Quello che siamo costretti ad assistere in queste ultime settimane é davvero inconcepibile. Mentre la città ripiomba in zona rossa con una preoccupante e inarrestabile impennata dei contagi da Covid 19 e sempre maggiori categorie di lavoratori ricevono l’ennesimo contraccolpo del divieto ad esercitare la propria attività lavorativa o professionale per scongiurare il propagarsi della pandemia in città e in tutta la Campania, gli attori della politica cittadina si “esercitano” sul palcoscenico sgangherato di Palazzo San Giacomo nella più volgare, inutile e troppo tardiva “commedia degli inganni” che sia mai stata rappresentata in città!
Un Sindaco completamente incapace salvato solo qualche mese or sono da pezzi di una maggioranza completamente evaporata che provava con tutti i “mezzi di persuasione” ad allargare la coalizione con qualche pedina zoppa (uomini dell’opposizione in Consiglio Comunale preoccupati di perdere anzitempo il seggio) che si facesse carico di tenere ancora in vita questa esperienza politico amministrativa (??) ormai decotta, o meglio liquefatta. Un primo cittadino ormai “gonfio di risultati” mai raggiunti, di obiettivi solo annunciati (in questo é riuscito a battere anche Bassolino!!) di sondaggi in caduta libera e di collaboratori stretti e assessori fedeli che lo hanno abbandonato repentinamente sbattendo anche la porta! Un sindaco che é riuscito a conquistare per Napoli, sin dal 2013, il triste primato di città con le tasse comunali più elevate d’Italia, grazie alla dichiarazione di pre dissesto dell’Ente locale Partenopeo, cui si aggiungeranno gli oltre tre miliardi di Euro di deficit certificato che é stato spalmato e trasferito, grazie ad una legge ad hoc del Governo Conte 2, sul groppone del futuro Sindaco di Napoli. E questo naturalmente, quando si potrà finalmente votare! Ma l’amarezza più grande sta nel fatto che questi debiti saranno successivamente ed esclusivamente onorati dai cittadini napoletani. Anche quelli, assolutamente ignari, che oggi sono ancora tra i banchi di scuola (Covid permettendo). E tutto ciò sempre grazie “all’efficacia e alle competenze indiscusse” del Sindaco con la bandana e della sua schiera di amici in arancione!
Con queste premesse, non certo confortanti, ci appare fin troppo chiara ed evidente la decisione di De Magistris di “riparare” sulle coste calabre per tentare una nuova avventura politica che, magari per lui, possa essere meno grama di quella trascorsa alla guida del Comune di Napoli e, ancor più, meno traumatica della sua prima esperienza in terra calabra nei panni di magistrato d’assalto. E ciò malgrado le prime avvisaglie di contestazioni nell’ambito del suo schieramento politico di riferimento, rispetto alla decisione di auto candidarsi alla guida della Regione Calabria. Contestazione autorevole, se é vero come é vero che parte proprio da oltre un centinaio di sindaci calabresi appartenenti al PD, che hanno recentemente sottoposto al proprio partito e all’opinione pubblica calabrese, un documento formale nel quale si chiede una candidatura autorevole per la guida della Regione Calabria. Ma, si badi bene, esclusivamente un candidato espressione del territorio regionale. Non un buon esordio, non c’é che dire, per il nostro Gigino che sembra non trovar pace ne consensi, neanche fuori Napoli ………
Ma a dire il vero neanche i suoi uomini e più ancora le donne della sua Giunta si può affermare che vivano una stagione di tranquillità e di successi. Anzi tutt’altro!
E’ piuttosto un “parterre” di Assessori in fuga, come i topi che abbandonano la nave che affonda, con la sola eccezione della Alessandra Clemente, “forte” dell’investitura ufficiale quale Prima cittadina in pectore della coalizione Arancione (ma lei spera anche più ampia), avanzata niente meno che dal Sindaco fuggitivo, divenuto nel frattempo Sindaco di se stesso. La Clemente, dicevamo, che ad ogni defezione di assessore dimissionario acquisiva le deleghe lasciate sul tavolo, ingrassando a dismisura come il ranocchio delle favole.
Peccato che quelle deleghe, mai esercitate compiutamente ed efficacemente risultino le più strategiche, operative e fondamentali per il buon governo della città: dal Patrimonio comunale ai lavori pubblici; dalla Polizia municipale alle infrastrutture; dal suolo e sottosuolo alla sicurezza urbana; dai trasporti pubblici alle strade; dalle politiche giovanili alle società partecipate e quant’altro ancora ci sfugge. Materie strategiche che rappresentano proprio le maggiori criticità della nostra città e che scontano i maggiori ritardi, la confusione e le maggiori inadempienze di una amministrazione improbabile ed evanescente. Sindaco ed Assessore Clemente primi fra tutti!
E chiudiamo la nostra disamina con l’ineffabile Assessore Eleonora de Majo, fresca di indagini e perquisizioni nell’abitazione privata, disposte recentemente dall’Autorità Giudiziaria. Vicenda sulla quale non vogliamo assolutamente soffermarci proprio per il riserbo dovuto alle indagini in corso. La giovane componente della Giunta De Magistris con delega alla Cultura e al Turismo si é dimessa pochi giorni or sono dal suo incarico, sostenendo di non riconoscersi più in questa maggioranza ormai in frantumi, ove il Sindaco prende decisioni politiche fondamentali senza consultarsi con la sua Giunta. Alludendo proprio alla decisione di designare la collega Clemente quale candidata ufficiale al ruolo di Sindaco della città, nelle prossime elezioni amministrative. Argomenti già più che sufficienti per alimentare polemiche e far volare gli stracci dai balconi del terzo piano di Palazzo San Giacomo. E poi la lettera di solidarietà di un folto gruppo di artisti napoletani con firme raccolte con troppa “disinvoltura”. Tanto da registrare alcune smentite seccate dei presunti firmatari, con nuove polemiche e tensioni evidenti.
Diciamo pure, senza timore di essere smentiti, che Napoli si trova nel bel mezzo di una commedia per nulla divertente. Anzi. E che gli interpreti di questa commedia sgangherata si azzuffano ormai anche in palcoscenico (oltre che dietro le quinte). Offrendo uno spettacolo che Napoli non merita. E soprattutto che la città non sopporta più, specie in un momento tanto difficile e angosciante. Napoli é in agonia. Si porti almeno rispetto per il suo dolore!