mercoledì, Dicembre 4, 2024
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Fino a martedì tutto è possibile

Mattarella procrastina. Fumata nera al Quirinale dove il Presidente della Repubblica aggiorna la seduta a martedì 27 (san Paganino) quando, si spera, i partiti abbiano trovato maggiore intesa per dare vita ad una nuova legislatura.

Rinvio che, di fatto, certifica la supremazia delle Destre qualora si andasse al voto. E di fatti si evita. Almeno si tenta fino a martedì. Quando ogni scenario sarà ancora possibile. Il MoVimento 5 stelle, infatti, strizza l’occhio a Salvini seppur sotto i baffi e con il muso lungo, ma non disdegna di aprire contemporaneamente anche al pd, il partito fino a ieri odiato a sangue, ma necessario per la salvaguardia delle poltrone del mandato zero. Poco importa se i punti sono 10 o sono 5, se bisogna rinunciare a Conte, come dice il segretario Zingaretti, o se si lavora per “intestarsi” la trattativa, come vorrebbe Renzi il resuscitato. Poco importa se i parlamentari sono da tagliare o no, l’importante è salvare almeno quelli in carica. Con lo stesso Pd, diviso a sua volta al suo interno tra favorevoli e contrari al patto della poltrona e tra chi minaccia di fuoriuscire dalla formazione; anche questo è possibile fino a martedì. Magari si potrebbe dare vita ad una unione proprio dei fuoriusciti capeggiati da Paragone, grillino contrario all’accordo col Pd e Calenda, pdino contrario all’accordo con le 5 stelle.
Sembra impossibile, però, fino a martedì, ricorrere alla piattaforma Rosseau che in questo momento di disorientamento sarebbe la “sola” cosa pentastellata da fare. Ipotesi complicata dato che ora i deputati 5 stelle pare vogliano pensare prima a se stessi. Ma fino a martedì tutto è possibile.
Salvini, per senso di responsabilità o strategia, l’ennesima atta a confondere Di Maio & soci, vorrebbe godersi il successo elettorale in solitaria, ma tendendo una mano agli ex alleati che dovrebbero essere “rimpastati” e contare per quanto valgono. Tuttavia potrebbe dare vita ad un governo sovranista con le altre forze del centro-destra, ma solo dopo aver corso da solo la tornata elettorale. Solo se si ricorresse alla democratica consultazione del parere del popolo. Consuetudine che appare “usanza fascista” a detta di quei democratici che ad ogni costo vogliono evitare di ricorrere al popolo. Almeno fino a martedì quando tutto sarà possibile.

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