giovedì, Gennaio 9, 2025
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ORO IN FORTE RIALZO SU TUTTI I MERCATI INTERNAZIONALI. E LA CINA FA ASSO PIGLIATUTTO.

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Oro in vertiginoso rialzo con la Cina che fa asso pigliatutto. Romualdo Pettorino (CNA Orafi): “Le guerre tra Europa e Medio Oriente stanno condizionando i mercati”

Con un rialzo a 2.320 dollari l’oncia, l’oro sta segnando sui mercati mondiali la fase di incognita peggiore per la questione geopolitica legata ai conflitti in corso.

La Cina diventa in questo senso l’ago della bilancia del metallo prezioso, in considerazione del fatto che ne sta facendo incetta planetaria. Solo nel mese di Aprile la Cina ha acquistato ben 60mila once di oro e la corsa agli investimenti è divenuta frenetica e insaziabile per il paese asiatico.

Dall’invasione della Russia in Ucraina, gli investimenti in oro hanno caratterizzato gran parte del mercato, anche se le incognite restano, dopotutto non esiste riserva aurea che tenga ad una guerra totale la cui distruzione potrebbe essere definitiva.

“Con le guerre in corso l’oro non è più un bene rifugio, ma si trasforma in un bene di scambio se le cose dovessero andare male – commenta Romualdo Pettorino, CNA settore orafo – come è sempre stato in un momento bellico”. Il noto gemmologo che è anche presidente degli orafi di CNA Campania, ha poi continuato: “Qui non stiamo parlando delle produzioni orafe, ovviamente, ma dei lingotti, del metallo prezioso da investimento. In questo senso possiamo ricordare delle circostanze emblematiche: La Russia fece incetta di oro prima dell’invasione dell’Ucraina, oro che poi è servito per evitare il crack del rublo ed il collasso dell’economia russa. Stessa cosa dicasi adesso per gli investimenti cinesi che guardano all’oro come gli orsi al miele. La cosa simpatica è che ci chiediamo pure perché”.

“La produzione orafa, quindi la gioielleria di valore quella che riguarda anche l’utilizzo di pietre preziose e non solo del metallo in se per se, è oggi legata al settore squisitamente commerciale che rappresenta,  sembra strano a dirlo, una nicchia rispetto agli investimenti aurei in corso d’opera. Il problema è sempre lo stesso: la guerra e le incognite legate a possibili escalation del conflitto, hanno condotto il nostro settore ad una sterzata sugli investimenti nel metallo prezioso, più che sul regalo fine a se stesso”.

Il presidente Pettorino ha poi concluso: “Noi continueremo con il nostro lavoro e con la promozione del brand, ma suppongo che tra l’estate e l’autunno 2024 bisognerà concepire una nuova modalità anche per l’oro”.

LA RINASCITA DI CAIVANO PASSA ANCHE PER L’UNIVERSITA’!!

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Napoli - Minister of Agriculture, Food Sovereignty and Forestry in the Meloni government Francesco Lollobrigida in Caivano for the inauguration of the urban park at the Delphinia sports centre, a place near the Green Park. (Napoli - 2023-11-21, Antonio Balasco / LiveMedia) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

La rinascita di Caivano passa per l’Università. Gianni Lepre: “Da area degradata a location ad alto impatto culturale”

La rinascita di Caivano passa inevitabilmente per la cultura, per i saperi, per l’Università, promotrice di scienze, socialità e creatività. Per la cittadina dell’hinterland napoletano, conosciuta per il Parco Verde, per le tante, troppe battaglie per la legalità del suo parroco, don Maurizio Patriciello, sono pronti a partire i corsi di Scienze Infermieristiche, Scienze Motorie, e di Verde Urbano, con la possibilità di un quarto corso della facoltà di agraria. Queste le attività didattiche di alto profilo che si svolgeranno a Caivano, nel nuovo polo universitario che sarà ultimato per l’inizio del prossimo anno accademico. La struttura sorgerà in un’area di circa quattromila metri quadrati, etichettata come “Case Bianche”, nell’immediata periferia della cittadina. Il protocollo d’intesa è stato firmato dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Annamaria Bernini, lo scorso 4 maggio. La realizzazione sarà effettuata grazie a un finanziamento del Ministero pari a cinque milioni di euro. “A Caivano lo Stato, per effetto della determinazione del Governo Meloni, sta trasformando un territorio degradato in una zona con notevoli prospettive di sviluppo – ha commentato Gianni Lepre, economista e consigliere del ministro della cultura Sangiuliano – un modello da replicare in altre aree svantaggiate dove la legalità fatica ad entrare”.  Il noto economista ha poi continuato: “Caivano passa, dunque, da area degradata a location ad alto impatto culturale, per cui possiamo tranquillamente affermare che qui lo Stato ha vinto, che a Caivano le cosiddette ‘best practice’ del governo centrale hanno inondato il territorio di voglia di fare, voglia di cambiare”. Lepre ha poi concluso: “ La strategia dei corsi universitari non è fine a se stessa, ma ha alla base delle finalità che vanno oltre l’indirizzo di studio e riguardano anche il trattenere i giovani e dare loro delle opportunità concrete di lavoro”.

VINCENT VAN GOGH E IL GIALLO CROMO: UN LEGAME INDISSOLUBILE NELLA VITA E NELL’ARTE DEL PITTORE FIAMMINGO.

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Vincent van Gogh, è stato uno dei pittori più influenti e rivoluzionari del XIX secolo,
noto non solo per il suo talento artistico straordinario, ma anche per la sua
tumultuosa vita personale e la sua struggente malinconia, che trasfuse nelle sue
opere con una potenza emotiva senza precedenti. Era nato a Groot Zundert, in Olanda nel 1853 e può essere certamente considerato il pioniere dell’arte contemporanea.
Il “giallo cromo”, un pigmento distintivo che caratterizza molte delle opere più celebri
di van Gogh, è diventato un simbolo tangibile della sua arte e della sua tragica
esistenza. Van Gogh, con la sua sensibilità unica, riusciva a catturare la luminosità e
la vitalità del giallo cromo, trasformandolo in una componente essenziale del suo
linguaggio pittorico, basti pensare alle sue opere più famose come ad esempio: “La
camera di Arles” (1888-1889). Questo pigmento, noto per la sua brillantezza e
intensità cromatica, era originariamente molto più vivace quando van Gogh lo
utilizzò. Tuttavia, nel corso del tempo, il giallo di cromo subisce un degrado naturale,
virando al marrone. Il pigmento è estremamente instabile e soggetto a facilmente a sbiadire e deteriorarsi.
Esso è composto principalmente da sali di piombo e cromato di piombo
che lo rende  non solo esteticamente attraente, ma anche potenzialmente
pericoloso per la salute umana. Contenendo piombo, un metallo pesante tossico e
rilasciando vapori di cromo, questo pigmento ha destato preoccupazioni per la sua
tossicità e ha portato alla sua progressiva regolamentazione nell’uso artistico nel
corso del tempo. Nella sua vita, van Gogh affrontò numerosi ostacoli, tra
cui la mancanza di riconoscimento e comprensione da parte della società dell’epoca.
La sua personalità irascibile e il suo stile artistico innovativo non erano facilmente
accettati nel contesto conservatore dell’epoca. Tuttavia, nonostante le avversità,
continuò a dipingere con una passione indomabile, trovando nel colore e nella forma
un rifugio per la sua anima tormentata. Nonostante la sua vita sia stata segnata da
tragedie personali e da una profonda solitudine, van Gogh ha lasciato un’eredità
duratura che continua a ispirare e a commuovere generazioni di persone in tutto il
mondo. Il suo legame con il giallo cromo rimane un simbolo della sua inestimabile
contribuzione all’arte e della sua eterna ricerca di bellezza e significato nell’universo.

IL CHIOSTRO MAIOLICATO DI SANTA CHIARA : UN TESORO ARTISTICO NEL CUORE DI NAPOLI.

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Nel cuore del monastero di Santa Chiara, nel vivace tessuto urbano di Napoli, si erge uno
dei gioielli più preziosi della città: il chiostro maiolicato. Questo straordinario capolavoro
artistico, conosciuto anche come chiostro delle Clarisse, è un esempio magistrale di fusione
tra architettura gotica e decorazioni barocche.
Commissionato nel 1739 all’abile architetto Domenico Antonio Vaccaro, il chiostro
maiolicato fu concepito come un luogo di pace e contemplazione per le monache clarisse 
del monastero. La sua struttura gotica originaria fu arricchita e trasformata con l’aggiunta 
di dettagli decorativi elaborati e colorati, dando vita a un ambiente unico nel suo genere.
Una delle caratteristiche distintive del chiostro è la presenza di 72 pilastri di varie
dimensioni e forme ottagonali, che sorreggono archi a sesto acuto con volte a crociera.
Ogni pilastro è un’opera d’arte in sé, rivestito da “riggiole” maiolicate dipinte a mano con 
motivi floreali, paesaggi e scene mitologiche. I colori vibranti e luminosi delle maioliche –  il
verde il giallo, il blu – creano un’atmosfera vivace e incantata, che cattura l’attenzione e
l’immaginazione di chiunque varchi la soglia del chiostro.
I dettagli finemente lavorati delle maioliche si estendono anche sui muretti che delimitano il
giardino interno, aggiungendo un tocco di bellezza e raffinatezza al paesaggio circostante,
diventando una cosa sola.
Il chiostro maiolicato non è solo un luogo di contemplazione religiosa, ma anche un museo
all’aperto che racconta la storia e la cultura di Napoli attraverso le sue splendide decorazioni.
Ogni angolo del chiostro offre una nuova scoperta, invitando i visitatori a immergersi nella
bellezza e nell’arte di un’epoca passata.
La magnificenza del chiostro maiolicato di Santa Chiara non sarebbe stata possibile senza il
sostegno generoso e l’impegno instancabile di numerosi benefattori, che hanno contribuito 
a finanziare e arricchire questo straordinario capolavoro artistico nel cuore della città.
Le donazioni delle famiglie aristocratiche napoletane, spinte da un profondo senso di
appartenenza e devozione, hanno giocato un ruolo fondamentale nel
finanziamento dei lavori di decorazione del chiostro.
L’aiuto della regina Maria Amalia di Sassonia, moglie di Carlo di Borbone, è stato molto
importante poiché ha finanziato i lavori di rinnovamento del monastero di Santa Chiara.
Grazie al suo patrocinio e alla sua visione illuminata, il chiostro maiolicato ha potuto essere
trasformato in un’oasi di bellezza e serenità, confermando a Napoli il suo status di centro
rinomato di arte e cultura.
In particolare, la figura della badessa Ippolita di Carmignano ha svolto un ruolo cruciale nel
promuovere e coordinare gli sforzi per il restauro e l’abbellimento del chiostro maiolicato.
Le donazioni e il sostegno generoso di queste personalità illuminate hanno reso possibile la
creazione e il mantenimento di un tesoro artistico senza pari nel cuore di Napoli. Il chiostro
maiolicato di Santa Chiara rimane quindi un monumento vivente alla generosità e alla
dedizione delle persone che credono nell’importanza della conservazione e della
promozione dell’arte e della cultura.
Nonostante le sfide del tempo e gli eventi storici avversi, il chiostro maiolicato di Santa
Chiara continua a essere un simbolo di orgoglio e bellezza per la città di Napoli, un tesoro
artistico da preservare e tramandare alle generazioni future.

LA RINASCITA DEGLI DEI : I SEGRETI DEI BRONZI DI SAN CASCIANO SVELATI AL MANN DI NAPOLI.

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Un’atmosfera magica avvolge il Museo Archeologico Nazionale di
Napoli (MANN), dove la mostra “Gli Dei Ritornano: i Bronzi di San Casciano” porta alla luce
un tesoro nascosto per secoli. In un viaggio emozionante attraverso il tempo, i visitatori
sono trasportati nell’antica Roma e nell’Etruria, immergendosi nei misteri e nelle meraviglie
di un’epoca passata.
I bronzi, ritrovati nel 2022 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di
San Casciano dei Bagni, sono testimonianze tangibili della devozione e della spiritualità di
un tempo lontano. Il santuario, con la sua vasca sacra, profonda e imponente, ha visto
secoli di offerte votive e riti sacri, accogliendo fedeli provenienti da ogni angolo dell’antico
mondo mediterraneo.
Tra le meraviglie esposte al MANN, spiccano le statue, i cui dettagli sorprendenti raccontano
storie di divinità e devoti, di culti e rituali intrisi di misticismo e venerazione. Le iscrizioni in
etrusco e latino, lunghe e affascinanti, ci permettono di penetrare ancora più in profondità
nell’anima di un’epoca perduta, rivelando segreti nascosti e antiche pratiche religiose.
L’aggiunta di quattro nuovi reperti fondamentali arricchisce ulteriormente l’esperienza dei
visitatori. Una statua in bronzo raffigurante una figura femminile in posizione di preghiera
cattura lo sguardo e l’immaginazione, mentre la base di un donario in travertino con
un’iscrizione bilingue costituisce un vero e proprio tesoro linguistico. Testimonianza
dell’incontro tra culture diverse in un mondo antico e multiforme.
Ma è forse il ritrovamento più recente a suscitare il maggior interesse: un pendente a
forma di pesciolino intagliato in un prezioso frammento di cristallo di rocca bianco. Questo
straordinario reperto, risalente ai primi decenni del I secolo a.C., racchiude in sé il mistero
e la bellezza dell’antichità, offrendo uno sguardo affascinante su un passato lontano.
Il cristallo di rocca, creduto ghiaccio pietrificato, era ritenuto nell’antichità portatore di
numerose proprietà benefiche e mediche.
L’allestimento curato dal Direttore generale dei Musei italiani, Massimo Osanna e dal
Professore Jacopo Tabolli, dell’Università per Stranieri di Siena, trasforma la mostra in
un’esperienza artistica e culturale senza pari. Ogni dettaglio è studiato con cura per
immergere i visitatori nell’atmosfera suggestiva di un tempo perduto, permettendo loro di
vivere in prima persona l’emozione di scoprire i segreti degli antichi culti e riti.
Non perdete l’occasione di fare un viaggio straordinario nel passato e di scoprire i misteri
degli antichi bronzi di San Casciano al MANN di Napoli. La mostra “Gli Dei Ritornano: i
Bronzi di San Casciano” è aperta al pubblico fino al 30 giugno 2024.

Arrivederci a Napoli!

IN UNA CAMPAGNA ELETTORALE CON ATTACCHI ARTIFICIOSI E STRUMENTALI, NON POTEVA MANCARE L’INDAGINE AD OROLOGERIA !!

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E non mi direte che non vi avevamo avvertiti! L’Armata Brancaleone della sinistra nostrana non poteva perdersi l’occasione di “calare l’asso” della onnipresente e puntuale indagine di qualche Procura Italiana contro un esponente di spicco del Centro Destra. In piena campagna elettorale, con la precisione di un orologio svizzero di gran marca. Non fa niente se le investigazioni della Procura di Genova andavano avanti da oltre 3 anni e senza risultati apprezzabili. Questo era il momento giusto per far arrivare a conclusione questa indagine datata, culminata con gli arresti (sia pure ai domiciliari) del malcapitato Presidente della Regione Liguria, del suo Capo di Gabinetto e di una manciata di imprenditori liguri imbarcati in questa triste e quasi annunciata “avventura” giudiziaria.

E c’é poco da stare allegri ascoltando le prime dichiarazioni a caldo dei politici dello schieramento “progressista” dichiaratisi autenticamente garantisti, rimandando agli ulteriori accertamenti giudiziari una valutazione più attenta sui fatti. Ma sapendo, costoro, in partenza, che ormai la “frittata” era  stata fatta e che il “colpo giudiziario” assestato allo schieramento di Centro Destra fosse di quelli proibitivi e assai duri. Scagliato in pieno volto sul faccione rubicondo del buon Giovanni Toti e a tutta la coalizione di Centro Destra impegnata in una difficile e fondamentale campagna elettorale per le Europee. Ma tranquilli. C’é ancora la parte più intransigente dello schieramento di opposizione e specificatamente i “duri e puri” pentastellati, che già si affannano a chiedere le dimissioni di Toti e nuove elezioni in Liguria, ululando e sbavando come lupi famelici. Pronti a sferrare l’attacco, immaginando una improbabile e subitanea rivincita, magari tirando fuori dal cilindro e candidando in Liguria quel disastro assoluto di Toninelli!

Ma in serata, ai 5 Stelle si é immediatamente aggiunta la voce “autorevole” dell’ex Ministro della Giustizia Andrea Orlando del PD che ha chiesto le dimissioni irrevocabili di Toti e nuove elezioni regionali in Liguria. Così come ha prontamente provveduto a dichiarare anche la Segretaria del PD, Elly Schlein, preoccupata di essere scavalcata a sinistra, nel PD dall’ex Guardasigilli, oltre al rivale pentastellato Conte.

Alla faccia del partito garantista che aveva gridato al “colpo di stato” solo qualche settimana fa per l’invio a Bari della Commissione di Accesso del Ministero degli Interni per la puntuale verifica delle circostanze oggetto di una indagine della Procura della Repubblica e della DIA Pugliese che aveva azzerato gran parte dei vertici baresi del PD, con centinaia di arresti eccellenti. Garantismo a senso unico quello dei “Democratici”. Partito che aveva anche subito l’abbandono dei 5 Stelle da qualsivoglia alleanza elettorale con il PD, dopo i fatti gravi di corruzione contestati dalla Magistratura agli uomini e donne del partito della Schlein.

Ma ormai questa brutta storia di corruzione in terra pugliese che ha lambito, oltre al Comune di Bari, anche la Giunta Regionale guidata dal Magistrato Michele Emiliano, coinvolgendo due autorevoli Assessori e non soltanto, della sua maggioranza per fatti di corruzione e voto di scambio, non la ricorda più nessuno. E questi arresti eccellenti di esponenti liguri di Centro-Destra serviranno proprio a far dimenticare gli scandali pugliesi del PD. Quasi come un grande lenzuolo bianco calato improvvisamente a mo’  di purificazione divina sulle teste degli amministratori pugliesi del PD.

Una purificazione che a onor del vero ha ben poco del divino. Ma molto della “protezione dall’alto” dei palazzi giudiziari che intervengono sempre e tempestivamente quando c’é da mettere qualche toppa alle difficoltà oggettive della sinistra……….

Finirà così questa campagna elettorale o dobbiamo aspettarci ancora altri colpi di scena?

Nel frattempo non possiamo che attendere l’esito di queste indagini, sperando che siano brevi e risolutive. Augurandoci, nel contempo, che si possa allontanare il benché minimo sospetto che il nostro Paese stia nuovamente piombando in quel triste e recente passato in cui a decidere le scelte politiche non fossero liberamente i cittadini italiani.

NAPOLI E LA CAMPANIA, LUCI E OMBRE. L’intervista a Canale 9 del Direttore di CAMPO SUD

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Pubblichiamo una intervista rilasciata dal nostro Direttore Carlo Lamura al giornalista Marco CAIANO, andata in onda nel “contenitore” della trasmissione televisiva STUDIO MATTINA sui canali dell’emittente televisiva regionale “CANALE 9”.

Alcuni minuti di intervista nei quali sono state affrontate questioni centrali della realtà cittadina: dall’incremento dei flussi turistici mal governati e mal gestiti dagli Enti Locali; l’inefficienza del sistema dei trasporti cittadini con ampie aree di interesse naturalistico e ambientale completamente fuori dai percorsi turistici per mancanza di idoneo sistema di trasporto urbano (Posillipo con Marechiaro, la Gaiola, lo splendido Parco Archeologico del Pausillypon in discesa Coroglio, il Parco Urbano del Virgiliano e tutto quanto ancora può offrire ai turisti questo luogo di pregio della città). E poi, ancora, il cronico problema di insufficienza del numero di alberghi di fascia media che possano intercettare flussi turistici ordinari a costi più contenuti; il disarmante ritardo nel completamento di nuove linee di metropolitana (linea 6) in costruzione dagli anni di Italia 90 e ancora in fase di allestimento degli impianti di stazione e relativo collaudo; l’inefficiente servizio di Polizia Municipale proprio nei giorni di fine settimana, in concomitanza con l’incremento delle presenze di visitatori; lo stesso problema si presenta con il numero ridotto di taxi in servizio nei Weekend, causati da una illogica turnazione disposta dal Comune di Napoli che riduce del 70% la presenza di tassisti in servizio nei fine settimana sul territorio urbano.

Queste ed altre questioni affrontate dal Direttore di Campo Sud nel corso dell’intervista con il giornalista Marco Caiano, che vogliamo pubblicare sulle pagine del nostro Quotidiano a testimonianza della presenza e dell’impegno civico della Redazione sulle tematiche più scottanti che affliggono la città,  tutt’ora non risolte o addirittura negate.

Seguiamo insieme il video sottostante.

Luciano Auriemma della Redazione di Campo Sud.

 

 

 

 

 

L’ECCELLENZA DELL’ARTIGIANATO ORAFO CAMPANO PREMIATO A “OROMARE”.

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L’arte orafa campana, incontri e racconti al Centro Orafo Oromare. Romualdo Pettorino (CNA), “Premiare la grande tradizione vuol dire riconoscere l’impegno di chi ha vissuto una vita intera per l’artigianato”.

Non è stato soltanto un premio, ma un orgoglioso e doveroso riconoscimento nei confronti di grandi maestri dell’oreficeria napoletana che hanno fatto la storia di questo settore dall’ultimo dopoguerra ad oggi. E’ questa la sintesi dell’evento “L’arte orafa campana, incontri e racconti” che al prestigioso Centro orafo Oromare di Marcianise, ha voluto sottolineare l’eredità che i maestri artigiani dell’Antico Borgo Orefici di Napoli lasciano alle generazioni future, a quei tanti giovani che si avviano ad intraprendere uno dei mestieri più belli e creativi in assoluto.

Il settore orafo, dopotutto, rappresenta il vanto del made in Italy nel mondo, un’arte antica  che colloca a Napoli la sua culla dal primo  Medioevo fino ai nostri giorni.

Astuto e lungimirante l’imperatore Federico II di Svevia che nell’arte orafa intravide una luce di modernità, eccellenza e benessere.

L’incontro al centro Orafo Oromare guidato da Gennaro Mincione, è servito anche a fare il punto sulle criticità del settore con l’economista Gianni Lepre; a capire il futuro della filiera con  Benedetta Rostan, dirigente dell’Istituto F.Degni di Torre del Greco e l’Università Vanvitelli con la delegata Maria Dolores Morelli. Contributo di idee anche da Luigi Truono CNA Salerno. Presenti all’evento anche Vincenzo Liverino, presidente CIBJO the World Jewellery Confederation e Simona Micheli, coordinatrice nazionale CNA settore Artistico e Tradizionale.

“Gli artigiani premiati all’evento di Oromare – sottolinea Romualdo Pettorino, presidente di CNA Orafi Campania –  Vittorio Buccino ,Giuliano Colicchio, Franco De Caro alias “Schwarz”, Gaetano Fusco alias O’Cinese, Antonio Linguiti, Gennaro Marfè, Giuseppe Oliva; e poi ancora premiati nel ricordo alla presenza degli eredi: Aldo Bosso, Giovanni Florio, Domenico Maspi alias “Mitragliatrice”, rappresentano non solo la Storia dell’Oreficeria italiana e napoletana, ma un punto fermo dal quale ripartire per continuare a dare lustro, immagini e risultati al nostro settore” .

“Sono pienamente concorde col presidente nazionale degli orafi Arduino Zappaterra che ha sottolineato l’importanza della creazione di questo IV distretto orafo che riporti equilibrio nell’intera filiera e promuova la grande tradizione dell’oreficeria napoletana di cui tutti noi siamo figli”. Il presidente Pettorino, che tra le altre cose è un noto gemmologo, ha poi continuato: “Premiare la grande tradizione vuol dire riconoscere l’impegno di chi ha vissuto una vita intera per l’artigianato, sostenendo con le proprie mani, col proprio ingegno e creatività un settore che oggi vanta numeri importantissimi”. Il presidente degli orafi campani di CNA ha poi concluso: “La lezione che abbiamo imparato dai nostri maestri premiati ad Oromare è stata importante: Lavoro, sacrificio e creatività sono stati, sono e restano l’anticamera dell’eccellenza”.

PREMIO INTERNAZIONALE “BRONZI DI RIACE 2024”. I premiati della XXIII Edizione.

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Ha avuto luogo, nella meravigliosa città di Venezia, all’interno  del prestigioso “Salone Canova” dell’antico palazzo “Ferro-Fini”, sito nel cuore della Serenissima a Piazza San Marco la suggestiva e coinvolgente Cerimonia  del Premio Internazionale “Bronzi di Riace”, giunto quest’anno alla sua XXIII Edizione.

La Manifestazione, nasce da un’idea di Giuseppe Tripodi, Presidente dell’Associazione   turistica “Proloco   Città   di   Reggio Calabria” ed   e’ patrocinata   dalla   Camera   di Commercio di Reggio Calabria, dalla Presidenza del Consiglio   Regionale   della   Calabria, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Veneto e dalla Citta’ Metropolitana del Comune di Reggio Calabria e ha avuto come Testimonial dell’Evento la dott.ssa Paola La Salvia, Ufficiale della Guardia di Finanza: “una guerriera dei tempi moderni”, valoroso esempio di professionalità e leadership.

Innanzi ad una folta platea, il Presidente Giuseppe Tripodi, ha aperto la manifestazione rivolgendo un cordiale saluto ai numerosi convenuti.

Tripodi ha ricordato che i due mitici Guerrieri, di origine greca, riemersi, dopo il loro ritrovamento nel 1972, dalle limpide acque del mare di Riace, rappresentano capolavori di una delle più grandi civiltà della storia, ed inoltre che, le due statue, hanno un valore inestimabile anche sotto il profilo morale, infatti,  rappresentano dei valori universali, sanciti anche dalla nostra Costituzione e sono altresì il simbolo della bellezza e della grandezza dell’ingegno umano capace di realizzare capolavori ed imprese incredibili e straordinarie.

Da qui l’idea di intitolare il Premio proprio ai due mitici guerrieri che ben si prestano per rendere omaggio a delle persone eccellenti che, alla luce dei nostri ideali, con grande ingegno, competenza, professionalità, coraggio e sacrificio, in qualità di “novelli Guerrieri”, si sono particolarmente distinti nelle varie branche della conoscenza e delle professioni umane.

A seguire, il Presidente Onorario, Giuseppe Viceconte, è intervenuto evidenziando che il Premio alle eccellenze, che tanto lustro hanno dato anche a livello internazionale al nostro Paese, è finalizzato altresì a promuovere, far conoscere e valorizzare la nostra amata Calabria. Viceconte ha poi ricordato che nell’antica Rhegion lavoravano tanti famosi ed illustri artisti, come Pitagora reggino e suo nipote Sostrato, celebri scultori e bronzisti, annoverati tra i più grandi della loro epoca. Il Premio è anche un’occasione per far conoscere e divulgare tutte le bellezze: naturali, artistiche, archeologiche, culturali e gastronomiche della nostra amata Terra, la Calabria e, soprattutto, Reggio Calabria, l’incantevole città della “Fata Morgana”.

Sono seguiti i saluti del Direttore della Comunicazione e Relazioni Sociali, Nunzio Puccio, che ha evidenziato che il “Premio è itinerante”. Infatti, ogni anno, la cerimonia di premiazione si svolge in meravigliose città e i Bronzi sono così protagonisti di un viaggio virtuale che ne promuove il loro valore e l’immagine.

A seguire è intervenuta la Dott.ssa Erika Baldin, portando i saluti del Presidente del Consiglio Regionale del Veneto che ha ringraziato di cuore il Presidente Tripodi per aver scelto la città di Venezia per la cerimonia di assegnazione di un premio internazionale così importante come quello dei “Bronzi di Riace”, due capolavori artistici che ben rappresentavo la grandiosa civiltà greca ed i valori che affratellano i popoli ed ha concluso, dicendo che i Bronzi hanno portato a Venezia un bellissimo messaggio di fratellanza e di amicizia da parte della  città di Reggio Calabria.

Successivamente è intervenuto il Dott. Roberto Valente, Segretario Generale del Consiglio Regionale del Veneto, che dopo un cordiale saluto, si è vivamente congratulato con gli organizzatori del Premio evidenziando che Venezia e tutto il Veneto sono stati veramente onorati per aver ospitato questa bellissima manifestazione.

Il Dott. Valente ha quindi precisato che il Premio, oltre a costituire un evento culturale di grandissima rilevanza è, allo stesso tempo, una grande opportunità per promuovere il turismo in due città che vantano un meraviglioso patrimonio storico ed artistico che deve essere ulteriormente valorizzato.

Ha concluso la parte introduttiva dei saluti istituzionali la Testimonial dell’Evento la dott.ssa Paola La Salvia, che nel ringraziare il Presidente e le Autorità locali, che hanno in maniera così solenne ospitato la manifestazione, ha ricordato come il Premio, ispirandosi alle possenti statue dei Bronzi di Riace, costituenti uno dei simboli della Calabria, incarnano perfettamente le caratteristiche tipiche di questa bellissima regione: la Calabria orgogliosa, fiera e guerriera”. Ha ricordato inoltre che le due statue si trovano oggi custodite, in perfetto stato di conservazione, nel Museo Archeologico “Magna Graecia” di Reggio Calabria e meritano di essere visitati. Ha concluso dicendo che: “il Premio è riservato a quelle persone che nel percorso delle rispettive vite professionali hanno dimostrato di possedere inequivocabilmente i requisiti di valorosi guerrieri, quindi viva i Bronzi di Riace, viva l’Italia evviva i guerrieri di oggi e di domani!”.

Dopo un lungo applauso, sotto lo sguardo attento e trepidante del pubblico, è cominciata la premiazione, le motivazioni sono state lette dal Dott. Rocco Fiani, sono stati insigniti:

Per la Sezione Zeus (legalità e giustizia): Alessandro Giuliani, Capitano della Guardia di Finanza; Paolo Rota Gelpi, Generale di Brigata dei Carabinieri; Stefano Signoretti, Capo della Squadra Mobile della Questura di Roma; Alessandra Simone, Questore.

Sezione Atena (Strategia militare): Carlo Cadorna, Colonnello di Cavalleria.

Sezione Ippocrate (Salute e Medicina): Fernando Piterà di Clima, Medico Chirurgo.

Sezione Biagi (Giornalismo e cultura): Giovanni Lepre, Giornalista; Paolo Micalizzi, Giornalista, critico e storico del cinema; Santo Strati, Giornalista.

Sezione Montessori (Formazione e scuola): Manlio Del Giudice, Docente ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, Università Digitale Pegaso; Marco Li Calzi, Prof. Universitario;Giampaolo Romanato, Docente Universitario; Guido Saracco, Prof. Universitario.

Sezione Santa Barbara: Robert Triozzi, Capitano Fire Rescue Development Program.

Sezione Ermes (Commercio ed Economia): Giovanni Battista Ballarino, Gioielliere di più case reali e gemmologo; Nohad Haj Salih, Armatore; La Fabbrica della pasta di Gragnano “Famiglia Moccia”, Pastificio Rana, Cav. Giovanni Rana; Eugenio Perazza, Fondatore Magis; Giuliano Terzi, Imprenditore; Azienda Vita di Vetro.

Sezione Giovanni Paolo II (Fede e carità): Don Massimo Manservigi.

Sezione Michelangelo (Scultura e pittura): Giorgio Celiberti, Artista pittore; Carlo Piterà, pittore.

Sezione San Giorgio (Cavaliere): Giuseppe Rizzani, Conte Cav. Gr. Cr.

Sezione Apollo (Arte e musica): Silvia Casarin Rizzolo, Direttrice d’orchestra.

A conclusione della cerimonia il Presidente Giuseppe Tripodi ha ringraziato per la calorosa partecipazione ed ha rinviato tutti alla prossima Edizione del Premio Internazionale Bronzi di Riace.

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Motivazioni del premio per l’economista Gianni Lepre 

Figura poliedrica della cultura italiana, scrittore, giornalista, esperto di materie economiche, ha nel tempo saputo costruire, come un fiero guerriero, un percorso che l’ha portato a ricoprire moltissimi incarichi di grande prestigio in molteplici ambiti economici, lavorativi e culturali. Le sue competenze, esperienze e riflessioni ne hanno fatto una voce di grande levatura soprattutto in ambito economico e tale da farne anche un prezioso opinionista di quotidiani e telegiornali nazionali nonché una figura di grande rilevanza in ambito radiofonico e televisivo.

TRASFORMARE IN UN RING LA CAMPAGNA ELETTORALE EUROPEA FAVORISCE L’ASTENSIONE DALLE URNE DEGLI ITALIANI.

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Nell’editoriale del 25 Aprile pubblicato dal nostro giornale (Le grandi Manovre degli odiatori seriali riprendono in primavera…) ci siamo soffermati sulle “bufale” volontariamente divulgate dalla stampa di sinistra e riprese con grande impegno e con foga magistrale dai maggiori “attori” della politica di opposizione, conditi con tutto l’odio e il livore possibile contro il Governo di Centro Destra e i suoi rappresentanti istituzionali. I temi, sempre gli stessi. Gli attacchi sempre strumentali e fuor di luogo. Anche quelli occasionali rivolti a personaggi assolutamente non politici e in molti casi inconsapevoli o estranei al mondo della politica. Ma attaccati brutalmente per il solo fatto di aver parlato in maniera innocente di temi “vietati tassativamente ai minori”…….e non soltanto!!

E’ il caso del povero e innocente conduttore televisivo della trasmissione RAI pomeridiana “L’eredità”, Marco Liorni, durante la fase del gioco che prevede la risposta multipla alle domande predisposte per i concorrenti, con indicazione dell’anno preciso in cui un dato accadimento si é verificato. A tal proposito é stata presentata la seguente domanda: In quale anno le coppie di coniugi italiani consegnarono alla Patria le proprie fedi nuziali in cambio di anelli senza valore? Dopo la risposta esatta (1935) formulata dalla concorrente, il giornalista Liorni (che conduce anche altri programmi rai come “Italia si” e “Reazione a catena”) si é soffermato, come di consueto, a dare spiegazioni più ampie sulla materia, tanto per i concorrenti quanto per i telespettatori del programma. Ricordando la circostanza che dettò al governo del tempo questa iniziativa e cioè la “opportunità” di raccogliere oro e metalli preziosi per finanziare la Guerra in Etiopia. Aggiungendo che i coniugi italiani risposero massicciamente a quell’appello per puro amor di Patria, anche se, prevedibilmente, non proprio contenti di privarsi dei propri anelli nuziali.

Apriti cielo: inizia subito la mobilitazione antifascista contro la RAI e il buon Liorni, ancor oggi sotto esame con una enorme e profonda lente di ingrandimento sul groppone che scruta ogni attimo delle sue trasmissioni, per “beccare” il giornalista in un probabile nuovo scivolone dialettico e storico in cui si potrebbe ripetere ancora un caso come il precedente, considerato dai soliti noti del Web, dai giornali e dal mondo politico progressista, come un chiaro tentativo di apologia del Fascismo in una trasmissione molto seguita della RAI.

A nulla son valse le spiegazioni del Liorni che si affrettava a dichiararsi sinceramente antifascista, precisando, tuttavia, di aver ricevuto quelle spiegazioni dai nonni e dai genitori fin da ragazzo e di aver studiato sui libri di scuola quell’avvenimento storico, riportato esattamente nella forma e contenuto da lui descritto in trasmissione. Una nuova e strumentale “querelle” che ha visto come ultimo bersaglio un giornalista e conduttore RAI tra i più corretti, preparati e probabilmente inviso alla sinistra per motivi che francamente ci sfuggono. Un’altra pagina sinceramente insopportabile e fortemente idiota che ha turbato nuovamente l’opinione pubblica in un momento molto serio e preoccupante per via delle notizie tutt’altro che rassicuranti che arrivano dai fronti di guerra medio orientali e dell’Europa dell’Est, ove si va ventilando addirittura un intervento diretto delle forze armate di alcuni paesi europei in soccorso dell’Ucraina.

Dagli attacchi alla RAI per “L’apologia del Fascismo” di Liorni, passiamo agli attacchi altrettanto feroci piombati sulla Presidente del Consiglio che anticipava nel corso della Conferenza Programmatica di Fratelli d’Italia di Pescara, la decisione di candidarsi alle prossime elezioni europee di Giugno.

Altro putiferio! Soprattutto perché Meloni anticipava che, ritenendosi “figlia del popolo” e dunque particolarmente semplice e “alla mano”, chiedeva il voto delle persone e in genere degli elettori italiani con la indicazione sulla scheda elettorale del solo nome di battesimo della candidata: Giorgia! (per altro giuridicamente valido ai fini della espressione corretta del voto al candidato). A questo punto gli attacchi si moltiplicavano prendendo almeno due strade diverse di scontro:

  1. Perché candidarsi sapendo in partenza di non poter accettare quel ruolo di Parlamentare Europeo essendo incompatibile con l’attuale ruolo di Presidente del Consiglio di un paese dell’UE ?
  2. Perché fare ricorso “alla grave anomalia” di votare esclusivamente il nome di battesimo quando questa procedura sminuisce il prestigio delle Istituzioni con siffatte forme intollerabili  di “confidenze” tra eletto ed elettore? 

Sul secondo “quesito” é proprio inutile soffermarci. Basta pensare un attimo alla “spocchia” di buona parte della sinistra elitaria che intende mantenere sempre e comunque le debite distanze tra i politici e gli elettori. Con tanti saluti ai presunti   democratici e progressisti!  Nel caso invece del primo “quesito” c’é da dire che la prassi o se volete la consuetudine di far candidare i leader dei partiti alle elezioni Europee si é sempre manifestata e consolidata in Italia sin dalla prima elezione del Parlamento Europeo risalente al 1970. Tutti i Segretari Nazionali hanno sempre guidato le liste del proprio partito. Da destra al Centro, alle Sinistre, tanto per motivare gli elettori e mobilitarli intorno ad una campagna elettorale poco “sentita” dagli italiani e, in genere, dai cittadini Europei che hanno visto sempre, almeno fino al recente passato, le Istituzioni Europee troppo lontane dagli interessi dei cittadini o, in molti casi, addirittura contrari alla civile convivenza tra i popoli dell’Unione. Ciò, in particolare, dettato da scelte politico-economiche contraddittorie e divisive. (vedi l’annosa questione delle quote latte; la cessione del verde agricolo per impiantare pannelli solari; il divieto all’uso dei fertilizzanti in agricoltura; la questione dei “balneari”; la riduzione della produzione di vino nei singoli stati; la testarda determinazione dei vertici europei nell’introduzione dei cibi geneticamente modificati (gli OGM) in Europa; la data di cessazione tassativa della produzione di auto a benzina o gasolio nei Paesi UE e tante altre amenità fortemente contrastate dagli operatori economici italiani e di tanti altri Paesi dell’Unione).

Ad ogni buon conto solo un pretestuoso polverone. L’ennesimo. Tant’é che a liste dei partiti  presentate nei tribunali di tutta Italia e prontamente ufficializzate, di Segretari di partiti candidati se ne contano diversi: dalla Schlein a Matteo Renzi, da Carlo Calenda a Tajani e a Emma Bonino. Con buona pace degli altri Segretari che hanno fatto scelte diverse e tutte altrettanto legittime.

Ma la campagna denigratoria e violenta prontamente montata sulle scelte della Meloni ha subito determinato una volgare e preoccupante “escalation” di reazioni violente contro la Presidente del Consiglio a cominciare dai manifesti deturpati con “baffetti di Hitler” o con strisce di carta sul volto con la scritta “fascista non parlare più” o addirittura con manifesti affissi con la candidata a testa in giù con la scritta rassicurante “Gli Infami meglio appesi” e tante altre fantasie di questo genere. Se ci aggiungiamo le accoglienze sempre festose riservate ad un altro candidato alle Elezioni Europee, questa volta della Lega, quale il Generale Roberto Vannacci, cui si tenta sistematicamente di evitare che possa svolgere regolarmente le sue manifestazioni elettorali, montando picchetti e opponendo cordoni di esaltati manifestanti dei centri sociali, anarchici e studenti filo-palestinesi in prossimità dei luoghi prescelti dal candidato indipendente per gli incontri con i propri sostenitori e simpatizzanti, …….. allora il quadro é davvero completo! E temiamo proprio sinceramente che questa campagna elettorale, appena agli inizi, sia indirizzata a subire un clima di scontro strisciante, piuttosto che un confronto civile di tesi e programmi sulla materia complessa del futuro dell’Istituzione Europea. E poi la sinistra si lamenta che esiste un astensionismo esasperato che inficia il risultato stesso delle elezioni……. e riparte con forza la polemica!!