giovedì, Dicembre 26, 2024
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DE LUCA : “PULECENELLA SPAURATO D’E’ MARUZZE” !

Se il delirio dilaga, De Luca ci sguazza. Come un criminale cui hanno appena donato un lanciafiamme, come uno sportivo che può correre liberamente senza la scusa del cane “uscito” a fare i bisogni, il ricco Epulone che tramanda ogni bene dal desco luculliano, un cinghialotto qualsiasi felice di potersi rotolare nel fango. L’ultima occasione per (non) stare zitto, a De Luca la offre ancora una volta il governo centrale, quello osteggiato da De Luca – un po’ la fiaba della volpe e l’uva – che mantiene a galla De Luca e che a sua volta mantiene a gal secondo la filosofica logica del servo-padrone. Un reciproco sfruttamento interessato, tradotto in termini spiccioli.
Il 5 gennaio prossimo venturo andrà in onda – ma sarà trasmessa da Palazzo Chigi in Roma-  la prossima puntata della soap opera tragico-umoristica della sag(r)a Covid, ovvero prorogare per campare una finta emergenza infinita. Obiettivo scuola: si riparte. Cioè a dire si riapre ciò che già prima di chiuderla si diceva non si sarebbe dovuto riaprire. Quindi si era già deciso. Con questa gente decidere è un concetto d’altri tempi, diciamo che la cabina di regia darà le indicazioni per chiudere. Ma la chiusura vera e propria spetterà ai Presidenti di Regione che, in certe percentuali, potrebbero dipendere dalle ASL che, sempre più spesso, essendo aziende a tutti gli effetti, sono gestiti da contabili ben poco abili visti i bilanci, avvocati, semplici laureati, amici degli amici votati. purché votanti, e rigorosamente appartenenti alla “piovra”. La cabina di regia me la immagino come una di quelle colonne in vetro trasparente stile TeleMike che io, per ragioni anagrafiche, non ho visto. E visti gli sforzi e gli effetti partoriti, somiglia forse più a un bagno chimico da cui si esce col foglietto autografato, dopo immane sforzo.
Ciò che prima era solo una voce sulla stanchezza di onorevoli e senatori, da Draghi convocati solo per ratificare decisioni da lui già prese, si è palesato nella riunione di approvazione della manovra finanziaria, quando sono state concesse solo tre ore per leggerne il testo. Proteste, dissapori, risentimenti, ma poi, quelli che una volta erano definiti parlamentari, hanno finito per apporre il proprio autografo in calce al documento, prestandosi al baratto, al ricatto, al meretricio politico che significa sopravvivenza, stipendio e lunga vita sulla cadrega.
Stando alle prime voci di corridoio, anche se la priorità del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sembra essere la salvaguardia della didattica in presenza, i provvedimenti che si potrebbero adottare sembrano essere diretti ancora una volta verso il “premio” in base alla percentuali di vaccinati, il che ha tutto il sapore – attenzione perché la Omicron non lo inibisce – di una nuova discriminazione: autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest’ultimo caso laddove previsto). Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi l’Asl a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell’attività in presenza. Nelle scuole dell’infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Solo proposte, dice il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, da valutare con l’esecutivo per alleggerire la pressione sugli ospedali (se, però, andate a vedere gli indici di ospedalizzazione – che non avvengono solo per Covid – resterete sorpresi per la “verità di stato” propinata). Nelle scuole dell’infanzia, invece, dopo l’obbligo vaccinale per gli insegnanti, appare certo anche l’obbligo di mascherine ffp2. E se parla Fedriga in virtù dell’incarico assegnatogli, può non sottrarsi allo show ‘cenzino De Luca che in Campania lui è papa e lui è Re? La sua ricetta? : chiudere le scuole di ogni ordine e grado per un mese! Nel frattempo, procedere con le somministrazioni di vaccino, per riaprire poi in sicurezza. Sempre secondo De Luca, pare che i contagi ultimamente fioriscono nelle fascie d’età 5-11 e 0-16 (a quale età faceva riferimento lo slogan pubblicitario di quella griffe “united colors” appartenente ai proprietari di quella catena di ristoranti l’unica ad essere rimasta aperta, mentre in tutta Italia imperversava la chiusura di ogni attività di ristorazione e che rovinò il Ferragosto a Casalino col crollo del ponte Morandi?).
Chissà se De Luca sa che in Campania per la sola registrazione sulla piattaforma per accaparrarsi un vaccino si fa la fila pure di una settimana, che per l’inoculazione vieni spedito a punti di vaccinazione distanti centinaia di chilometri, addirittura in altre province. O, forse, è ben conscio di tale (dis)organizzazione che stima in un mese i tempi di una sola inoculazione!
Ma poi serve davvero frequentare questa scuola a queste condizioni? Sottrai i bambini di 3 anni dalla tivvù e li porti all’asilo dove incontrerà i suoi formatori con una ffp2 incollata al viso che nasconderà all’infante la visione di un sorriso o l’esistenza di un semplice labiale? Che frequenterà un luogo di socializzazione senza poter socializzare, dove non potrà dare la mano al compagno per recarsi in mensa? Dove non potrà fare il trenino nel mettersi in fila? Dove anche un bambino delle elementari si chiederebbe quale sia l’utilità di un vaccino, se poi bisogna continuare ad osservare le misure quali distanziamento e mascherina. Si chiederebbe dove siano i genitori del bambino nella fascia 5/11 anni contagiato, e come mai non i loro genitori, stando alle loro percentuali. Ci si potrebbe chiedere che fine abbia fatto quel senso critico che la scuola dovrebbe farti conseguire quando ci viene detto che la variante Omicron è meno pericolosa, ma altamente contagiosa. Anche qui, stando ai dati resi noti dalle fonti ufficiali, ci si renderebbe conto, addirittura col disegnino, che l’indice di ospedalizzazione è addirittura inferiore a quello degli anni pre-covid. Logica vorrebbe, quindi, che questa variante potrebbe essere addirittura una manna dal cielo per l’immunità di gregge! Ma poi finirebbe la farsa, si otterrebbe addirittura un green pass – c’è ancora qualcuno che, sic stantibus rebus, ne sostiene l’utilità? – ma non finirebbero le dosi di vaccini, acquistate ben oltre l’inoculabile italico, quindi plurinoculabile cadauno. Si rischierebbe addirittura di capire che, per far schizzare alle stelle il numero dei contagi, è bastato tamponare i vaccinati.
Serve ancora frequentare questa scuola che non è capace più nemmeno di insegnarti a leggere, scrivere e far di conto se nessuno fa notare che nell’ultimo decreto legge manca la parte relativa alle sanzioni e che, anche ad una prima lettura, si nota che il testo del verbale, richiamandosi all’art. 4 del DL 19/20, prevede una sanzione possibile ai sensi dell’art. 1 del DL summenzionato e questo DL non risulta essere prorogato dopo il 31/12/2021. Le sanzioni, quindi, non sono più possibili perché qualsiasi verbale-sanzione attinente all’emergenza Covid-19 è nullo e non più annullabile mediante ricorso. E persino la Corte costituzionale si era pronunciata in merito.
A cosa serve, dunque, frequentare questa scuola se poi non si è in grado di leggere un semplice testo in italiano? È, forse, questo che misurano i test INVALSI, ovvero la capacità di non essere capaci? L’unione europea, quella che ci multa finanche sulla flatulenza delle vacche, su questo non preferisce parola? Evidentemente rispettiamo gli standard. E chissà che questa non sia una nuova fase di questo gigantesco esperimento di ingegneria sociale che vedrà la gente inibirsi la libertà a fronte di una balla spacciata dai governanti. Anche lo stato di emergenza, pilastro su cui poggiano tutte le scellerate follie che ne sono conseguite, risulta non essere prorogabile oltre il 30/01/2022, a meno che il Parlamento, formato da ratificatori di cui sopra, approvi una legge primaria. Visto le 53 fiducie in quindici mesi non credo abbia quello slancio di dignità che potrebbe arginare, salvaguardare e salvare.
Anno nuove, storie vecchie, e De Luca peggio!
Buon anno a tutti. E’ proprio il caso di augurare!
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