L’evoluzione della guerra in Ucraina e quella in Palestina costituisce la più grande incognita per il futuro politico degli Stati Uniti e conseguentemente anche per quello dell’Europa e del mondo intero.
Appare evidente che Biden ed i suoi sostenitori contano sullo spirito patriottardo degli americani per vincere le prossime elezioni presidenziali e puntano sulla demonizzazione del nemico (russi e parte del mondo arabo) per riprodurre lo scenario del post 11 settembre che portò alla rielezione di Bush, ma anche ad una serie di incredibili fallimenti politici e militari (Iraq ed Afghanistan).
Affermare che il futuro civile dell’umanità ha bisogno di una vittoria in Ucraina ed in Palestina è un paradosso che serve esclusivamente a creare paura e fidelizzazione nell’ elettorato oltre a pericolose divisioni con quanti non sono più disposti a credere ciecamente nella favola degli USA, faro del mondo che tutela la libertà di tutti.
Se i democratici vincessero le elezioni lo scenario più prevedibile sarà quello di una guerra continua che favorirebbe in primis i fabbricanti di armi, ma che accentuerebbe il tentativo delle nazioni aderenti al BRICS di realizzare una moneta alternativa al dollaro nello scenario economico internazionale ed abbattere il monopolio del biglietto verde nelle transazioni del petrolio e delle principali materie prime.
Con la vittoria di Trump o comunque di un repubblicano, gli USA ridurrebbero la politica di espansione e controllo del mondo e si potrebbe creare una condizione di minore sudditanza anche dell’Europa.
