martedì, Dicembre 3, 2024
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Da Garibaldi alle sardine… ma sono sempre gli stessi

Dalle fotografie è abbastanza evidente che al di là dei numeri, ieri sera piazza Dante, era popolata quasi esclusivamente da sardine ammuffite over 50/60 e che fatto un rapido conto, null’altro sono che non i soliti post-sessantottini di sinistra che in tempi diversi hanno sempre popolato in questa città tutte le piazze del dissenso formale e strumentale ritenendosi unica (pseudo) intellighenzia in grado di stabilire ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
E’ la stessa borghesia perbenista che negli anni 70 protestava in piazza strumentalizzando gli operai contro i “padroni capitalisti”, bloccando le fabbriche e costringendoli nel tempo a delocalizzare le loro produzioni.
Sono sempre gli stessi che nelle scuole e nelle università minavano l’insegnamento e l’autorità dei “maestri”, chiedendo a gran voce il 18 politico oppure che con la scusa del rischio protestavano contro il nucleare, costringendoci oggi a compralo a caro prezzo dalla Francia e senza per questo averne diminuito gli stessi rischi.
Sono sempre gli stessi che urlando “l’utero è mio e lo gestico io” ferivano ed indebolivano la dignità della donna aprendo così la strada alla violenza di genere.
Sono sempre ancora gli stessi che per più di vent’anni brigando con il potere di palazzo, seduti alla tavola imbandita di incarichi e consuleze, hanno accumulato deficit mostruosi per le generazioni future, lasciando la città in una condizione di arretratezza culturale e di sviluppo, destinandola così agli ultimi posti (troppo spesso anche all’ultimo) in tutte le classifiche.
Ma se ci pensate bene, non sono sempre gli stessi che nel 1861 alla guida di Giuseppe Garibaldi indossando guarda caso camice rosse, vollero fare credere di avere attuato l’unità d’Italia (nei fatti e non nella sostanza), aumentandone invece il divario depredando tutto il sud delle sue ricchezze?
Tutta questa bella gente ieri sera era però nuovamente in piazza, questa volta senza le solite bandiere rosse con falce e martello ma parafrasando il cantautore Venditti, sotto il segno della “sardina” null’altro che un pesce e solo uno stupido a Napoli potrebbe farsi chiamare… “pesce”.
Le sardine, versione ittica del solito “bigottismo progressista borghese italiano”, erano a piazza Dante per protestare… ma contro cosa? Contro il livello più basso di vivibilità mai registrato a Napoli, contro la mancanza di lavoro e di opportunità che costringe i nostri figli ad andare via, contro la dilagante microdelinquenza che ci rende insicuri ed indifesi nelle nostre strade oppure contro il ritorno di enormi cumuli di immondizia di antica memoria bassoliniana? No, nulla di tutto questo, erano semplicemente lì per protestare contro la Lega e contro Salvini, un paradosso tutto italiano che vede le maggioranze combattere le opposizioni… e quando lo farebbero se non terrorizzate da esse?
Loro che rappresentano il contrario e poi ancora il contrario di tutto ciò che dicono, sono il vero pericolo. Loro… antifascisti, odiatori seriali, istigatori di violenza, tomba della meritocrazia e se vogliamo considerare il metodo Bibbiano anche “mangiatori di bambini”, rappresentano l’ultimo strenuo, quanto inutile, tentativo di imbalsamare società e politica, in un passato molto poco fruttifero con il solito refrain ripetitivo di combattere il potere precostituito per sovvertirlo e sostituirsi ad esso.
Loro, figli di Giuseppe Garibaldi, impazziscono perché stanno prendendo coscienza di essere malati terminali in via di rapida estinzione. E’ oramai sotto gli occhi di tutti i meridionali che “l’eroe dei due mondi” era solo un mercenario al soldo dei potenti (nè più nè meno dei rapporti di forza odierni fra la sinistra italiana e e la tecno-Europa dei potentati economici) e che la vera unità d’Italia non la fece lui ma la sta attuando oggi Matteo Salvini riunendo tutto il popolo italiano sotto un vero vessillo di unità, rappresentato dagli interessi della nazione, dall’economia nazionale ed internazionale fino alla difesa dei confini territoriali, perché non è più il sud ad essere il meridione d’Italia ma è l’Italia ad essere oggi divenuta meridione dell’Europa.
Senza progetti e senza programmi politici si va poco lontano ragione per cui le sardine chiarissero agli italiani cosa vogliono fare in futuro perchè noi di movimenti che hanno distrutto l’Italia ne abbiamo già uno!

* Paolo Santanelli, dirigente della Lega Napoli

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