Con il giornale di oggi inauguriamo una nuova rubrica sulle tematiche di maggiore attualità del mondo della scuola. Una pagina sempre aperta al contributo di tutti: operatori scolastici, insegnanti, giovani studenti dei nostri Istituti di 2° Grado con la passione per il giornalismo o soltanto interessati ad affidare le proprie riflessioni ad una platea più vasta. Ma ospiteremo anche i ragazzini delle scuole medie, o gli alunni delle elementari con i loro disegni o pensierini affidati ad un foglio di quaderno oppure ad un disegno. Ma senza dimenticare il parere e i suggerimenti dei genitori o dei nonni e, in genere, tutti coloro che sentano di voler dare un contributo di idee, di progetti per una scuola nuova, funzionale e, soprattutto, funzionante, al passo con i tempi, ma strutturati sulla esperienza positiva della educazione tradizionale che ha contraddistinto la scuola italiana in questi ultimi decenni e formato intere generazioni di giovani, oggi classe dirigente del nostro Paese.
Una iniziativa del nostro quotidiano di apertura e coinvolgimento di quanti vivono la scuola nell’arco temporale della loro esperienza personale (allievi, genitori e familiari) o professionale (Insegnanti, Presidi, personale scolastico amministrativo o ausiliario).
Chiunque potrà dire la sua attraverso le pagine di “Campo Sud”. Ognuno potrà esprimere il proprio pensiero su quanto accade nel mondo della scuola. Le criticità , così come le eccellenze, che sono tantissime. Ma poco note e inimmaginabili!
Ed é su questi argomenti che ci confronteremo e pubblicheremo i vostri scritti. A cominciare da oggi, ospitando le riflessioni e gli stati d’animo di una giovanissima alunna di una scuola media cittadina che, per comodità , ma anche e soprattutto a tutela della identità , in quanto minore, attribuiremo lo pseudonimo di Nicla 1.
Buona lettura!
Nicola Zanfagna.
IL PRIMO CONTRIBUTO LO RICEVIAMO DA NICLA 1Â STUDENTESSA DI UNA SCUOLA MEDIA NAPOLETANA. CONTRIBUTO CHE VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
Quest’anno é molto complicato per noi ragazzi dal punto di vista scolastico e sociale. Per il Covid stiamo a scuola tutto il tempo con la mascherina, ci igienizziamo le mani quando entriamo e quando torniamo dai bagni. In classe stiamo tutti distanziati a un metro di distanza, non ci possiamo alzare se non per andare in bagno. Non possiamo toccarci e nemmeno parlarci. Entriamo a scuola in orari scaglionati per evitare assembramento. Dal punto di vista sociale di un ragazzo possiamo dire che é davvero difficile per noi non avere nessun tipo di contatto, é come stare in trappola in una gabbia. Si, stiamo insieme in classe ma in un certo senso é come se non lo fossimo.
Per un ragazzo vedersi dopo tanto tempo gli viene spontaneo darsi un abbraccio o magari scambiarsi una parola, ma ora niente di tutto ciò si può fare e le amicizie stanno diventando sempre più difficili da mantenere.
NICLA 1