Campo Sud in questi ultimi mesi, anzi anche prima, ha scritto tanto su questo argomento.
E cioè la urgente necessità di realizzare posti letto per studenti universitari nella nostra città . La prima motivazione viene fuori dalla considerazione che quelli che esistono sono ancora, in gran parte, quelli realizzati a Napoli e in tutto il nostro Paese negli anni 30. Ma in quegli anni e anche successivamente, gli studenti universitari che si iscrivevano all’Ateneo Napoletano provenienti da altre regioni erano davvero pochi. Limitando la loro presenza ai soli giovani meridionali. Ma con il tempo il numero di studenti universitari é, per fortuna, molto cresciuto. E a Napoli più di recente, facoltà universitarie molto appetibili dal punto di vista culturale, didattico e scientifico ne sono nate e si sono significativamente affermate. Tanto a Napoli città , che nella sua provincia e nell’intera regione Campania. E ancora tanto si sta facendo per ampliare l’offerta formativa a nuove discipline e a materie tecnico-scientifiche sempre più sofisticate e al passo con la ricerca scientifica a tutto tondo. Che richiede sempre nuovi ambienti di studio, attrezzature, strutture adeguate. Ma mentre “l’appeal” delle università campane cresce portando nuova linfa in termini di matricole, chi dovrebbe interessarsi di trovare o realizzare alloggi a prezzi controllati offerti dal sistema universitario pubblico? Chi dovrebbe sottrarre i giovani studenti fuori sede e le loro famiglie dalle difficoltà sempre crescenti di individuare posti letto offerti dal mercato privato se é vero, come é vero che un mercato privato ormai non esiste più per gli studenti, soprattutto da quando le case libere vengono trasformate tutte in Bed end Breakfast?
Cosa vieta alle amministrazioni pubbliche campane (dalla Regione ai Comuni, dalle stesse università alle città metropolitane) di guardarsi intorno e recuperare edifici pubblici non più in uso? Sappiamo bene che diversi progetti sono stati individuati attraverso il finanziamento europeo del PNRR, ma non c’é ancora notizia dell’inizio dei lavori per questi indispensabili alloggi per studenti. E per quale anno accademico saranno pronti gli studentati? Ma gli amministratori locali hanno idea di quanto sia importante favorire il trasferimento in città di diverse migliaia di studenti universitari provenienti dalle località più diverse del mezzogiorno e non soltanto? Ci si rende conto di quanto sia importante, anche economicamente e culturalmente, favorire in ogni modo l’ospitalità di giovani studenti o ricercatori universitari che si insediano nei nostri territori urbani? Magari potendo avvalersi di comode, sicure ed economiche case dello studente? Si rendono conto questi amministratori nostrani che gli studenti universitari optano per l’iscrizione presso atenei del nord proprio per questo limite insuperabile della penuria di alloggi per studenti in città ?
Su questo fondamentale problema, il nostro giornale ha compiuto uno studio piuttosto approfondito, confrontando quello che offrono agli studenti fuori sede le altre città italiane, soprattutto del nord. E Milano, con le sue facoltà Universitarie, risulta la prima scelta per gli studenti di tutta Italia. Napoletani compresi. Ci sarà forse un motivo?
Poi si chiacchiera a vuoto sui soliti quotidiani nazionali e cittadini sulla fuga dei giovani cervelli dalle nostre città !
Eppure, spremendosi un po’ le meningi, dovrebbero venire alla mente a tanti napoletani, ma soprattutto agli amministratori locali, le diverse decine di edifici pubblici non più in uso, che potrebbero essere immediatamente individuate per le finalità di cui ci stiamo occupando. Facciamo un tentativo veloce di rinfrescare la mente ai “soliti noti” ed efficienti amministratori cittadini? Partiamo subito:
1) Ex palazzo della Direzione Anagrafe del Comune di Napoli, in Piazza Dante. Proprietà esclusiva del Comune di Napoli (attualmente inutilizzato).
2) Ex Ospedale Militare di Napoli ai quartieri spagnoli. Struttura conventuale del ‘600 di grande pregio artistico (inutilizzata ed abbandonata tutta intera la parte edificata che versa in condizioni di enorme degrado) che, attualmente, viene aperta al pubblico limitatamente al grande giardino divenuto parco urbano dei quartieri spagnoli. (proprietà esclusiva del Comune di Napoli)
3) Ex sede della Pretura di Napoli in Piazza San Francesco (pochi metri da Porta Capuana). Si tratta di un antico monastero francescano che ha ospitato gli Uffici Giudiziari sino alla fine degli anni 80, con oltre 5 piani e numerose stanze per ogni livello edificato. Di proprietà del Demanio dello Stato. (attualmente inutilizzato).
4) Ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi, in Calata Capodichino, 230. Costruito nel 1908, ha mantenuto la sua funzione sanitaria sino al 2002 con il ricollocamento degli ultimi pazienti psichiatrici in altre strutture socio-sanitarie di accoglienza. E’ costituito da oltre 33 padiglioni per le degenze (oggi abbandonati) e di un corpo di fabbrica centrale dal quale si dipartono i padiglioni. Si estende su un’area di 220.000 mila metri quadri con un autentico e meraviglioso bosco urbano annesso. La sola palazzina centrale sembrerebbe utilizzata dalla ASL NA 1 di Napoli (che ha la proprietà del grande complesso edilizio) come archivio e biblioteca aziendale.
5) Ex Studentato Universitario di Via Veterinaria. Edificio costruito dall’Istituto Case Popolari di Napoli negli anni 30 su commissione dell’Opera Universitaria. Negli anni 80 passa in proprietà alla Regione Campania. L’edificio di oltre 5 piani costruito con il criterio della ospitalità alberghiera per gli studenti, ha assolto a questo compito efficacemente, ospitando regolarmente i giovani universitari sino al 1980. In quell’anno, a seguito del terremoto, l’edificio fu requisito dal Comune di Napoli per ospitarvi nuclei familiari di terremotati napoletani. Nel 1990 fu restituito alla Regione in condizioni disastrose. La vandalizzazione subita in quei 10 anni dal fabbricato riguardò le strutture igienico-sanitarie, gli infissi, le porte e gli arredi, le attrezzature, compreso le cucine industriali e suppelletili da cucina. Nel 2014 l’IACP di Napoli e la Giunta Regionale della Campania presieduta da Stefano Caldoro siglarono un Protocollo d’Intesa per ristrutturare completamente l’edificio, mantenendo l’originaria destinazione d’uso di studentato. Furono stanziati 30 milioni di Euro complessivi, impegnando i fondi strutturali europei. L’Iacp fu individuato come esecutore delle opere di ristrutturazione e furono anche avviate le prime attività per l’apertura del cantiere e delimitazione dell’area cantierabile, ed operate le prime attività per le normative di sicurezza.  Tuttavia le Amministrative regionali del maggio 2015 determinarono la vittoria della coalizione di centro sinistra con la elezione di Vincenzo De Luca a Presidente della Giunta Regionale della Campania. Quest’ultimo, come primo atto politico-amministrativo assunto dalla sua Giunta, decretò la cancellazione di tutti i protocolli d’intesa sottoscritti da Stefano Caldoro (che lo aveva preceduto nella guida della Regione Campania), negli ultimi 5 anni. Pertanto decadde anche il Protocollo che prevedeva la ristrutturazione di Casa Miranda, così come era chiamata la Casa dello Studente di via Veterinaria. Ad oggi la struttura pubblica di proprietà regionale rimane abbandonata.
6) ex Ospedale Psichiatrico giudiziario di Sant’ Eframo. Situato in una zona centralissima della città tra il museo Nazionale, via Toledo e via Salvator Rosa, ma piuttosto isolato dal contesto abitativo, perché sorge sulla sommità di una collinetta urbana. Originariamente era un Convento di frati cappuccini edificato nel 1575. Solo alla metà dell”800 il convento fu trasformato in carcere giudiziario e, un secolo dopo, divenne ospedale psichiatrico giudiziario. Funzione che ha mantenuto sino all’anno 2007. Si tratta di un edificio di enormi dimensioni costituito da diversi corpi di fabbrica. Un impiego certamente parziale quale alloggi per studenti potrebbe costituire un utile avvio di un recupero complessivo dell’ex convento anche per altri finalità pubbliche ( aule di studio per facoltà universitarie, aree dedicate alla ricerca scientifica, attività museali, centro congressi etc.) Recentemente la proprietà della struttura é stata trasferita dal Demanio dello Stato al Comune di Napoli. L’edificio é inutilizzato.
7) Istituto scolastico di via Marco Aurelio. Si tratta di un edificio scolastico realizzato dallo stato sul finire degli anni 80 grazie ai fondi per la ricostruzione del dopoterremoto (Legge 219/81). La scuola é situata in via Marco Aurelio al Rione Traiano (ove rimane l’accesso al fabbricato) ma si sviluppa lungo la via Cinthia in direzione di Pianura, proprio di fronte al varco di accesso del comprensorio universitario di Monte San Angelo, tra i quartieri di Fuorigrotta e Soccavo. Si tratta di un complesso edilizio moderno ed efficiente con ampie aree dotate di attrezzature sportive e parcheggi auto. La diminuzione significativa di platea scolastica ha determinato, negli ultimi anni, la dismissione della scuola pubblica flegrea con relativo abbandono dell’edificio, che rimane di proprietà comunale. L’ipotesi di una riconversione in casa dello studente, per la particolare ubicazione a ridosso dell’Università , sarebbe oltremodo utile e largamente fattibile.
8) L’ex edificio della Manifattura Tabacchi nel quartiere di Poggioreale/Zona industriale. Attualmente inutilizzato.
E l’elenco potrebbe continuare, ma la volontà difetta e le orecchie dei nostri amministratori sono sempre tappate!