Aveva 82 anni. Era nato nato nel 1939 a Ruda, in provincia di Udine, terra di gente schietta e laboriosa. Taciturno ma assai simpatico, inizia la sua carriera di calciatore proprio con l’Udinese insieme a Dino Zoff, suo conterraneo con il quale diventerà Campione d’Europa nel 1968 a Roma. Dall’Udinese passerà alla Juventus dove vincerà il suo primo scudetto. Poi sarà ceduto al Palermo per fare le ossa nel campionato cadetto. Nel 1962 fu ceduto all’Inter di Helenio Herrera ove raggiungerà gli obiettivi sportivi e agonistici più esaltanti: quattro scudetti in maglia nerazzurra, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali. E poi pilastro della Nazionale maggiore di calcio ove debuttò nel 1963 e giocò sino ai Campionati Mondiali di Germania del 1974, collezionando 66 presenze e due gol all’attivo. Indimenticabile resterà per sempre il gol segnato nella storica semifinale con la Germania Ovest dei campionati Mondiali di Messico 70.
Burgnich lascerà l’Inter proprio nel 1974, alla vigilia di quei Campionati Mondiali giocati in Germania, dopo aver collezionato 476 partite ufficiali e 7 reti con la maglia nerazzurra.
Approderà al Napoli che aveva urgente necessità di affidargli un ruolo troppo importante per la difesa ballerina dei partenopei di quegli anni: Il libero. Ruolo che Tarcisio rivestirà con la consueta e proverbiale autorevolezza del campione assoluto. A Napoli Burgnich giocherà tre anni. E rimarranno tre anni indimenticabili nella mente dei tifosi partenopei, in quanto quella squadra allenata dal Luis Vinicio, sfiorò la conquista dello scudetto dopo una lunga e vibrante sfida contro la Juventus, conclusasi nell’ultimo match sfortunato al Comunale di Torino, con un gol all’ultimo minuto di Jose’ Altafini. Segnatura bruciante e improvvisa che spense i sogni di una squadra e una città intera che, prontamente, affibbiò l’appellativo di “Core ‘ngrato” al centravanti brasiliano che aveva militato proprio nel Napoli nei campionati precedenti.
Il nome e il ricordo di Tarcisio Burgnich resteranno sempre legati fortemente ai tifosi dell’Inter e del Napoli. Ma, siamo certi, che la serietà, l’attaccamento ai colori della Nazionale di Calcio, il suo stile inconfondibile e bonario legherà per sempre quest’uomo, questo calciatore arcigno e sempre corretto in campo, a tutti gli sportivi autentici italiani.
Addio Tarcisio, ci hai fatto vivere tante emozioni irripetibili. Ci hai regalato tante gioie sportive. Non potremo mai ringraziarti a sufficienza, ma resterai sempre nei nostri cuori.