giovedì, Gennaio 9, 2025
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DALL’ORRORE DEGLI STUPRI ALLA RINASCITA DELLA SPERANZA. Il Premier Meloni mantiene le promesse e realizza un nuovo modello per le periferie delle città italiane!!

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Lo aveva detto ad Agosto scorso al Parroco del Parco Verde, Don Patriciello, che sarebbe tornata entro Maggio del 2024 per inaugurare il nuovo parco urbano di Caivano.

Sostituendo la piscina vandalizzata e tutto ciò che era stato completamente abbandonato ai margini di quel Parco Verde di case popolari, diventato un avamposto armato della criminalità organizzata in quel vasto territorio a nord di Napoli.

Detto fatto. In nove mesi lo Stato é stato capace di riappropriarsi del territorio. Di monitorare e contrastare ogni azione criminosa in Caivano e nei grandi centri urbani limitrofi. Le operazioni “Alto Impatto” e “Città Sicure” con le Forze dell’Ordine, Esercito, Guardia di Finanza, Forestale hanno battuto in lungo e in largo chilometri e chilometri quadrati di territorio sensibile, stanando piazze di spaccio e spacciatori, malviventi che da decine e decine di anni, indisturbati, “curavano” le loro attività illecite al riparo di quei casermoni di alloggi popolari costruiti senza servizi adeguati ed essenziali per un vivere civile e armonioso. Senza verde, senza asili e scuole, senza presidi socio assistenziali. Senza prospettive di legalità e benessere sociale.

Ma ormai questo “modello Caivano” é noto a tutti. E rappresenta lo sforzo dello Stato e la volontà del Governo di essere presente e di incidere nel profondo nelle realtà più a rischio della Campania e del Mezzogiorno. Ma non solo. Il metodo Caivano é già stato trasferito e introdotto nelle periferie romane, a Milano, a Foggia, Bari e ovunque si presentino pericoli oggettivi di espansione criminale in contesti degradati e privi di servizi sociali fondamentali.

E mentre i soliti ignoti “rosicavano” anche nel corso della manifestazione di inaugurazione  tra studenti entusiasti, bambini delle scolaresche festanti ed atleti pronti ad utilizzare al meglio quel complesso sportivo attrezzato e scintillante, qualcuno sul palco osservando quelle meraviglie che lo Stato ha inteso regalare al popolo di Caivano, si commuoveva incredulo e ripeteva : ” O vveco e nun ‘o crero”. E’ Don Patriciello, il Parroco Eroe che si è sfiancato per anni contro l’indifferenza dei governi nazionali e regionali per ottenere l’attenzione dovuta per i suoi parrocchiani, costretti a vivere tra delinquenza e soprusi, violenze e intimidazioni. Sino alla terribile e insopportabile violenza sessuale su tre bimbette minorenni, consumate proprio tra le rovine di quella struttura sportiva vandalizzata. Un atto di inaudita ferocia compiuto da un  “branco” di minorenni cresciuti tra la violenza e la sopraffazione che si respiravano ordinariamente nel Parco Verde di questa cittadina dimenticata anche da Dio.

Ma il Parroco eroe, credendo fortemente nella carità cristiana e nella bontà dell’animo umano, provava anche con il nuovo Governo, con quella donna e madre che guida tutt’ora quel Governo, rivolgendosi proprio a Lei, in quel momento di profondo sconforto e quasi di rassegnazione, per chiedere giustizia per i suoi parrocchiani e per i tanti bambini cui ogni elementare diritto ad una vita decorosa e una infanzia felice veniva puntualmente negata da violenza incontrastata e strafottenza delle Istituzioni.

Il resto é sotto gli occhi di tutta Italia: un centro sportivo moderno e invidiabile, intitolato al grande autore ed artista napoletano Pino Daniele,  dove potranno essere praticate ben 40 discipline sportive diverse, all’aperto e nelle palestre, sotto gli occhi attenti dei poliziotti e allenatori delle “Fiamme Oro”. Immediatamente, prima ancora che chiudano le scuole, per dare una opportunità agli alunni che non possono permettersi una vacanza con la propria famiglia, di trovare una occasione di svago e di impegno ludico in questa attrezzatissima struttura pubblica. Ove non mancano, naturalmente, spazi adeguati ed attrezzature sportive per i disabili. E poi c’é un nuovissimo asilo, immerso in un parco urbano di faggi e lecci appositamente piantumati, che si estende per oltre un ettaro, ove sono ancora in corso i lavori per la ristrutturazione di un teatro coperto e la creazione di una Arena scoperta per spettacoli e manifestazioni culturali. Un Parco Urbano davvero molto godibile che é stato intitolato alla memoria del Giudice Rosario Livatino, vittima della mafia. Ma il grande sforzo del governo, delle forze dell’Ordine e del Commissario Straordinario di Governo, Fabio Ciciliano non é ancora ultimato. A breve si potrà ospitare anche il Centro di Coordinamento della Protezione Civile e grazie ad un accordo con le Università Campane, sarà realizzato un Campus Universitario da 3.800 metri quadri, oltre al costruendo Polo Universitario di Afragola (comune prospiciente la città di Caivano) che sarà realizzato in un terreno confiscato dallo Stato alla locale famiglia mafiosa dei Moccia.

Un percorso virtuoso durato meno di un anno. Una promessa fatta ad un prelato disperato ma pieno di dignità e di calore umano. Una storia nata da una una vicenda di orrore e violenza che si é trasformata in una bellissima favola a lieto fine. Dove a trionfare sono soprattutto i bambini e le loro famiglie. Senza escludere la giustizia e la legalità, che costituiscono il presupposto e il baluardo di una società autenticamente civile.

Ai professionisti della diffamazione politica, i cosiddetti  “Odiatori seriali” della sinistra che hanno trovato tante occasioni, in questi mesi, per spargere veleno e falsità sulla possibilità di realizzare realmente questo autentico “miracolo” del Parco Verde (che al contrario, inorgoglisce tutti gli Italiani degni di questo nome), vogliamo ricordare le parole “profetiche” del Presidente della Regione Campania, il “Democratico” De Luca, che nell’imminenza della cerimonia di inaugurazione del complesso sportivo (tra l’altro programmato dal Governo entro la fine di Maggio con quasi un anno di anticipo),  denunciava preoccupato la “passerella” della Premier Meloni a Caivano in piena campagna elettorale. Dimenticando che quell’appuntamento della Meloni, frutto di una promessa-scommessa con Don Patriciello e i residenti del Parco Verde, costituiva un importante momento di riscatto per tutto il paese di Caivano, mai tanto atteso e tanto apprezzato.

Ma poi, lui per primo, il buon governatore sceriffo, non esitava ad essere (inutilmente) presente alla apertura ufficiale del parco (lui che é lo stakanovista delle inaugurazioni spesso ripetute più volte sulla stessa struttura da inaugurare!). Ma non gli rimaneva che  leccarsi le ferite per la sua totale latitanza sulle problematiche di Caivano e la inerzia intollerabile della sua Giunta in quasi dieci anni continuativi di governo della Regione Campania.

 

NAPOLI DIVENTA GRANDE POLO CULTURALE EUROPEO.

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Che Napoli sia la capitale geografica del Mediterraneo è assodato e universalmente riconosciuto, ma che la città di Parthenope possa assumere anche il ruolo di polo culturale europeo è un fatto che solo adesso sta venendo fuori sempre più prepotentemente. Grazie all’impulso della sua millenaria storia e alla grande tradizione artistica e artigianale, Napoli si impone al turismo di massa, come un hub culturale vero e proprio, un museo a cielo aperto, senza avere nulla da invidiare alla città eterna. “Napoli, per la sua storia e per l’ingegno dei suoi illustri protagonisti nei secoli – commenta Gianni Lepre, economista e consigliere del Ministro della Cultura Sangiuliano – è una capitale della cultura europea e mondiale. E la presenza di tante testimonianze, dai parchi archeologici ai musei, dalle opere architettoniche alla produzione multimediale, dalla canzone al cinema e alla letteratura, costituisce una condizione necessaria ma non ancora sufficiente per il meritato definitivo rilancio della metropoli partenopea”. “Su questo versante – sottolinea poi il prof. Lepre – l’impulso che sta dando il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sta concretizzando quel tassello che è spesso mancato in passato. Grazie al Piano strategico dei cosiddetti Grandi Progetti Beni Culturali, al monitoraggio e alla supervisione costante del Ministero della Cultura, Napoli tra tante altre encomiabili iniziative, potrà fruire del recupero del complesso del Monte di Pietà e della creazione di un Museo del Libro e della Letteratura a Palazzo Fuga, l’ex real albergo dei poveri, per intenderci”. Lepre ha poi continuato: “Ottimizzando risorse pari a circa 47 milioni di euro, Napoli e la Campania potranno beneficiare della rifunzionalizzazione della Villa Colombaia a Ischia, della ulteriore valorizzazione degli scavi e della Villa Romana del Museo Archeologico a Positano, dell’allargamento del Museo del Sannio a Benevento”. Queste sono solo alcune tappe, per quanto splendide, di un percorso di rinascita che vede la Campania e l’intero mezzogiorno al centro dei pensieri e dell’agenda del ministro Sangiuliano per il prossimo futuro” ha poi concluso Lepre.

STUCCHEVOLE, INTRADUCIBILE E SOTTOMESSO: LA STRANA INVOLUZIONE DEL CONDUTTORE DEL PROGRAMMA DI RETE 4, PAOLO DEL DEBBIO!

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Sarà l’età che avanza. Sarà la scarsa voglia del conduttore della trasmissione “Dritto e Rovescio” che ormai va in onda tutti i giovedì sera, ininterrottamente dal mese di Marzo del 2019 sulla Rete 4 di Mediaset, tuttavia c’é da dire che la trasmissione di giovedì 23 Maggio sarà ricordata a lungo per i benefìci in termini elettorali e di immagine che il suo ospite Giuseppe Conte, ex Premier e Segretario del Movimento 5 Stelle, ha potuto trarne da una intervista poco graffiante del giornalista toscano anzi, e per meglio dire, apparsa troppo accondiscendente, per nulla incalzante  e determinata (come eravamo abituati ad assistere un tempo). Toni blandi ed eccessivamente amichevoli, davvero inconsueti per Del Debbio nella sua, diremmo, pseudo intervista, nel corso della quale il Leader dei 5 Stelle ha potuto spaziare sui temi a lui più congeniali, senza interruzioni, contestazioni, interlocuzioni di natura giornalistica. E assumendo, la sua presenza in tv(di Conte), piuttosto il tono di un monologo politico “indisturbato” per l’ex Presidente del Consiglio. Quest’ultimo infatti  ha potuto e saputo sfruttare ogni esitazione, o meglio, il silenzio dell’intervistatore per lunghissimi tratti dell’apparizione televisiva. Intervistatore che, per altro, aveva formulato domande tutt’altro che imbarazzanti o piccanti, come ad esempio, esprimere un giudizio sulla vicenda dell’indagine della Procura di Genova contro Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria. E giù le più vergognose e strumentali accuse di Conte all’indirizzo del Governatore Ligure a cui Il Leader dei 5 Stelle non lasciava altra alternativa che non fossero le dimissioni immediate e irrevocabili! Nessun tentativo accennato da Del Debbio alla possibilità che Toti potesse dimostrare la sua totale estraneità dai fatti a lui contestati. Nessun riferimento ai tantissimi casi di proscioglimenti successivi di politici di ogni parte politica, costretti alle dimissioni sull’onda emotiva del “giustizialismo di maniera” di cui proprio il Movimento 5 Stelle e parte consistente della Sinistra risultano essere gli attori e fautori più efficaci,  arrabbiati e determinati.

Ma a noi, in questa occasione, non ci interessa di approfondire le “ragioni di Toti”. Se é innocente, come noi crediamo, il Governatore Ligure saprà difendersi da accuse ingenerose e inesistenti. Diversamente, sarà giusto che i cittadini liguri tornino al voto. E che Toti si faccia da parte.

A noi interessa, in questo momento, appurare cosa stia accadendo al Giornalista Del Debbio. Se si tratta di stanchezza, svogliatezza nel condurre la sua trasmissione o, peggio ancora, se sta cambiando qualcosa nella linea editoriale di Mediaset. Una linea editoriale che ha inserito da tempo nei palinsesti delle Reti del “biscione” conduttori televisivi che non fanno misteri della loro appartenenza politica alla sinistra più ortodossa e becera (vedi il caso della Bianca Berlinguer). Conduttori di trasmissioni televisive di approfondimento giornalistico che, negli orari di maggior ascolto, vomitano veleno e sentenze definitive su uomini, donne e iniziative politiche del centrodestra, Governo compreso. La qual cosa, pur se assolutamente legittimo tanto per chi conduce le trasmissioni, quanto per i temi trattati, (al netto della demagogia e dell’accanimento giornalistico), lascia non pochi interrogativi di natura politica nei rapporti tra i diversi partiti che compongono la coalizione di governo e la “tenuta” della stessa coalizione. Piaccia o non piaccia, occorre capire. Sono innumerevoli le recenti prese di posizione di taluni gruppi di maggioranza che prendono le distanze da questo o dal provvedimento governativo. Segnali per niente incoraggianti, anzi deleteri per l’immagine complessiva della stessa maggioranza di governo. E in questo scenario che definiremmo sconsolante, anche la tv fa la sua parte. Con le sue trasmissioni di pseudo intrattenimento, che si trasformano, ogni sera, in pubblico dileggio per la parte avversa.

NAPOLI-BARI, L’ALTA VELOCITA’ AVANZA ANCHE AL SUD: UNA AUTENTICA SVOLTA PER IL MEZZOGIORNO D’ITALIA

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People board a high-speed train of the Italian company, Italo - Nuovo Trasporti Viaggiatori (L) stationed next to a Freccia Rossa (Red Arrow) high-speed train of Trenitalia train operator at the central railway station in Milan, on July 7, 2023. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP) (Photo by GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images)

Una delle tratte che ancora mancano all’alta velocità ferroviaria italiana riguarda il collegamento Napoli-Bari, cioè l’asse che unirà due metropoli del Sud che in due regioni diverse svolgono un ruolo fondamentale per l’economia del Mezzogiorno. A questa lacuna si sta ponendo rimedio con i lavori di infrastrutturazione della rete ferroviaria che entro il 2028 dovrebbe essere attiva. Un impulso decisivo è venuto dal governo Meloni che sta accelerando l’iter dei lavori e della messa a cantiere di molte tratte nell’entroterra campano e pugliese. “Il completamento della linea – commenta Gianni Lepre, economista e Consigliere del ministro della Cultura – è  previsto per il 2028, ma già entro il 2025 ci sarà l’inaugurazione di tratti parziali, con effetti vantaggiosi per i viaggiatori”. Il noto economista che tra l’altro è presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli ha poi continuato: “La novità assoluta sarà è il fatto che la linea è diretta, senza più scalo a Caserta, con una riduzione di oltre 2 ore dei tempi di percorrenza, mentre occorreranno tre ore per collegare il capoluogo pugliese a Roma”. Il prof. Lepre ha poi sottolineato: “Le ricadute benefiche ci saranno anche per l’economia dei territori, oltre che nelle relazioni più immediate nel triangolo Napoli, Bari, Roma. Un beneficio assoluto non solo per i viaggiatori abituali, ma anche per lo scambio turistico tra le due regioni e la capitale. L’ammodernamento della linea veloce porterà anche maggiore comfort, e come detto, la cancellazione delle fastidiose coincidenze”. Lepre ha poi concluso: “Una svolta storica per il Mezzogiorno, una volontà reale da parte del governo di colmare quel gap Nord Sud e le disuguaglianze connesse”.

ALEMANNO E TAGLIALATELA: AUTONOMIA DIFFERENZIATA, MOBILITAZIONE CONTRO UNA LEGGE SPACCA ITALIA!

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DALLA SEGRETERIA NAZIONALE DEL MOVIMENTO POLITICO “INDIPENDENZA” RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO.

 

“Da questa mattina in tutte le regioni del Sud, a cominciare dalla Campania, il Movimento Indipendenza ha lanciato una grande campagna di comunicazione per rompere il muro di silenzio che è calato su una legge molto grave e pericolosa come quella sull’Autonomia Differenziata, proposta dal governo nazionale e non contrastata adeguatamente dalle opposizioni di centrosinistra.”
“L’abbiamo definita una “Legge Spacca Italia” perché se fosse approvata aumenterebbe il divario sulla qualità delle prestazioni pubbliche, in modo particolare per quanto riguarda Sanità, Trasporti e Scuola. I Livelli essenziali di prestazioni (LEP) non sono stati definiti, mentre la scelta della spesa storica come riferimento per un’ipotetica redistribuzione delle risorse continuerà a penalizzare le regioni del Mezzogiorno che, appunto, hanno sempre avuto una minore capacità di spesa rispetto a quelle del Nord. Al di là delle promesse, è inevitabile che con questa legge le regioni più forti diventeranno sempre più ricche, mentre le regioni più deboli saranno lasciate alla deriva. Inoltre quello che doveva essere il contraccambio economico per il Sud a fronte dei danni di questa legge, ovvero la ZES unica per il Mezzogiorno, è rimasto al palo per totale mancanza di risorse. È incredibile che tutto questo sia accettato da un partito che come Fdi ha fatto del patriottismo la propria bandiera e dal PD che ha sempre detto di voler difendere l’uguaglianza dei diritti degli italiani.
Il Movimento Indipendenza, che è nato per difendere l’unità nazionale e la giustizia sociale, al termine di questa campagna convocherà una grande convention aperta a tutte le forse politiche, sociali e culturali disponibili a battersi contro questa riforma e a raccogliere le firme per un eventuale referendum abrogativo.” Così hanno dichiarato Gianni Alemanno, segretario del movimento Indipendenza e Marcello Taglialatela, vicesegretario con delega per il Mezzogiorno.

ANCORA UNA INTERVISTA TV DEL NOSTRO DIRETTORE SUI TEMI DEL TURISMO IN CITTA’

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PUBBLICHIAMO UNA NUOVA INTERVISTA DEL DIRETTORE RESPONSABILE DEL NOSTRO QUOTIDIANO “CAMPO SUD” SUI TEMI DEL TURISMO IN CITTA’ E SULLE CRITICITA’ TUTT’ORA ESISTENTI IN TEMA DI SERVIZI ADEGUATI ED EFFICIENTI PER TURISTI ITALIANI E STRANIERI IN TRANSITO O IN SOGGIORNO PROLUNGATO IN CITTA’.

LA MANCANZA ASSOLUTA DI INFO-POINT TURISTICI DOTATI DI INTERPRETI E SERVIZI DI PRIMA ACCOGLIENZA, CON DOTAZIONE DEGLI ORARI DELLE LINEE DI TRASPORTO URBANO ED EXTRA URBANO VERSO I SITI TURISTICI DELLA CITTA’ E DELLE LOCALITA’ DI MAGGIOR PREGIO TURISTICO (ISOLE DEL GOLFO; SITI ARCHEOLOGICI DI POMPEI; ERCOLANO E STABIA; I CAMPI FLEGREI; LE COSTIERE SORRENTINA E AMALFITANA ETC.);

l’EFFICIENTAMENTO DELLE LINEE FERROVIARIE URBANE E DELLE LINEE SU GOMMA, CON INCREMENTO DELLE CORSE IN PARTICOLARE NEI GIORNI FESTIVI;

UNA ORGANIZZAZIONE DEI TURNI DEI TASSISTI DELLA CITTA’ CHE CONSENTA LA PRESENZA DI TUTTE LE VETTURE DISPONIBILI SOPRATTUTTO NEI FINE SETTIMANA E NEI GIORNI FESTIVI SINO ALLE ORE NOTTURNE;

PREDISPOSIZIONE DI IDONEI TURNI DI SERVIZIO DELLA POLIZIA MUNICIPALE CON INCREMENTO DELLE PRESENZE DI AGENTI NELLE AREE DI INTERESSE TURISTICO PER LA SICUREZZA DEI TURISTI E  PER LA REGOLAMENTAZIONE DEL TRAFFICO  ALMENO SINO ALLA MEZZANOTTE;

QUESTI ED ALTRI ARGOMENTI SVILUPPATI NEL CORSO DELL’INTERVISTA CON IL PADRONE DI CASA, L’ECONOMISTA GIANNI LEPRE, SEMPRE ATTENTO A MONITORARE, NELLA SUA TRASMISSIONE, I TEMI DI MAGGIORE ATTUALITA’ ED INTERESSE DELLA NOSTRA CITTA’.

Seguiamo insieme il video pubblicato:

Per la Redazione di Campo Sud Quotidiano

Luciano Auriemma

 

 

 

 

A BREVE CHICO FORTI (SIN ORA DETENUTO NEGLI USA) RIENTRERA’ IN ITALIA.

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Chico Forti, il cittadino trentino condannato negli Stati Uniti per omicidio, é finalmente stato rilasciato dal carcere di Miami ove stava scontando la sua pena all’ergastolo, per omicidio di un cittadino statunitense, sin dal 7 Luglio del 2000. Attualmente si trova presso un centro di accoglienza per immigrati, in attesa delle ultime pratiche burocratiche prima della consegna alla autorità giudiziaria italiana. Chico Forti dovrà scontare la sua pena in un penitenziario italiano, sempre che non sia disposto un nuovo processo in Italia, essendosi sempre dichiarato non colpevole del reato a lui attribuito dalla giustizia americana.

ANCORA TRUFFE CON L’ECOBONUS 110%. LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA OLTRE UN MILIONE DI EURO.

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Ancora una indagine di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate sulle procedure dei bonus edilizi. Questa volta si parte da Savona ove imprese inesistenti e fabbricati completamente inventati hanno prodotto e avrebbero continuato a produrre danni erariali esorbitanti per lo Stato attraverso le detrazioni fiscali e le anticipazioni bancarie poggiate sul nulla assoluto. Le indagini dalla provincia di Savona sono state estese praticamente in tutta Italia ove operavano soggetti, già beneficiari del reddito di cittadinanza, dediti a queste truffe su vasta scala che hanno contribuito significativamente alla grave sofferenza dei conti pubblici nel nostro Paese. Le indagini sono ancora in corso e gli inquirenti sono ottimisti sugli ulteriori esiti della delicata indagine di natura finanziaria.

IL “DE LUCA FURIOSO” E LE SUE RIPETUTE INVETTIVE PERICOLOSE E FUOR DI LUOGO!

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NAPLES, CAMPANIA, ITALY - 2022/12/09: Governor of Campania Region, Vincenzo de Luca during the visit of Minister for Regional Affairs and Autonomy, Roberto Calderoli at the palace of Campania Region. (Photo by Pasquale Gargano/Pacific Press/LightRocket via Getty Images)

Chi ancora ha memoria dell’opera epica di Ludovico Ariosto troverà molte affinità tra il Paladino di Carlo Magno, Orlando e il nostro Sceriffo “salerno-lucano”, Vincenzo De Luca.

Entrambi “guerrieri” infallibili e invincibili. Entrambi innamorati follemente: l’Orlando del poema di Ariosto, della bellissima Angelica, Principessa del Catai, che si rifugia alla Corte di Carlo Magno per sfuggire ai nemici mussulmani.

L’amore profondo del nostro “Paladino del Terzo millennio” alias Vincenzino De Luca, é rivolto invece ad un “oggetto ingombrante”. Il “nostro” si é infatti invaghito follemente di una poltrona. La poltrona più alta che c’é in Campania. Quello scranno di Governatore che proprio non vuol mollare, neanche dopo che sarà scaduto il suo lungo secondo mandato, come Legge impone.

Non ci dorme la notte, non si capacita di giorno, non si rassegna nè in estate nè in inverno. E questo arrovellarsi e tormentarsi notte e dì,  alla lunga gli ha fatto perdere il senno (come il Paladino dell’ Orlando Furioso). E giù invettive, accuse, frasi volgari all’indirizzo di uomini e donne, politici e non, che a suo dire, minacciano i suoi programmi e il suo metodo singolare di governare la Regione Campania.

Esternazioni farneticanti e senza fine rivolte alternativamente al suo “nemico giurato” dal nome Raffaele Fitto, Ministro per Gli Affari Europei e le Politiche di Coesione e la gestione del PNRR, con delega per il Sud, colpevole solo di aver comunicato alla Regione Campania che i Fondi di Coesione vanno concordati con il Governo centrale, al fine di individuare opere pubbliche coerenti con i progetti nazionali da finanziare in uno sforzo collettivo e condiviso per evitare spese inutili e improduttive. Apriti cielo! Tentativo subdolo di “Lesa Maestà del potente Sceriffo Paladino” posto in essere “segretamente” dal pugliese avversario che forse ha in animo di sfilargli nottetempo la poltrona tanto amata.

Ma se gli attacchi a Fitto non bastano, ecco il nostro Paladino rivolgersi direttamente alla odiata Giorgia Meloni, che é donna, madre e pure Presidente del Consiglio di quel Governo di Centro Destra che, nientemeno, ha osato negare per legge la possibilità di autorizzare il terzo mandato da Governatore di Regione (non solo a lui, ma a tutti quei Presidenti delle Giunte Regionali che abbiano già compiuti due mandati consecutivi in quel ruolo prestigioso) . Provvedimento che ricalca e conferma la Legge Istitutiva delle Assemblee Regionali di tutta Italia sin dal 1970 e che si é deciso legittimamente di non modificare. In primis nella possibilità di estensione al terzo mandato consecutivo per i Presidenti eletti due volte di seguito. E anche qui la polemica si fa molto aspra e le ingiurie non si risparmiano. Anche quelle volgari e per di più personali e reiterate rivolte alla Presidente del Consiglio.

Ma poi, secondo il novello “Orlando Furioso”, occorreva andare oltre. Spingersi dove la decenza e il buon senso, oltre alla prudenza che il profilo istituzionale ricoperto dal “nostro” gli avrebbe consigliato, o per meglio dire imposto. Ed ecco spuntare a ciel sereno e in modo violento le accuse al Parroco del Parco Verde di Caivano, quel Don Maurizio Patriciello, Paladino (Lui sì, autentico Paladino!) della lotta alle mafie combattute tutte personalmente e senza tentennamenti in un territorio pericoloso ed ostile a chi si frappone alle attività illecite della malavita. Quel Parroco di frontiera che per la sua missione di giustizia e legalità é finito sotto scorta di polizia, dopo i ripetuti episodi di intimidazione alla sua Chiesa e alla sua persona. Anche quest’uomo che dovrebbe da tutti essere additato quale esempio di fulgido civismo, oltre che di profonda carità cristiana per la dedizione assoluta verso i sofferenti, i diseredati e le vittime di soprusi indicibili, in specie sui minori, anche quest’uomo di chiesa é stato oggetto di invettive gratuite e di dileggio violento e pericoloso per la stessa incolumità del Prelato. Un episodio senza precedenti e gravissimo. Non fosse altro perché rivolte ed esternate pubblicamente dal Capo di una Istituzione Pubblica, benché ormai senza senno (come l’Orlando di Ariosto) e senza alcun ritegno.

LA MOSTRA D’OLTREMARE DI NAPOLI: A 84 ANNI DALLA FONDAZIONE E’ ANCORA OGGETTO DI PUBBLICAZIONI DI GRANDE INTERESSE STORICO ED ARTISTICO.

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Lunedì 20 maggio, alle ore 11, presso la Sala Italia della Mostra d’Oltremare si terrà la presentazione del libro “La regina del Mediterraneo, Napoli e la Mostra d’Oltremare”. Il testo scritto dal giornalista Marco Altore è la rielaborazione della tesi di laurea magistrale che l’autore stesso ha discusso con lode nel 2017 presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. La presentazione dello scritto, curato nella prefazione dal giornalista Alessandro Cecchi Paone e nell’introduzione dal docente Antonio Lepre, avviene nell’ambito delle iniziative che la Mostra d’Oltremare ha promosso per celebrare gli 84 anni del complesso espositivo di Fuorigrotta. L’inaugurazione, infatti, si tenne il 9 maggio 1940. Il testo, pubblicato da L’Orientale Editrice, racconta nella prima parte il forte rinnovamento urbanistico di Napoli a cavallo tra le due guerre avendo come suo apice la realizzazione della Mostra Triennale delle Terre Italiane d’Oltremare. Cosa rappresentava la Mostra per il governo del tempo e per la città e cosa significa ancora oggi. Il libro illustra una puntuale ricostruzione storica dei fatti attraverso fonti bibliografiche, siti specializzati ed anche giornali e testimonianze dell’epoca. Nella seconda parte si affronta la chiusura della Mostra per cause belliche, i conseguenti danneggiamenti e la riapertura nel 1952 come Mostra Triennale del Lavoro Italiano nel Mondo fino ad arrivare agli ultimi anni di rilancio dopo fasi di decadimento. La tesi di laurea del giornalista Altore ha ricevuto nel 2017 il Premio Masaniello Napoletani Protagonisti ed un estratto è stato pubblicato nel numero monografico della rivista “Meridione-Sud e Nord del Mondo” per celebrare gli 80 anni della Mostra. A moderare la presentazione del libro sarà Claudio Silvestri, giornalista e segretario aggiunto Fnsi. A dialogare con l’autore del libro, saranno Maria Caputo, Consigliera delegata della Mostra d’Oltremare; Sergio Rastrelli, Senatore della Repubblica; Teresa Armato, Assessore al turismo del Comune di Napoli; Roberto Tottoli, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”; Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania; Guido D’Agostino, Presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza. Sono previsti i saluti di Gennaro Sangiuliano, Ministro della cultura; Remo Minopoli, presidente della Mostra d’Oltremare; Felice Casucci, assessore al turismo della Regione Campania.