nuovo governo di Centro Destra, con il malcapitato Enrico Montesano, attore romano stimatissimo per la sua attività artistica divisa tra cinema e teatro. Tra l’altro con un passato di parlamentare europeo del PD e, prima ancora, con un seggio in Campidoglio da Consigliere Comunale della capitale in quota PDS. Ebbene il povero Montesano veniva “pizzicato” dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, (penna del “Domani” e poi de “Il fatto quotidiano”)  mentre svolgeva il suo ruolo di giurata nella trasmissione Ballando con le stelle di Milly Carlucci. La “Selvaggia” si intrufolava furtivamente nella palestra del teatro ove Montesano provava i suoi balletti per la trasmissione del sabato sera e veniva colto con indosso una maglietta cosiddetta girocollo (o T- shirt) con lo stemma sul davanti della Decima Mas, e sul retro il motto D’Annunziano “MEMENTO AUDERE SEMPER”. Apriti cielo: la giornalista immediatamente gridava allo scandalo, ma più ancora al grave attentato alla democrazia per questa “ostentazione” in tv di simboli fascisti e rigurgiti squadristi. Ciò senza minimamente considerare che la maglietta “incriminata” e successivamente censurata, veniva indossata in privato ed esclusivamente per l’allenamento, in un locale chiuso, concesso dal teatro al “ballerino in formazione” e alla sua maestra di ballo per le consuete prove della trasmissione tv e pertanto mai ripresa dalle telecamere della RAI.

Si potrebbe aggiungere della profonda ignoranza (in materia) della giornalista e giurata della trasmissione televisiva che appunto ignorava la storicità della iscrizione latina, coniata niente meno che da uno dei poeti più noti e prestigiosi della letteratura italiana del ‘900, che aveva “offerto” la possibilità di denominare quei motoscafi armati e super veloci di produzione italiana, con l’acronimo M.A.S. (Motoscafo anti sommergibile)   e della altrettanto manifesta ignoranza della Lucarelli rispetto al simbolo della Decima Mas che rimane, tutt’ora, il reparto più prestigioso e glorioso degli incursori della Marina Militare Italiana nel corso della prima e della seconda guerra mondiale. Con decine e decine di Medaglie d’Oro conquistate sui mari di mezzo mondo (molte alla memoria!) nel compimento del proprio dovere di Italiani, prima ancora che di militari.

Molti dei nomi di questi Eroi della nostra Marina campeggiano tutt’ora sulle prue delle navi da guerra italiane, a partire da Luigi Rizzo, Luigi Durand de la Penne, Salvatore Todaro, Teseo Tesei, Gino Birindelli, Vittorio Moccagatta, Tullio Tedeschi  e altri 33 tra ufficiali e sottufficiali della Marina Militare, appartenenti esclusivamente al reparto della “Decima Mas” e insigniti  della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Particolare questo che avrebbe richiesto, alla invasata Lucarelli,  maggior rispetto e riconoscenza per questi eroi, oltre a una minima conoscenza degli avvenimenti storici rilevanti che questi marinai scrissero in prima persona, con profondo senso del dovere e amore per il proprio Paese. Spesso sino all’estremo sacrificio.

La consapevolezza dell’ignoranza crassa e profonda della storia della Nazione Italiana emersa nell’occasione della vicenda di Montesano, avrebbe almeno potuto giustificare il gesto legittimo di indossare un capo d’abbigliamento non certamente illegale ne offensivo per alcuno. E invece l’aver “distribuito” frottole e svarioni storici imperdonabili non salvò il buon attore romano, che fu immediatamente cacciato dalla RAI ed escluso dalla competizione di ballo della trasmissione presentata da Milly Carlucci. Una vera e propria censura, questa sì, degna di un regime totalitario e illiberale! Una palese ingiustizia, fatta passare per il “rispetto del servizio pubblico televisivo”, cui nessuno si oppose, impauriti dalla veemenza e durezza degli attacchi totalmente gratuiti e fuor di luogo della Lucarelli e di tutto il codazzo di giornalisti e politici che le fecero immediatamente da vergognoso megafono.  Attacchi che dovevano dimostrare al nuovo Governo, a mo’ di monito preventivo, chi contava veramente nell’Azienda di Stato. Laddove ce ne fosse stato ancora bisogno!

E restando in casa Rai potremmo ricordare le notizie false pubblicate dal Quotidiano Repubblica che, più recentemente, attribuì all’Azienda di Stato la responsabilità di aver oscurato dall’informazione pubblica (Telegiornali ed altro) la Segretaria del Pd e i suoi altri rappresentanti politici. Segretaria del PD che, ad una attenta valutazione dei tempi di presenza televisiva effettuata dopo le falsità pubblicate dal quotidiano “Repubblica,” attraverso il preciso monitoraggio effettuato da l’Osservatorio di Pavia, (Istituto indipendente che valuta e controlla i tempi effettivi di presenza in video nelle testate giornalistiche del Servizio Pubblico di tutti i rappresentanti politici di maggioranza e opposizione) risultava abbondantemente superare il minutaggio di presenze fra tutti i leader politici italiani, Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica compresi. Ma la correzione, o meglio, la rettifica della notizia falsa della presunta censura o se volete, del presunto bavaglio imposto dalla RAI alla Sclhein non veniva mai pubblicato dal giornale romano. A testimonianza che anche le notizie false, pur riscontrabili e dunque prontamente contestate, sono ugualmente utilissime per “imbrogliare le carte” e “fare ammuina”. Tanto al fine programmato e sperato di elevare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla presunta “occupazione” del servizio televisivo pubblico, nonché sul “rischio di censure” per le forze politiche di opposizione, con la “probabile e imminente marcia su Roma” ordita dalle destre nelle sedi Rai distribuite sul territorio della capitale!

Tralasciando di citare altri esempi altrettanto gravi solo per motivi di spazio, vogliamo concludere con un episodio emblematico, o meglio, con una vicenda di manipolazione dell’informazione ordita in questi giorni dalla “potente macchina dell’odio” della sinistra:

Il caso é quello dello scrittore (super-allineato) Antonio Scurati, che avrebbe dovuto leggere un proprio monologo sulla festività civile del 25 Aprile nel corso della trasmissione televisiva di RAI 3 “Chesarà” condotta dalla giornalista (anch’ella allineata) Serena Bortone. Ebbene, a pochi giorni dalla data prevista per l’andata in onda del programma televisivo (e cioè proprio nella serata del 25 Aprile) la RAI comunicava di aver annullato la partecipazione di Scurati per problematiche di natura editoriale. Scoppiata immediatamente la polemica e chiamato naturalmente e subito in causa il Governo Meloni che, ( secondo i “guerrafondai” della sinistra avrebbe opposto un “feroce” e immediato diniego alla presenza in video di Scurati), la RAI si preoccupava di precisare che il problema con Scurati fosse solo di natura contrattuale e relativo esclusivamente al compenso richiesto alla Rai medesima dallo scrittore, ritenuto elevato per una presenza televisiva brevissima (4 minuti previsti).  Ma a quel punto la macchina dell’odio era già partita a razzo e la “bufala” aveva coinvolto immediatamente ogni settore dell’informazione, dettando i temi della polemica e puntando il dito  esclusivamente sul Governo. Con i vertici RAI ritenuti consenzienti nel confezionare “l’ennesimo” bavaglio ed applicare la censura ad un intellettuale dichiaratamente di sinistra che avrebbe voluto “soltanto” cogliere l’occasione per rendere ancor più divisiva (qualora non lo fosse per davvero e non per volontà della RAI o men che meno del Governo) questa celebrazione del 25 Aprile. Manifestazione pubblica che già nasceva in un clima piuttosto “effervescente” in ragione delle contestazioni anticipate dai filopalestinesi e centri sociali per la presenza nei cortei anche dei combattenti partigiani della Brigata Ebraica. Con tutto quello che prevedibilmente  poteva accadere!

In tutto questo “bailamme” la Presidente del Consiglio esprimeva immediatamente il suo disappunto su questa vicenda, dichiarando che a lei personalmente la censura, anche in Rai, era stata applicata per trent’anni di fila e che mai chi ha subito un simile atteggiamento illiberale può augurarselo per altri soggetti. Chiunque esso sia. Ma Meloni faceva di più, arrivando anche a pubblicare personalmente sui propri canali social il testo integrale del monologo di Scurati a riprova del fatto che il contenuto del medesimo non le suscitava alcun disagio o retro pensiero che giustificasse la benché minima idea di censura a danno dell’autore. E Amen!

La “macchina dell’odio” invece continuava imperterrita la sua pretestuosa e febbrile attività antigovernativa chiedendo alla giornalista Bortone di leggere ugualmente il monologo dello Scurati in tv nel corso della sua trasmissione. Così pure faceva lo scrittore di persona, partecipando ad una manifestazione organizzata dal Quotidiano Repubblica a Napoli dal titolo “La Repubblica delle Idee” nel cortile di Palazzo Reale, ove gli veniva chiesto di leggere il suo monologo. E così avverrà anche quest’oggi, 25 Aprile, dai palchi delle città ove saranno organizzate manifestazioni per l’anniversario della Liberazione.

Tutto previsto. Tutto come programmato. La cancellazione del monologo in tv disposta da qualche dirigente Rai probabilmente sprovveduto (o forse consapevole?)  si trasformava con la velocità di un fulmine nell’ennesimo e premeditato attacco alla Meloni e al suo Esecutivo di “pericolosi figuri” in camicia nera.

E per fortuna che queste sceneggiate ricorrenti e strumentali delle sinistre non sembrano assolutamente condizionare gli elettori italiani chiamati al voto proprio in questi giorni e che di elezione in elezione, confermano o meglio incrementano il consenso elettorale della coalizione di Centro Destra.

Cos’altro dunque dovremo attenderci in questo mese o poco più che manca alle Elezioni Europee?? Quali altre corbellerie a suon di notizie false e strumentali dovremo sopportare, con tutti gli strascichi interminabili e il frastuono rancoroso dei soliti noti?

Meditate gente, meditate. E preparatevi ad altre puntate della interminabile sceneggiata prodotta dai soliti quotidiani “pacifisti”, con la regia della “competente” sinistra nostrana.

LA REGIONE CAMPANIA ATTIVI OGNI INIZIATIVA UTILE PER ADEGUARE TRASPORTI E SERVIZI NELLE AREE DI INTERESSE TURISTICO

0

Ponte del 25 Aprile, Napoli sold out. Gianni Lepre (economista): “ I numeri ci sono adesso risolviamo le criticità”

Sono lusinghiere le previsioni dell’Abbac relativamente all’afflusso turistico nel ponte del 25 Aprile. La città già è invasa da turisti e gite scolastiche tanto da avere congestionate alcune arterie centrali come Via Toledo, Il lungomare Caracciolo e le strade dei Decumani. I dati del prossimo ponte di fine Aprile prevedono per Napoli il sold out, comprese le zone costiere limitrofe, per le quali l’Abbac chiede da tempo una revisione delle modalitá di accesso. Infatti è ormai indispensabile una cabina di regia regionale per gestire, con le comunità interessate, i flussi di escursionismo che determinano ripercussioni significative di impatto sui territori fragili della Costiera Amalfitana, Penisola Sorrentina e isole del Golfo. “Ma una delle criticitá più importanti – esordisce Gianni Lepre, economista e consigliere del ministro della Cultura – riguarda le ripercussioni sulle mancate attivazioni delle vie del mare e delle difficoltà sul trasporto ferroviario che é e resta emergenziale rispetto ai flussi turistici ed ai servizi collegati”. Il noto economista ha poi continuato: “ i numeri di Napoli ci sono e sono in continua crescita, ma la Campania non é solo il suo capoluogo. Assicurare degli itinerari completi vuol dire prendere sul serio la possibilità di condividere le presenze turistiche con tutte e 5 le province, compreso quel Cilento che ancora oggi é fuori dalle tratte del trasporto dedicato”. Il prof. Lepre ha poi concluso: “Arte, cultura, artigianato d’eccellenza, blue economy, natura e paesaggio, sono solo una parte dell’incanto campano. Dalle vette del Matese, all’incanto dei paesaggi di montagna, al mare di Capri o di Acciaroli, con le altre perle cilentane, la Campania é e resta protagonista assoluta dell’offerta turistica nazionale. Alla Regione Campania il compito di agevolare il sistema, eliminando quelle criticitá che rendono l’area geografica scollegata e priva di un’idea progettuale condivisa che garantisca a tutti quelli che arrivano da noi un’esperienza di vacanza indimenticabile”.

ANCORA UN NAPOLETANO, A MILANO, PARTECIPA CON UN PROPRIO EVENTO ALLA GIORNATA DEL MADE IN ITALY. Massimo Lucidi e la Fondazione E-Novation rispondono all’appello del Ministro Urso.

0

“GIORNATA DEL MADE IN ITALY”: DAL BELLESSERE ALL’IMPEGNO TRICOLORE A MILANO DELLA FONDAZIONE E-NOVATION
R0ma 19.04.2024 – Nel segno della Eccellenza e Sostenibilità Italiana si conferma l’impegno a tutto tondo della Fondazione E-Novation nel mese di aprile. Dopo la FIBO la più grande fiera al mondo dedicata al fitness, allo sport, al benessere e allo stile di vita sano si è svolta a Milano, nella prestigiosa sede di ANCE, l’associazione nazionale costruttori edili, la “Giornata del Made in Italy”, con la presenza di imprenditori animeranno l’incontro, voluto da Massimo Lucidi presidente di E-Novation, per testimoniare come sia importante dimostrare con i fatti, la capacità di networking.
“Il filo rosso che ha legato i due appuntamenti – spiega Lucidi – è da un lato consolidare il gruppo di giovani educandoli al Valore del Bellessere e Fairplay e dall’altro promuovere un sano Networking tra Imprese, ispirato proprio ai valori del Fairplay. Riccardo Giordano Buono e Vito Masotti sono gli atleti, ma pure attivisti della Fondazione che con interviste e incontri hanno valorizzato l’impegno al Networking e al Fairplay, non solo a Colonia. A Milano i ragazzi della Fondazione hanno prodotto molto materiale reputazionale intervistando i protagonisti di un viaggio in Italia nel nome del Made in Italy”. “Una passeggiata per l’Italia”, per dirla con le parole di Alberto Patruno il DG di ASSO.IMPRE.DI.A. | Associazione Nazionale Imprese per la Difesa e la Tutela Ambientale.
Sono stati tanti gli imprenditori che hanno aderito alla chiamata di E-novation per incontrarsi e scambiarsi opportunità, nella data in cui si ricorda la nascita di Leonardo da Vinci e il ministro Adolfo Urso istituisce la Giornata del Made in Italy.
I lavori sono stati moderati da Massimo Lucidi | Presidente della Fondazione E-Novation e introdotti da Alberto Patruno Direttore Generale di ASSO.IMPRE.DI.A. | Confindustria Cisambiente erano presenti:
Marco Maffei – AD Atelier Fragranze Milano, Maurizio Riva – AD Maurizio Riva 1920, Dario Ferrari, Presidente Distretto 33, Adriana Sartor – Presidente di Elettrotec srl, Flavio Mazzolatti -Presidente Club Amici Made in Italy, Roberto Bramati – Vice Presidente CNCC, Stefano Vergani – Past President AISOM, Leo Pillon – Ceo Radicalbit, Massimo Cicatiello – VP Fortune, Marco Arturi – Imprenditore in UK- USA, Marco De Vincenzi – Consulente Renovit – Cdp – Snam, Paolo Patrizio – Segretario Generale Consiglio di Cooperazione Italo Araba, Silvio Cocco – Presidente IIC – Istituto Italiano Calcestruzzo, Paolo Crisafi – Presidente Remind, Diego Zarneri – Direttore Assocamuna, Elisa Bortolomiol – Produttrice San Gregorio Valdobbiadene Docg, Bruno Marzio e Salvetti Baldini – Designer, Alessandro Cazzaniga – Operatore culturale.
Si sono collegati da Washington DC Amy Riolo, da Miami Diego Ciaramella, dal Vaticano Don Luigi Portarulo parroco della Chiesa del Carmine di NYC”.
L’incontro milanese è stato impreziosito dal lancio della Candidatura alla undicesima edizione del Premio Eccellenza Italiana a Washington DC il prossimo 18 ottobre di Francesco Tripodi, presidente di Station Parking azienda milanese leader nei parcheggi in città, metafora di Eccellenza e Sostenibilità.